Tanti calciatori hanno elogiato l'amore incondizionato del popolo giallorosso, esaltandone il legame viscerale. Alcuni di loro, arrivati in grande stile, hanno segnato indelebilmente la storia dei capitolini. In questo articolo andremo ad indagare sugli acquisti più costosi della storia della Roma e sul loro impatto nelle sorti del club
Grazia Neri/ALLSPORT
L’amore, l’attaccamento e il legame viscerali sono i valori che uniscono, in maniera indissolubile, il popolo giallorosso alla Roma. Non è un caso che, spesso, i calciatori passati da quella sponda del Tevere abbiano elogiato il supporto incondizionato e il calore costante dei tifosi. Tra i tanti, in un'avventura quasi centenaria, ce ne sono stati alcuni che hanno segnato indelebilmente il corso storico del club: basti pensare agli eroi dei tre scudetti o i più vicini protagonisti della storica semifinale di Champions League contro il Liverpool del 2018, o ancora i campioni della Conference League 2022. Pertanto, riportando l’attenzione sul focus del nostro articolo, tra questi si nascondono gli acquisti più onerosi della storia dei capitolini.
Dopo una grandissima stagione nella Genova blucerchiata, Patrik Schick è pronto ad esplodere. Nella torrida estate del 2017, dopo 35 presenze e 13 gol con i liguri, l’attaccante ceco è pronto a vestire la maglia della Juventus. Tutto sembra andare per il verso giusto, foto di rito prima delle visite mediche, l’accoglienza entusiastica e poi le tenebre, una doccia gelata: problemi cardiaci che lo tengono fuori per cinque settimane; il ceco non vestirà mai la maglia bianconera. Nel momento più buio, all’orizzonte, appare una nuova speranza. Su di lui si fionda la Roma, che batte la concorrenza di Inter e Napoli e acquisisce suo cartellino. I giallorossi si accordano con la Sampdoria per il prestito, prima di riscattarlo per 42 milioni di euro l’anno successivo, nonostante una prima stagione vissuta tra alti e bassi - con sole 3 reti all’attivo, siglate contro Torino in Coppa Italia, e Spal e Chievo, in campionato, ben al di sotto delle attese iniziali.
Ebbene, l’attaccante di Praga diventa l’acquisto più costoso della storia del club giallorosso, un record ancora oggi non superato. Malgrado questo, le potenzialità del giovane ceco restano una miccia inesplosa, lo Schick di Roma non è altro che un’ombra sbiadita di quello della Sampdoria. Le prodezze messe in atto sotto la Lanterna si sciolgono in un lento scorrere di attesa per qualcosa pronto ad allontanarsi dopo appena due stagioni. 58 presenze, 8 gol e nessun trofeo sono il magro bottino di Patrik Schick nella Capitale. Ad oggi, a distanza di anni, dopo periodi altalenanti, sembra aver trovato la propria dimensione al Bayer Leverkusen, dove ha contribuito alla prima storica vittoria del titolo di campione di Germania del club.
UFFICIALE 😏
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Passano gli anni e nell’estate del 2021 le grandi speranze del popolo giallorosso si riversano sull’attaccante inglese Tammy Abraham, arrivato dal Chelsea, squadra con cui ha appena vinto la UEFA Champions League, per 41 milioni di euro. Il calciatore, nato nel quartiere Camberwell di Londra, accolto in grande stile dal popolo romanista, è pronto a prender parte alla causa di José Mourinho. Abraham non delude le attese: nella prima stagione romana mette a segno 27 reti, di cui 9 in Conference League, diventando uno dei grandi protagonisti del cammino verso il trionfo europeo della storia del club, arrivato il 25 maggio 2022 a Tirana.
Sotto la guida del tecnico portoghese, l’attaccante britannico raggiunge il punto massimo, al momento, della propria carriera, raccogliendo 107 presenze, 36 gol e 13 assist. Il fato, però, volta le spalle ad Abraham. Nella serata conclusiva del campionato 2022/2023, disputata contro lo Spezia allo stadio Olimpico, si compie il drammatico epilogo. In un contrasto con il difensore dei liguri Ampadu, quasi verso la conclusione della gara, cade a terra dolorante: è rottura del crociato. L’infortunio lo tiene fuori per molti mesi. Nel frattempo, a Roma le cose cambiano e Daniele De Rossi subentra allo Special One. Dopo 306 giorni torna in campo nel derby contro la Lazio. La parabola capitolina dell’inglese, però, si interrompe, dopo altre 13 presenze e una sola rete, nell’estate scorsa. Abraham finisce in prestito al Milan. Ora, dopo una sola stagione in rossonero, di rientro a Roma, è in attesa di conoscere il proprio futuro.
