Rivivere le emozioni di Wembley col diario di Matteo Pessina

Esattamente un mese fa l’Italia vinceva l’Europeo di calcio: il centrocampista della Dea è il calciatore che l’ha raccontata meglio di tutti gli altri.

È l’estate dell’Italia. Non ci sono più dubbi dopo le Olimpiadi di Tokyo in cui la nostra spedizione ha superato il record di medaglie (40) ma soprattutto vinto le gare più importanti, quelle di atletica. Un’estate tutta italiana che, se vogliamo, è iniziata col successo dei Maneskin all’Eurovision. Gli abbiamo dato retta, alla fine, a quei ragazzacci: per una volta non siamo stati “Zitti e buoni”, abbiamo ammesso le nostre ambizioni e le abbiamo realizzate.

Mesi epici dai protagonisti talvolta inaspettati, come Jacobs in Giappone per tutti quelli che non avevano il pallino dell’atletica. Come Matteo Pessina. È emozionante, oggi, un mese più tardi, leggere il suo “Diario di bordo” pubblicato a puntate su Instagram. Pessina, infatti, è stato il migliore nel raccontare quel che stava accadendo alla nostra Nazionale a Roma e poi a Wembley una volta superati i gironi.

L’esordio a Euro2020

Il diario del centrocampista offensivo dell’Atalanta inizia il 17 giugno, il giorno dopo esser sceso in campo nel 3-0 con la Svizzera, all’86’, al posto di Locatelli.

Ieri sera un secondo prima di entrare in campo ho chiuso gli occhi, e mi sono passate davanti mille immagini – scrive -. La prima volta che sono entrato in uno spogliatoio, con le panche di legno un po’ sgangherate e quell’odore inconfondibile che ogni sportivo riconosce: quello della fatica e della gioia. Il rumore dei tacchetti sul pavimento, musica per chiunque abbia calcato un campo di calcio, dai campi polverosi di provincia all’Olimpico di Roma”.

E poi: “Le prime volte che assieme a mio papà guardavo la tv e sullo schermo di casa c’erano i grandi campioni avevo un brivido. Magari ero piccolo e non capivo, ma sentivo che si trattava di un qualcosa di unico, di impagabile. Ora so cosa vuol dire davvero. Adesso quel sogno è diventato realtà”.

Il gol che cambia tutto

Nella seconda puntata, in attesa della sfida con l’Austria, Pessina ci porta dietro le quinte del gruppo: racconta le pizzate, con un forno arrivato a Coverciano appositamente da Napoli, le grigliate, gli scherzi, i “riti” della Nazionale. “Siamo umani anche noi” ammette, e fa bene perché di fronte alle cifre assurde che girano nel mondo del pallone non sempre ce lo ricordiamo.

In molti in questi giorni, ad esempio, non sono riusciti a provare empatia di fronte alle lacrime di Leo Messi, atteso da uno stipendio faraonico a Parigi dopo aver lasciato il Barcellona per motivi economici. Quello che Matteo ci fa scoprire, comunque, è un mondo bellissimo: “Siamo un gruppo di fratelli che vengono da ogni parte d’Italia: abbiamo accenti diversi (dovreste sentire quando io e Loca proviamo a cantare le canzoni napoletane che Lore, ormai autoproclamatosi DJ ufficiale della Nazionale, mette sul pullman!!!), abbiamo modi di dire diversi, magari anche caratteri diversi, ma siamo tutti accomunati da un unico grande sogno”.

Il 24 giugno ci sono due cose che ancora non sa, forse fa fatica pure a immaginarle. Quel sogno lo abbiamo realizzato l’11 luglio vincendo ai rigori contro gli inglesi nel loro stadio. E se ci siamo arrivati è anche grazie al suo gol contro l’Austria, andando a segno per la seconda partita consecutiva. La sua notte magica, festeggiata con un tuffo sul prato.

Mi dicono che la mia esultanza “di faccia” sia già un meme! Meno male, perché io di quei momenti mi ricordo davvero poco! Un gran boato, una gioia incontenibile e poi l’abbraccio con tutti i compagni, che mi hanno letteralmente ‘soffocato’ con il loro amore

Ne parla nella terza puntata del diario. “Tutto è iniziato – si legge - col solito messaggio motivazionale di Salva Sirigu, ormai un vero e proprio motivatore professionista! È dall’inizio dell’Europeo che ci manda messaggi pazzeschi sul nostro gruppo! Ogni volta sono lucciconi agli occhi e una gran voglia di spaccare il mondo. Salva, non vedo l’ora di leggere in che modo ci caricherai venerdì sera!”.

“Meglio di Robinson Crusoe”

Migliaia di persone, arrivati a questo punto, dipendono ormai dal diario del calciatore della Dea. “Ho visto che in tanti parlano anche del mio ‘diario di bordo’. L’altro giorno Leo e il Gallo mi hanno addirittura chiesto quando sarebbe uscito un nuovo capitolo!” fa sapere Pessina. Bastoni, nei commenti, gli chiede: “Posso farti gestire il mio profilo?”. Un altro scrive: “Mattè, aspetto un tuo libro”. “Il diario più bello dai tempi di Ronbinson Crusuè” è uno dei messaggio. Qualunque cosa questa frase voglia dire, il concetto è chiaro.

Nel quarto episodio parla di come il gruppo “tra abbracci e canti a squarciagola” ha festeggiato la vittoria in semifinale con la Spagna.

Il Berna, che a Coverciano è di casa, ci ha fatto trovare dei bei vassoi di cornetti alla crema! Così siamo andati a letto con la pancia piena e il cuore gonfio di emozioni. E poi, come ormai è abitudine, il giorno dopo la partita io e Loca siamo andati in camera di Bare che è un grande esperto di vini, per degustare un bicchiere di vino e fare qualche chiacchiera tra amici!”.

Siamo Campione d'Europa

L’ultimo post Instagram del diario è il 13 luglio, dopo 48 ore necessarie a metabolizzare l’impresa. “SIAMO CAMPIONI D’EUROPA” il titolo scritto in maiuscolo insieme alla foto della squadra che alza la coppa.

Caro Diario, oggi termina il più bel capitolo della mia vita fin qui. Ma non si chiuderà definitivamente, rimarrà dentro i cuori di ognuno di noi: saremo per sempre i Fratelli d’Italia di quella magica estate 2021”.

Poi i ringraziamenti. A Roberto Mancini e lo staff “che ha lavorato dietro le quinte per questo successo". Da Gianluca Vialli (e le sue profetiche parole, piene di valori) ai magazzinieri, dallo staff medico ai cuochi…“Stringiamoci a coorte”. Ci siamo stretti e abbiamo vinto”. Poi “al mio compagno di ping pong Loca, al sommelier della Nazionale Barella, a DJ Insigne, alle manone di Gigio, alla mentalità di Chiello e Leo... insomma, a tutti voi, miei magnifici compagni di avventura. Alla mia famiglia, ai miei amici e alla mia ragazza. Il primo sguardo era sempre per voi. E così sarà sempre. L’altra sera mentre stringevo quella coppa pensavo ai sacrifici che avete fatto per me. Spero di avervi resi fieri”.

Grazie a te Matteo per la pelle d’oca.

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