Tra l’attaccante della viola e l’italo-argentino, l’arma in più in vista dei mondiali 2026 può essere Nicolò Tresoldi
Nicolò Tresoldi (Photo by Dean Mouhtaropoulos/Getty Images)
Tra dubbi di formazione, moduli e infortuni, Gennaro Gattuso osserva attentamente la situazione legata a Nicolò Tresoldi, classe 2004, cresciuto in Germania ma con passaporto italiano.
Acquistato in estate dal Bruges per 6 milioni di euro, Tresoldi ha conquistato la titolarità a suon di gol, segnando 3 gol in 10 presenze in campionato.
Figlio d’arte, il padre Emanuele ha giocato per qualche anno a Bergamo e in società minori, nasce il 20 agosto 2004 a Cagliari. Fin da bambino inizia a giocare a calcio, svolgendo provini per diverse società italiane.
All’età di 13 anni, si trasferisce in Germania e viene notato dagli osservatori dell’Hannover 96, brucia le tappe e nel 2022, a 18 anni, esordisce in Bundesliga, ottenendo la cittadinanza tedesca nel 2022. Compie la trafila nelle selezioni giovanili tedesche, arrivato in under 21 mette a referto 9 reti in 18 presenze.
Attaccante moderno: rapido, tecnico, bravo nel dialogo con i compagni, bomber. Un attaccante completo che potrebbe portare agli azzurri intelligenza tattica e mobilità, in una squadra che cerca nel pressing alto e nella conquista veloce della palla la sua arma più forte.
Ed ecco che il profilo di Tresoldi si incastra perfettamente con il gioco degli azzurri, in lotta per centrare la qualificazione a Usa – Messico – Canada nel 2026.
L’art. 17 della Fifa, modificato nel 2020, consente ad un calciatore che non ha ancora superato le 3 presenze con la nazionale maggiore (Tresoldi ne ha 0), di poter giocare per un’altra nazionale, requisiti permettendo.
Nicolò ha la cittadinanza italiana, non ha presenze nella nazionale maggiore tedesca e ha tutti i requisiti per poter accettare una chiamata da Gattuso, rispondendo ad una domanda di un giornalista che è disponibile per una “chiacchierata” con il ct azzurro.
Tutto passa da Ringhio che, nel frattempo, si guarda intorno e prova a costruire una nuova generazione di azzurri, anche con gli oriundi; d’altronde, Retegui è solo uno degli ultimi della lista degli oriundi che hanno scelto l’Italia come prima nazionale.
Tutti si chiedono se la nuova generazione dei Leoni, Tresoldi, Prati, Koleosho possa continuare su questa strada e regalare agli italiani il ritorno ai mondiali, l’Italia manca ad una fase ad eliminazione diretta dal campionato del mondo da Brasile 2014 ma non è competitiva dal trionfo di Berlino 2006.
Paesi che si intrecciano, storie di nazioni da sempre rivali sul campo e 4 volte a testa campioni del mondo. E chissà, magari la Germania ci riserverà altre sorprese, altre gioie, nuovi volti.
E per uno come Tresoldi, potenziale fuoriclasse, le porte della nazionale azzurra sembrano destinate ad aprirsi… (Articolo a cura di Domenico Casciabanco)
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