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È il 17 giugno 2001. Il pomeriggio di Roma è caldo, la città, la parte giallorossa, è in fermento. Lancio lunghissimo di Tommasi verso la metà del campo occupata dai parmensi. Da quella parte, con la maglia numero 18, c’è Gabriel Omar Batistuta. L’argentino mette a terra la palla e manda fuori giri tutta la difesa emiliana, portandosela sul sinistro. A quel punto, abbassa la testa e calcia. Buffon prova a reagire, come aveva fatto diverse volte durante la gara, ma il pallone si spegne in fondo alla rete. L’Olimpico esplode di gioia, le scaramanzie e le attese vengono messe da parte, il gol del 3-0, poi diventato 3-1, porta la Roma giallorossa sul tetto d’Italia per la terza volta nella propria storia.
Ed eccoci qua, la parabola giallorossa del Re Leone, celebre soprannome del campione argentino, è racchiusa tutta dentro questa azione. Gabriel Omar Batistuta, arrivato dalla Fiorentina nel luglio del 2001, pagato 36,15 milioni di euro (all’epoca il pagamento era in lira), è rimasto per quasi un ventennio l’acquisto più costoso della storia del club. L’attaccante argentino ha lasciato un ricordo indelebile nei supporters giallorossi, diventando uno degli elementi più apprezzati di tutti i tempi. Durante la sua esperienza nella Città Eterna ha vestito 87 volte la maglia giallorossa, realizzando 33 reti in meno di tre stagioni, di cui l’ultima disputata per metà a causa del passaggio in prestito all’Inter, nell’atto conclusivo della sua straordinaria carriera “italiana”.
🔥🏟️ 21 anni fa, la Curva Sud abbracciava per la prima volta Gabriel Omar Batistuta 💛❤️#ASRoma pic.twitter.com/Gsj3pq3hNd
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La classe indiscussa e alcuni comportamenti alquanto discutibili hanno reso Antonio Cassano uno dei personaggi più controversi della storia del calcio italiano. Il gran gol realizzato contro l’Inter all’esordio al San Nicola con la maglia della squadra della sua città, il Bari, e la grande città lo fanno diventare subito un pezzo pregiato del mercato delle grandi. Non è un caso che, proprio sulle tracce, ci finisca la Roma, fresca di scudetto. I giallorossi lo acquistano nel luglio del 2001, sborsando 31 milioni di euro (all’epoca il pagamento era in lira). Considerando la carriera costruita nel tempo, sempre altalenante tra i grandi sprazzi di talento e momenti negativi, il periodo calcisticamente più felice del fantasista barese è, senza ombra di dubbio, quello romano.
Difatti, proprio con la casacca del club capitolino, vestita per cinque stagioni, raccoglie il maggior numero di presenze e gol con una singola squadra, attestati rispettivamente a 161 (numero di apparizioni) e 52 (reti). Tuttavia, il temperamento e la turbolenza degli avvenimenti circostanti lo spingono lontano da Trigoria. Infatti, nel gennaio 2006 passa al Real Madrid. Undici anni dopo, a proposito del suo addio ai giallorossi, un’intervista rilasciata a Walter Veltroni per Il Corriere della Sera ha sottolineato: “Ero sedotto dall’offerta del Real ma all’epoca, se avessi ascoltato il consiglio di Francesco (Totti, n.d.r), probabilmente sarei rimasto a Roma per dieci, quindici anni insieme a lui. Quello è stato il consiglio che mi ha dato e che dovevo ascoltare”.
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⏰ 2003-04
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Le sette stagioni giallorosse di Bryan Cristante sono un continuo oscillare di emozioni. Arrivato nel luglio 2019 per 31 milioni di euro dall’Atalanta, il mediano di San Vito al Tagliameno, è sempre stato un punto importante dalla rosa giallorossa per tutti gli allenatori susseguiti sulla panchina del club nel corso degli anni. In effetti, soffermandoci sui numeri, non è un caso che abbia raccolto ben 318 presenze e abbia realizzato 18 gol dal suo approdo nella Capitale. Attualmente, nonostante le voci di mercato, resta uno dei perni del centrocampo giallorosso, soprattutto in virtù dell’arrivo dell’allenatore che meglio ha saputo gestirne le qualità: Gian Piero Gasperini.
Benvenuto all'#ASRoma Bryan Cristante! 🐺
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