Le due formazioni capitoline nello sviluppo degli attacchi hanno sfondato principalmente sulle fasce opposte
Il gol di Lorenzo Pellegrini (Photo by Marco Rosi - SS Lazio/Getty Images)
Il match di cartello della quarta giornata del campionato di Serie A era il derby della Capitale. La gara è stata vinta 1-0 della Roma, che è riuscita subito a rialzare la testa dopo la sconfitta patita sette giorni prima all'Olimpico dal Torino. Il risultato della partita ha invece reso ancor più negativo l'avvio di torneo della Lazio, arrivata al terzo ko in 4 giornate.
Il match è stato tutt'altro che esaltante ed è apparso piuttosto bloccato per buona parte del suo svolgimento. Il caldo è stato indubbiamente un fattore che ha impedito di assistere a una gara più gradevole (ricordiamo che il calcio d'inizio era fissato per le 12:30), al quale va aggiunta la delicatezza della partita. Entrambe le formazioni capitoline venivano da una sconfitta nel turno precedente e poi è noto che a Roma perdere un derby può incidere pesantemente sul morale della squadra nelle settimane successive. La Roma ha palesato ancora poca brillantezza nel riuscire a creare occasioni da gol, sono sempre troppi gli errori nell'ultimo passaggio che vanificano azioni promettenti.
Infatti la squadra di Gasperini ha trovato il gol partita grazie a un pressing feroce sulla costruzione dal basso biancoceleste, che ha portato Nuno Tavares a perdere palla ai danni di Rensch a ridosso dell'area di rigore. La sfera è finita tra i piedi di Soule che ha servito Lorenzo Pellegrini solo in area. L'ex capitano giallorosso ha calciato di prima intenzione in porta beffando l'incolpevole Provedel.
La Lazio, dopo aver rischiato di capitolare una seconda volta sia nel finale del primo tempo sia nell'avvio di ripresa, è venuta fuori negli ultimi 30 minuti di gioco e non è stata nemmeno fortunata negli episodi. La formazione di Sarri avrebbe meritato il pareggio e deve recriminare per l'esplusione di Belhayane e per il clamoroso palo centrato da Cataldi con una conclusione dalla distanza in pieno recupero, con Svilar assolutamente impotente.
Con i dati forniti da Kama Sport è possibile analizzare nel dettaglio la prestazione fornita dalle due squadre. La Roma è arrivata più volte al tiro (13.0 contro 10.0) e ha giocato più palloni nei 16 metri avversari (20.0 contro 13.0). La Lazio è stata però più rapida nella costruzione delle azioni, infatti gli uomini di Sarri hanno impiegato in media 16.4 secondi, 1.5 in meno dei rivali cittadini che si sono fermati a 17.9.
I biancocelesti sono stati più aggressivi, vincendo 58.0 duelli contro i 43.0 degli avversari. Malgrado la compagine laziale abbia nel complesso costruito più azioni (44-37), la Roma è stata più abile ad arrivare alla finalizzazione. Il 10.8% delle iniziative giallorosse hanno portato al tiro, mentre gli avversari si sono fermati a un mdoesto 4.5%.
Le due formazioni capitoline nello sviluppo degli attacchi hanno sfondato principalmente sulle fasce opposte. Infatti oltre il 30% degli attacchi romanisti sono arrivati sulla fascia destra, dove agivano Rensch e Soule. Un dato praticamente speculare a quello delle iniziative offensive biancocelesti sulla fascia sinistra, soprattutto nella ripresa con la spinta di Zaccagni supportato da Luca Pellegrini, subentrato nell'intervallo a un Tavares assolutamente spaesato dopo il grave errore commesso in occasione della rete che ha deciso la gara.
E' invece differente il modo in cui le due squadre sono entrate più volte nei 16 metri offensivi nel corso della gara. Nel 50% dei casi la Lazio si è avvicinata alla porta avversaria tramite la conduzione del pallone, mentre il 60% degli ingressi in area della Roma è arrivato tramite scambi corti e triangolazioni.
Un dato chiave che dice molto sul risultato finale della gara è quello delle palle perse e recuperate. Abbiamo già citato il pressing feroce attuato dalla Roma sulla prima costruzione avversaria, infati i giallorossi hanno recuperato ben 17 palloni nella metà campo offensiva. La Lazio ha subito moltissimo questa pressione degli avversari, arrivando a perdere per 64 volte la sfera in zona difensiva.
E proprio questo aspetto ha finito per essere decisivo nell'esito della partita, malgrado gli uomini di Sarri si siano mostrati superiori ai rivali storici dal punto di vista della fisicità. Come detto in precedenza, hanno vinto più duelli (57.4%-42.6%), più tackle (82.4%-70.8%) e più contrasti aerei (62.5%-37.5%).