La manifestazione in programma negli Stati Uniti dal 14 giugno al 13 luglio rappresenta un rinnovato punto di partenza destinato ad aumentare il valore delle competizioni internazionali
L'esultanza dei bianconeri (Photo by Alessandro Sabattini/Getty Images)
Il nostro viaggio verso gli Stati Uniti ci riporta, per una seconda e ultima volta, lungo le vie dello Stivale, precisamente ai piedi delle Alpi e della Mole, nella città di Torino. La seconda italiana qualificata al Mondiale per Club, sempre per motivi di Ranking, come già visto per l’Inter, è la Juventus.
I bianconeri – finalisti della UEFA Champions League 2015 e 2017, con buoni risultati in Europa sino agli esordi degli anni ’20, dominatori del campionato italiano nel decennio scorso – ritroveranno un’avversaria già incontrata nella recente fase a campionato della massima competizione europea, il Manchester City di Pep Guardiola, vincitore della coppa dalle grandi orecchie della stagione 2022-2023 - vinta a Istanbul contro i nerazzurri di Simone Inzaghi.
Da vincitori a vincitori, le altre avversarie della squadra di Tudor e degli inglesi saranno gli emiratini del Al-Ain e i marocchini del Wydad Casablanca, entrambe al torneo iridato per aver conquistato il titolo di campione continentale.
Il momento della Juventus non è di certo il migliore della propria storia, vuoi anche la chiusura di un ciclo lungo quasi un decennio. I bianconeri hanno raccolto non quanto sperato negli ultimi cinque anni – uno scudetto sotto la gestione Sarri, due Coppe Italia con Pirlo e Allegri, e una Supercoppa Italiana vinta sempre da Pirlo – riuscendo, tuttavia, grazie agli anni del totale dominio nazionale e degli ottimi risultati in campo continentale, a centrare una importantissima qualificazione al Mondiale per Club tramite la porta del Ranking UEFA.
La squadra piemontese ha una rosa di 29 unità (età media di 26 anni, la più bassa del gruppo), di cui 20 stranieri (74,1%), valutata 631,70 milioni di euro. Per il ruolo con maggior valore c’è un testa a testa, quasi paritario, tra difesa e attacco, rispettivamente stimati 212 milioni di euro e 217. Proprio dal reparto arretrato arriva il cartellino di valore maggiore, ovvero quello del brasiliano Bremer, da 50 milioni di euro.
Dietro di lui un ex-aequo tra Dusan Vlahović e Kenan Yildiz da 45 milioni e la lunga fila - con Képhren Thuram, Andrea Cambiaso e Teun Koopmeiners – dei valutati 40 milioni. Chissà che gli Stati Uniti possano essere un nuovo punto di partenza della straordinaria storia della Juventus?
Iniziamo la nostra avventura da Manchester, sponda sky blue. E chi lo avrebbe mai detto, guardando soprattutto il blasone e la storia dei concittadini, che la parte City avrebbe surclassato completamente per anni i vicini dello United. In tempi non fiorenti per la storia dei Citizen, in un celebre film di John Hay, che racconta la travagliate avventure di un tifoso della zona celeste della città inglese, il protagonista, Jimmi Grimble, da cui deriva anche il titolo del lungometraggio, afferma: “Essere un tifoso del Manchester City in una giungla di tifosi del Manchester United è come essere un animale in via di estinzione”.
A distanza di oltre un ventennio la prospettiva si è completamente ribaltata, complice l’arrivo del fondo arabo, con il trionfo europeo, il primo della storia, che ha permesso alla formazione di Guardiola di partecipare al primo Mondiale per Club. Come prevedibile, il City ha la rosa – composta da 28 elementi, quasi interamente di giocatori stranieri (21 – 75%) – più costosa dell’intero girone, con una stima di 1,18 miliardi di euro, di gran lunga superiore anche alla Juventus.
Il ruolo con il maggior valore è l’attacco, valutato 508 milioni di euro, il 43,05% del totale. Parlando di singoli non si può tener conto di uno dei più pregiati del calcio europeo, e non solo, un’autentica macchina da gol con 121 reti in 142 presenze, è Erling Haaland, detentore del cartellino più costoso del club con una stima di 180 milioni di euro.
Dietro di lui c’è l’attuale Pallone d’Oro, lo spagnolo Rodri, reduce da un tremendo infortunio che lo ha tenuto lontano dai campi per quasi un anno, valutato 110 milioni.
Volo in Asia, negli Emirati Arabi, nella quarta città più grande della nazione, ad Al-Ain, la città giardino del Golfo Persico. Questa è la casa dei campioni della AFC Champions League 2023-2024 dell’Al-Ain, vinta contro gli Yokohama Marinos. Gli emiratini presentano la rosa più numerosa del gruppo con 38 elementi, di cui 17 stranieri (45,9%), con età media di 26 anni, valutata complessivamente 53,33 milioni di euro.
Il fiore all’occhiello della squadra è l’attacco, da 20,01 milioni di euro, da cui proviene l’ala sinistra Soufiane Rahimi, stimato 7 milioni, elemento più costoso. Il marocchino, avanti nella classifica, precede il trequartista paraguayano Kaku, da 4,50, e Kadjo Laba, trentatreene del Togo, da 3,50 milioni.
Tra i presenti c’è una recente conoscenza della Serie A, appena approdato negli Emirati Arabi, il portiere portoghese, ex Atalanta e Roma, Rui Patricio, valutato 1 milione di euro.
Casablanca è sicuramente il centro del calcio marocchino, lo dimostra la grande passione per il derby, unito al grande amore delle tifoserie nei confronti delle due realtà locali.
Nella spettacolarità della stracittadina dello stadio Mohamed V c’è, opposto ai rivali del Raya, il Wydad Casablanca, qualificato al Mondiale per Club grazie alla vittoria della CAF Champions League 2021-2022, conquistata contro gli egiziani del Al-Alhy, con doppietta di Zouhair El Moutaraji.
La rosa dei marocchini è composta da 33 elementi, di cui soltanto 10 stranieri – 30,3% in percentuale – è stimata 17,31 milioni di euro. Il reparto più oneroso è la difesa, da 5,15, in cui compare anche il centrale Jamal Harkass, valutato 1,40 milioni euro, detentore del cartellino più alto del club. Alle sue spalle il portiere, acquistato nella sessione invernale dall’AS FAR Rabat, El Mehdi Benabid, da 1,30.