La storia, più o meno recente, ci rimanda a battaglie memorabili, alcune volte anche giocate su tre fronti, entrate negli annali, con una marcatura indelebile
Photo by Marco Luzzani/Getty Images
Le emozioni degli ultimi minuti di un campionato deciso sul finale sono qualcosa di impagabile per qualsiasi tifoso. Le ansie, le sofferenze, le notti insonni, con le preoccupazioni e quel filo del rasoio su cui camminano le sorti di una squadra, lasciano spazio alle gioie dei vincitori e i dolori dei vinti.
La storia, più o meno recente, ci rimanda a battaglie memorabili, alcune volte anche giocate su tre fronti, entrate negli annali, con una marcatura indelebile, nella buona e nella cattiva sorte, di ogni attore, che sia sostenitore, allenatore o calciatore, coinvolto nell’accadimento.
Poi c’è il vivere il momento, e lo dimostra la straordinaria corsa al biglietto dei tifosi partenopei, entrare, anche in modo indiretto, in quel pezzo di storia del calcio italiano. Andremo a ripercorrere alcune delle ultime corse al titolo, soffermandoci proprio sui dati dei presenti allo stadio delle singole partite interessate.
Se da una parte abbiamo l’Inter, che nell’ultima giornata di campionato ha trovato croce e delizia nel corso della propria, come dimostrano le ultime occasioni, dall’altra abbiamo il Napoli, la cui presenza si confà a poche occasioni. Gli azzurri mancano dalla battaglia al titolo nell’ultima giornata dal lontano 1989/1990, nonostante le diverse sfide da protagonista negli anni ’10 del 2000 e lo Scudetto del 2022/2023, vinto con largo anticipo.
Il vero protagonista di quella giornata è qualcuno che, in qualche modo, potrebbe influire pesantemente nella lotta al titolo della stagione in corso: parliamo di Marco Baroni, attuale tecnico della Lazio – squadra che potrebbe aver cambiato l’indirizzo del titolo con il pareggio nel finale di San Siro di domenica scorsa – all’epoca ex compagno di Diego Armando Maradona.
Nella lotta al campionato, quell’anno, c’è l’altra milanese, il celebre Milan degli olandesi, impegnato nell’ultima sfida contro il Bari, disputata sul neutro di Bergamo. Con la vittoria agevole dei rossoneri sui pugliesi, ai campani non resta che un solo risultato a disposizione: la vittoria.
L’eroe di giornata è il toscano Baroni, autore del gol dell’1-0, proprio contro la Lazio, sua attuale squadra, che regala il secondo Scudetto della storia del Napoli, di fronte ai 62.499 spettatori presenti dell’allora Stadio San Paolo.
Napoli-Lazio 1-0 - 62.499 spettatori
Milan-Bari 4-0 - 41.611 spettatori (giocata a Bergamo)
Il nostro percorso, rispetto a quanto precedente visto con l’ultima volta del Napoli, parte da 25 anni fa, dal celebre pomeriggio di Perugia, dal diluvio, da Collina, e dallo Scudetto che ritorna nella Capitale per abbracciare la sponda biancoceleste. Si parte con la Juventus con un vantaggio di punti e la Lazio obbligata a battere la Reggina, sperando che giungano notizie confortanti dal capoluogo umbro.
Tuttavia, il tempo è tutt’altro che clemente e costringe i biancorossi e i bianconeri al rientro momentaneo negli spogliatoi. Nel frattempo, la Lazio, in modo semplice, con gol di Simone Inzaghi, altro protagonista della corsa odierna, Veron e Simeone, batte un impotente Reggina. Il rientro in campo al Curi, sotto la pioggia battente, cambia completamente le sorti della stagione: Calori realizza il gol del vantaggio per gli umbri, la Juventus non riesce a reagire.
La Lazio è campione d’Italia per la seconda volta nella propria storia, riscattando il titolo perso nel campionato precedente. Allo Stadio Olimpico sono presenti 65.500 tifosi, non il miglior dato stagionale, appartenente al derby contro la Roma con 74.076 spettatori. Diversamente, il miglior risultato in termini di pubblico della stagione perugina passa proprio dal celebre 14 maggio 2000 con 27.000 tifosi astanti.
