La classifica dei naming rights della Serie A

Sono solo 5 le squadre del campionato italiano ad aver venduto i diritti di denominazione dello stadio.

Il calcio moderno, come ormai noto, è a tutti gli effetti un business dove è fondamentale adottare una mentalità imprenditoriale per competere per i trofei più prestigiosi.

Una continua ricerca di nuove risorse per implementare la propria liquidità e le entrate stagionali.

Tra queste, negli ultimi anni, spicca senza dubbio la cessione dei naming rights agli sponsor.

Un processo ed una strategia che comportano l’alienazione, da parte dei club, dei diritti di denominazione del proprio stadio di casa, con l’intento di fruire economicamente di questo cambiamento.

Se guardiamo al grande calcio europeo non possiamo non pensare al Manchester City con il suo Etihad Stadium, al Bayern Monaco con l’Allianz Arena, al Barcellona con il suo Spotify Camp Nou, l’ultima grande novità del football. Ma gli esempi sono davvero tantissimi.

Sorge quindi spontaneo chiedersi quale sia la situazione in Italia e se anche le società di Serie A si stiano dimostrando altrettanto lungimiranti.

Analizziamo quindi la situazione stadi nel nostro Paese per fornire un quadro completo della situazione.



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I naming rights in Italia

Il campionato 2022/23 sta per cominciare e, ad oggi, la situazione stadi delle 20 società partecipanti è la seguente:

  • Atalanta – Gewiss Stadium;
  • Bologna – Renato Dall’Ara;
  • Cremonese – Giovanni Zini;
  • Empoli – Carlo Castellani;
  • Fiorentina – Artemio Franchi;
  • Inter – Giuseppe Meazza;
  • Juventus – Allianz Stadium;
  • Lazio – Olimpico;
  • Lecce – Via del Mare;
  • Milan – Giuseppe Meazza;
  • Monza – U-Power Stadium;
  • Napoli – Diego Armando Maradona;
  • Roma – Olimpico;
  • Salernitana – Stadio Arechi;
  • Sampdoria – Luigi Ferraris;
  • Sassuolo – Mapei Stadium – Città del Tricolore;
  • Spezia – Alberto Picco;
  • Torino – Olimpico Grande Torino;
  • Udinese – Dacia Arena:
  • Verona – Marcantonio Bentegodi.

Gli unici club del massimo campionato ad aver ceduto i diritti di denominazione dello stadio sono Atalanta, Juventus, Monza, Sassuolo e Udinese. Rendendo quindi lampante come il nostro Paese si trovi decisamente indietro rispetto ai competitor comunitari.



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Atalanta – Gewiss Stadium

La Dea ha ceduto il nome della propria casa a Gewiss, azienda del settore elettrodomestico, con un accordo del valore di 4,5 milioni di euro.

Il nome non è più quindi “Atleti Azzurri d'Italia”, ma Gewiss Stadium, portando nelle casse dei bergamaschi 750mila euro all’anno.



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Juventus – Allianz Stadium

Quello della Juve è sicuramente il caso naming rights più noto del calcio italiano, complice la grandezza del club e le molteplici vittorie dell’ultimo decennio.

Nel 2017 lo Juventus Stadium, impianto moderno e di proprietà sostitutivo del vecchio Delle Alpi, è stato rinominato Allianz Stadium, a seguito della cessione del nome all’assicurazione Allianz, per mezzo di un accordo valido fino al 2030.

Considerando che il contratto è del valore di 75 milioni, il tutto porta 6.2 milioni a stagione nelle case degli Agnelli. Cui vanno aggiunti altri 103 milioni figli del prolungamento firmato nel 2020.



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Monza - U-Power Stadium

I Brianzoli sono al loro debutto assoluto in Serie A e si presentano con un progetto ed una squadra all’altezza dell’impegno e dell’ambizione di Silvio Berlusconi e Adriano Galliani.

Le partite interne di Caprari e compagni verranno disputate all’U-Power Stadium, impianto che presenta chiaramente la denominazione dello sponsor U-Power.

L’accordo è stato raggiunto nel 2020 e vale 250mila euro all’anno.

Sassuolo - Mapei Stadium

I Neroverdi sono una delle realtà più fresche e accattivanti dell’intero campionato, riuscendo ad essere ogni anno una delle sorprese del torneo, nonostante le umilissime origini.

Sassuolo che è molto attivo anche dal punto di vista commerciale, considerando che la cessione del nome dell’impianto di Reggio Emilia in cui disputa le partite casalinghe porta al club di 3 milioni di euro all’anno, figli dei 18 milioni totali dell’accordo con Mapei.

Udinese - Dacia Arena

Un aspetto interessante del nostro calcio è che sono principalmente le realtà medio-piccole a fare questo importante passo, piuttosto che squadre di vertice come Inter, Milan, Napoli e Roma.

A Monza e Sassuolo si aggiunge infatti anche l’Udinese, che è passata dal giocare allo Stadio Friuli alla Dacia Arena, impianto votato come il migliore della stagione 21/22 della Serie A.

Un accordo, quello con Dacia, che vale un totale di 2,5 milioni di euro (500 mila euro a stagione).



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