Quanto vale la qualificazione dell’Italia a Qatar 2022

Dietro alla qualificazione degli Azzurri ai Mondiali di Qatar 2022 si celano risvolti economici determinanti per la Federazione ed il Paese.

I mondiali di calcio sono la sublimazione della passione per questo sport, rappresentando la vetrina più affascinante del pallone e segnando indelebilmente una generazione.

C’è chi sente proprio il Mundial dell’82 e chi vede nell’esultanza di Fabio Grosso la foto più iconica della propria infanzia.

In Italia sono sempre stati un dogma. Dal 2018 sono diventati una fissazione.

La cicatrice causata da Ventura e dalla Svezia è ben lungi dall’essere guarita e ora ci si ritrova a dover stare col fiato sospeso in attesa di vedere se i ragazzi di Mancini riusciranno a battere la Macedonia del Nord prima e, eventualmente, Turchia o Portogallo.

Gonfiamo il petto dicendo che “Noi siamo l’Italia”, ma sottovoce tutti coviamo quel brivido lungo la schiena, quel timore di non approdare in Qatar questo inverno.

La mancata qualificazione ai Mondiali di Russia 2018 ha causato un effetto domino non indifferente: il danno sportivo, quello affettivo, ma anche quello economico.

Perché non qualificarsi ad un mondiale comporta un costo esoso. Per la FIGC e per il Paese.

Le entrate erogate dalla FIFA alle 32 nazionali qualificate, infatti, sono fondamentali e comportano un valore venale tutt’altro che irrilevante.

Oltretutto queste sono aumentate dell'80% dalla Coppa del Mondo di Brasile 2014, aumentandone la valenza.

Quanto è costata l'eliminazione del 2018?

Nel 2018, come oggi, la Nazionale dovette affrontare la fase playoff per qualificarsi al Mondiale, rea di essere arrivata alle spalle della Spagna durante la fase a gironi.

Doppio scontro con la Svezia e scandinavi che proseguono al posto nostro.

Lo smacco sentimentale lo conosciamo già. Ma quello economico a quanto è ammontato?

Se gli Azzurri si fossero qualificati, la Federazione Italiana Giuoco Calcio avrebbe incassato 1,7 milioni di euro netti come bonus di qualificazione.

A questi vanno poi aggiunti altri 7 milioni, legati all’ipotetico approdo agli ottavi di finale.

Se gli Azzurri avessero poi raggiunto i quarti, a questa somma si sarebbero aggiunti altri 21 milioni di euro, per arrivare infine ai 42 milioni del bonus vittoria e ai 34 di premio partita per la seconda classificata.

A tutte queste voci vanno aggiunte poi le sponsorizzazioni: l’immagine della FIGC è stata compromessa, determinando un minor appeal.

Non si può fare una stima certa per quanto concerne quest’ultima voce, ma è molto utile sottolineare come nel bilancio 2016 la FIGC avesse registrato un utile pari a 43 milioni di euro derivato unicamente dai contratti di sponsorship.

La questione diritti TV

Il mancato introito più pesante per le casse federali è stato quello legato ai diritti tv. Questo perché la fetta più ricca dei ricavi deriva dai contratti con le emittenti televisive.

La Nazionale garantisce una media di 12 milioni di spettatori a partita in una gara dei Mondiali con picchi di 20, praticamente mai sotto la soglia dei 9.

Per questo motivo la RAI, come riportato da Calcio e Finanza, all’epoca pagava alla FIGC circa 25 milioni di euro di diritti televisivi

Ristoranti, betting e gettito fiscale

Come anticipato, però, le perdite non colpiscono solo la Federazione, avendo la partecipazione al Mondiale un effetto molto più ampio a livello territoriale.

Il settore della ristorazione è probabilmente quello maggiormente colpito. I bar e i ristoranti vedono nei Mondiali una opportunità economica grazie alla possibilità di offrire un'esperienza di acquisto agli appassionati intenti a seguire la competizione.

Serate d’estate con pizza, birra e maglietta azzurra addosso. Impagabile per il tifoso, ricchezza per il ristoratore. Le perdite in tal senso sono state di circa 6 milioni complessivi per partita.

Per non dimenticare i mancati introiri per l'erario, considerata la drastica diminuzione delle scommesse collegate alla partecipazione degli Azzurri.

Durante gli Europei del 2016 il fisco aveva registrato 1 milione di euro di entrate grazie al betting. Numeri che nel 2018 si sono drasticamente ridotti, a causa della minor attenzione nei confronti dell’evento.

Quanto vale la vittoria di Qatar 2022

La FIFA sta pensando di spendere un'enorme quantità di denaro per la 22esima edizione della Coppa del Mondo con il montepremi che, come anticipato, è aumentato incredibilmente negli ultimi anni

Ogni anno il budget per la Coppa del Mondo cresce perché diventa ancora più popolare e gli sponsor che si avvicinano alla competizione sono sempre di più. Oltre che provenienti da settori differenti, come dimostra anche il recente annuncio di Crypto.com come partner della competizione.

Per Qatar 2022, il budget è di 700 milioni di dollari.

Le cifre sono così ripartite:

  • 50 Milioni per i Campioni del Mondo;
  • 40 Milioni per i secondi classificati;
  • 30 Milioni per i terzi classificati;
  • 25 Milioni per i quarti classificati;
  • 18 Milioni per la qualificazione ai quarti di finale;
  • 12 Milioni per la qualificazione agli ottavi di finale;
  • 2 Milioni per la qualificazione ai Mondiali.

Da questi numeri, e memori delle perdite prodotti dalla mancata qualificazione alla FIFA World Cup 2018, possiamo desumere quanto pesi economicamente questo turno di playoff.

Solo dalle prestazioni della squadra, tra qualificazione, passaggi del turno e ipotetica vittoria finale, si possono quantificare cifre esorbitanti per la Federazione.

Ad esse, come anticipato, vanno sommate la visibilità e le sponsorizzazioni guadagnate con la vittoria dell’Europeo, insieme a quelle della ristorazione e del betting.

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