Perugia-Juventus 1-0 – 27.000 spettatori
Lazio-Reggina 3-0 - 65.000 spettatori
Classifica prima della gara:
Juventus 71
Lazio 69
Classifica al termine della gara:
Lazio 72
Juventus 71
Ulteriore passaggio nella Capitale, questa volta sull’altra sponda del Tevere, quella giallorossa. In questa occasione non vi è alcun grandissimo capovolgimento di fronte, a dispetto di quanto era accaduto nella precedente edizione del campionato.
Allo Stadio Olimpico, la Roma di Fabio Capello è ad un passo dal terzo Scudetto della propria storia. Una vittoria porterebbe il titolo nuovamente nella Capitale, a prescindere dai risultati provenienti dagli altri campi. Nella marea giallorossa, con 74.773 spettatori, secondo miglior dato della stagione (il primo il derby contro la Lazio con 77.120), il 17 giugno 2001, la Roma torna ad essere Campione d’Italia, a distanza di 18 anni dall’ultima volta, grazie alla vittoria per 3-1 sul Parma.
In rete Totti, Montella e Batistuta. Inutile la vittoria della Juventus, in casa contro l’Atalanta. Perdono i campioni in carica della Lazio, sul campo del Lecce, che proprio nella gara contro i biancocelesti fa registrare il maggior numero di presenti sugli spalti del Via del Mare di tutto il campionato (30.201). I biancocelesti chiudono al terzo posto, alle spalle dei bianconeri.
Roma-Parma 3-1 - 74.773 spettatori
Juventus-Atalanta 2-1 – 42.847 spettatori
Lecce-Lazio 2-1 - 30.201 spettatori
Classifica prima della gara:
Roma 72
Juventus 70
Lazio 69
Classifica dopo la gara:
Roma 75
Juventus 73
Lazio 69
Il 5 maggio, proprio quel 5 maggio, resterà per sempre impresso nella storia della Juventus. La clamorosa rimonta dei bianconeri di Marcello Lippi, rientrato a Torino dopo l’esperienza nerazzurra, si concretizza nell’assolato pomeriggio di Udine. Si parte con tre squadre in due punti, tutto può accadere, le variabili sono molteplici, si può cadere nell’abisso anche con un pareggio: l’unica vera padrona del proprio destino è l’Inter di Hector Cuper, impegnata sul campo della Lazio.
In una cornice di 75.333 spettatori dello Stadio Olimpico di Roma (maggior dato della stagione biancoceleste), ancora teatro di uno Scudetto, accade l’irreparabile. I biancocelesti, dopo essere andati sotto con il gol di Vieri, aiutati da un ispiratissimo Karel Poborsky, battono l’Inter, nella più assoluta delusione di supporters e calciatori nerazzurri. A Udine è festa.
La Juventus passa facile, decidono Trezeguet e Del Piero. Non serve neanche il risultato di Torino, dove la Roma vince di misura con la rete di Antonio Cassano sui granata; la Vecchia Signora è Campione d’Italia per la ventiseiesima volta nella propria storia. Sullo sfondo i due protagonisti del campionato attuale: Antonio Conte, allora capitano della Juventus, e Simone Inzaghi, ora tecnico dell’Inter, autore, quel giorno, del gol che toglie ogni speranza ai nerazzurri, che chiuderanno addirittura al terzo posto. L’Udinese fa registrare il numero massimo di presenti del campionato nella sfida contro i bianconeri, con 32.167 astanti.
Lazio-Inter 4-2 - 75.333 spettatori
Udinese-Juventus 0-2 - 32.167 spettatori
Torino-Roma 0-1 – 23.060 spettatori
Classifica prima della gara:
Inter 69
Juventus 68
Roma 67
Classifica dopo la gara:
Juventus 71
Roma 70
Inter 69
Salto temporale di sei anni, ma con grandi cambiamenti per il calcio italiano nel mezzo: da Calciopoli e al periodo di dominio nerazzurro, fiancheggiato da una complicatissima Roma, sempre ostile e rivale per tutto il periodo. Ancora un punto di distanza, l’Inter di Roberto Mancini è avanti e padrona del proprio destino. La formazione meneghina va a giocare a Parma.
