Independiente, passione e comunicazione alla conquista del Sud America

Padroni della Coppa Libertadores, e quindi del Sud America, con sette trofei in bacheca, El Rojo si distingue dallo stile comunicativo e dall'immensa passione dei suoi tifosi. Ne abbiamo parlato con Mauro Bajder, Head of Social Media del club.

Immagine articolo

Il Club Atlético Independiente è una delle due anime calcistiche (e non) della parte sud della Grande Buenos Aires, Avellaneda.

Nella propria storia ha messo in bacheca sino ad ora ben sette Coppe Libertadores (di cui quattro consecutive dal 1972 al 1975), due Coppe Intercontinentali e sedici Campionati argentini.

L’unico club ad aver vinto tutte le finali giocate di Libertadores, e soprannominata per questo motivo Rey de Copas. Una squadra storica del calcio argentino, un riferimento per tutta l’America Latina.

Oggi abbiamo deciso di fare un viaggio all’interno della strategia social del club grazie alle parole di Mauro Bajder, Head of Social Media dell’Independiente.

Siamo partiti dai numeri e dalla presenza social del sodalizio rosso e bianco di Avellaneda: “È normale che il club sia presente sulle principali piattaforme social: Facebook, Twitter, Instagram, Youtube, LinkedIn ed infine TikTok. Ci rivolgiamo ad una platea di oltre due milioni di fan, con un target anche internazionale. La nostra storia parla chiaro, l’Independiente è un brand globale grazie ai tanti successi fuori dai confini argentini”.

Numeri e stile comunicativo.  Quali sono gli obiettivi perseguiti dal club sui social?

“Credo che innanzitutto i social network di una squadra debbano essere una fonte affidabile di informazione per tutti i tifosi ed addetti ai lavori. Questo è il punto di partenza necessario e quasi scontato. Allo stesso tempo, però, la sfida di oggi è di comunicare in modo efficace e coerente con i tempi attuali. Cerchiamo costantemente di trovare il giusto equilibrio tra informazioni, contenuti esclusivi ed altri dal forte impatto emotivo", spiega Mauro Badjer.

"In alcuni casi utilizziamo un tone of voice più diretto e divertente, in altri uno stile istituzionale. È la vita social di un club come il nostro, oggi è necessario saper alternare il tono in base alla tipologia di pubblicazione. In questo posso dire che siamo stati pionieri: siamo stati tra i primi club argentini ad utilizzare un linguaggio 'confidenziale' con i nostri fan”.

Facebook, Twitter ed Instagram restano strumenti essenziali per i club di calcio come per le aziende. Oggi, però, l’attenzione e molte risorse sono orientate a coinvolgere e fidelizzare le nuove generazioni.

L’Independiente come riesce a fare tutto ciò? Vediamo nell’apertura del canale TikTok un’ottima scelta strategica in questo senso: “TikTok è un mondo affascinante che stiamo scoprendo sempre di più, giorno dopo giorno. Storie di successo come il CSKA Mosca e lo Zenit San Pietroburgo, lo dimostrano. Senza essere tra i club più importanti del mondo, sono riusciti ad imporsi su questa piattaforma realizzando una strategia di comunicazione di qualità".

"Su TikTok il processo è più “democratico”: i contenuti diventano virali a prescindere dalla fanbase o dalla notorietà del club. Siamo tra le Società più attive sulla piattaforma in tutto il continente americano, abbiamo sviluppato un piano editoriale ad hoc senza riproporre contenuti pubblicati sugli altri canali. Semplicemente offriamo video esclusivi sulla vita di squadra e coinvolgendo i singoli atleti. Questa strategia oggi ci sta premiando, in un’ottica di interazioni e fanbase in continua crescita.”

Parlando di fan engagement vogliamo fare una riflessione. Ovviamente la Pandemia ha portato diverse problematiche in tutti i settori, calcio incluso. Guardando il bicchiere mezzo pieno, i social network si sono dimostrati, ancora una volta, degli strumenti eccezionali per fidelizzare i fan, nonostante tutto.

Dal tuo punto di vista cosa avete appreso da questa situazione e come avete reagito a livello di comunicazione?

“Sia prima, durante e si spera dopo la Pandemia, il tifoso vuole e cerca la stessa cosa: contenuti esclusivi, di quelli che non vedi in televisione e nemmeno negli stadi. Il fan apprezza ciò che è fuori dall’ordinario: l’atmosfera negli spogliatoi prima del match, la fase di riscaldamento a bordo campo, le sfide in allenamento o un contest particolare che coinvolga i loro idoli".

"Questo è quello che facciamo e che abbiamo implementato a partire dal lockdown del Marzo 2020, alimentando sempre la passione e la curiosità dei nostri supporter.  Il club è in forte sviluppo in termini digital, continua a crescere la nostra fanbase social e questo è essenziale anche per fidelizzare i nostri partner commerciali attuali e per attrarne di nuovi. Abbiamo lavorato molto, non ci siamo mai fermati, potenziando sempre più la nostra presenza online”

Fan engagement, sviluppo del brand e marketing.

Altro “strumento” fondamentale è la squadra esports che vi ha aperto un nuovo mondo ed una nuova fetta di mercato: “Dopo un inizio promettente fatto di entusiasmo e nuovi stimoli, a livello di calcio argentino, il settore esports si è un po’ bloccato. Noi come club siamo stati tra i primi a formare la nostra squadra ufficiale che rimane una degli assett principali per il prossimo futuro della Società".

"È un settore che ci affascina, molto intrigante, dove ci sono diverse opportunità comunicative e commerciali. Siamo già al lavoro per sviluppare nuovi progetti in una business unit essenziali per il futuro dell’Independiente”.

Per concludere, ti chiediamo una tua riflessione sulle prospettive future della comunicazione nel mondo del calcio ed in particolare sulle prossime iniziative che vi aspettano: “È necessario che le istituzioni sportive, in particolare quelle calcistiche, continuino ad abbattere barriere e pregiudizi tipici del mondo della comunicazione istituzionali".

"È necessario sempre aggiornarsi, confrontarsi con altre realtà per crescere. Il settore digital è quotidianamente in evoluzione e per questo bisogna stare sempre sul pezzo. Il nostro obiettivo futuro è di continuare a realizzare contenuti esclusivi, dirompenti, persino audaci. Siamo molto orgogliosi di quello che è stato fatto sin qui, ma sappiamo che è solo l’inizio e c’è ancora tanto da fare”.

Da non perdere