I giallorossi, invece, sono a Catania. Entrambe in trasferta, con risultati importanti in termini di pubblico, e il conseguente miglior risultato stagione per i due club ospitanti: al Tardini sono presenti 25.149 spettatori, mentre al Massimino 21.148. Gara bloccata, soprattutto in Emilia, dove si alza lo spettro di un altro possibile 5 maggio. A Catania è in vantaggio la Roma, grazie al gol dopo otto minuti del montenegrino Mirko Vučinić.
Nel secondo tempo spunta il vero salvatore dello scudetto nerazzurro: dalla panchina si alza Zlatan Ibrahimović, il cui finale di stagione è stato segnato dal problema al ginocchio che lo ha tenuto fuori per diverse gare nelle precedenti. Lo svedese entra e spazza via, con un gran tiro da fuori e la successiva doppietta, tutti gli spettri del passato. L’ingresso devastante di Ibrahimović condiziona, irreparabilmente, anche la prestazione della Roma, rimontata nel finale da Jorge Martinez. L’Inter è campione d’Italia per la sedicesima volta nella propria storia.
Parma-Inter 2-0 - 25.149 spettatori
Catania-Roma 1-1 - 21.148 spettatori
Classifica prima della gara:
Inter 82
Roma 81
Classifica dopo la gara:
Inter 85
Roma 82
Ancora una volta Inter e Roma. Un testa a testa serrato porta i nerazzurri e i giallorossi, già protagonisti della finale di Coppa Italia di qualche giorno prima, a contendersi lo Scudetto all’ultima atto. L’Artemio Franchi di Siena, con 15.373 presenti (miglior dato della stagione della squadra toscana), fa da teatro alla sfida tra i bianconeri e i nerazzurri.
La Roma, ancora scottata dal sorpasso, conseguito dalla sconfitta contro la Sampdoria di Cassano e Pazzini, va a Verona, contro il Chievo. Al Bentegodi sono presenti 28.136 spettatori, risultato di gran lunga migliore dell’intero campionato clivense.
L’Inter, dunque, è ancora padrona del proprio destino, e, come accaduto soltanto due anni prima, non sbaglia l’appuntamento e conquista il proprio diciottesimo scudetto. Il vero protagonista della giornata, come accadrà anche da lì a pochi giorni nella finale di Madrid contro il Bayern Monaco, sarà Diego Milito, autore del gol vittoria della sfida e del titolo. Siena diventa la pagina due di tre nella straordinaria strada verso il Triplete.
Siena-Inter 0-1 - 15.373 spettatori
Chievo-Roma 0-2 - 28.136 spettatori
Classifica prima della gara:
Inter 79
Roma 77
Classifica dopo la gara:
Inter 82
Roma 80
Stesso risultato, diversi destini. Il Milan ha il titolo in mano, una vittoria garantirebbe ai rossoneri il trionfo, lo stesso risultato potrebbe non bastare, qualora dovesse raggiungerlo, ai cugini dell’Inter. La formazione di Stefano Pioli va a Reggio Emilia, quella Simone Inzaghi ospita la Sampdoria a San Siro, dove sono presenti 71.109 sostenitori.
Una grande quantità di tifosi rossoneri invade il Mapei Stadium, che fa registrare 21.525 spettatori, di gran lunga il dato migliore del campionato (considerando il riempimento del 100% è stato consentito solo a partire da aprile, a causa della pandemia per Covid-19).
Uguale risultato: 0-3 per il Milan contro i neroverdi e 3-0 per l’Inter contro i blucerchiati. I rossoneri conquistano il diciannovesimo titolo di campioni nazionali della propria storia, a distanza di undici anni dall’ultimo.
Sassuolo-Milan 0-3 - 21.525 spettatori
Inter-Sampdoria 3-0 - 71.109 spettatori
Classifica prima della gara:
Milan 83
Inter 81
Classifica dopo la gara:
Milan 86
Inter 84