Come il Manchester City si prende cura della propria comunità locale

Attraverso il progetto City in the Community e la fondazione trentennale del club.

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La valenza del Manchester City sul campo è sotto gli occhi di tutti, un ingresso ormai stabile nell’élite del calcio culminato con il primo posto per fatturato tra i Top 10 club europei.

Negli ultimi anni il club ha investito tanto con l’obiettivo di allestire una squadra che potesse dominare la scena nazionale ed internazionale. I risultati hanno portato una crescita esponenziale del marchio sportivo cresciuto attraverso le prestazioni e gli acquisti milionari.

 Il Manchester City è uscito dall’ingombrante ombra dei cugini dello United, ribaltando addirittura lo scenario gerarchico in città.

Oggi il Manchester City è anche il club di  riferimento del City Football Group, il faro che illumina la strada per un gruppo che nel calcio sta divenendo un modello assoluto di management.

Risultati, mega sponsorizzazioni, eventi, successi, visibilità internazionale: ma qual è l’impatto del Manchester City fuori dal rettangolo verde di gioco?

Qual è il ruolo all’interno della propria comunità e la sua funzione sociale?

La risposta risiede nella fondazione già istituita nel 1986 e che vede nel progetto City in the Community il fiore all’occhiello. Una consapevolezza che nasce ben prima degli investimenti degli sceicchi. Consapevolezza del ruolo che un club professionistico deve avere, in primis, all’interno della propria comunità locale, soprattutto in un contesto complesso come la città di Manchester.

City in the Community ha, dal primo giorno, l’obiettivo di creare opportunità attraverso il gioco del calcio. Lo sport diviene una vera e propria calamita per coinvolgere i giovani, dai bambini piccoli fino agli adolescenti, una fascia di età davvero delicata. il focus è questo, il target principale è quello dei 3-16 anni con la prospettiva di contribuire a formare i cittadini del futuro. Il brand Manchester City attira l’attenzione, stimola il coinvolgimento da parte di tutti, il resto lo fa lo staff specializzato di CITC.

Tre le aree principali di riferimento attraverso le quali si sviluppa City in the Community: healt, inclusion, education.

L’impatto del Manchester City in termini sociali si misura attraverso un percorso che coinvolge la salute, l’inclusione e l’educazione delle persone, delle famiglie svantaggiate, di chiunque fa fatica ad accedere a servizi essenziali.

Lavorare all’interno della propria comunità locale significa conoscere il territorio e rispondere a specifiche esigenze, significa da una parte rilevare il problema e dall’altra individuare la soluzione. Ad esempio, a Manchester il numero di bambini che soddisfa i parametri ideali di corretto “sviluppo fisico” è inferiore del 6% rispetto alla media nazionale. Attualmente oltre 11.800 bambini nell’intera regione all’età di 5 anni non hanno raggiunto un buon livello di sviluppo e solo il 68% di quelli che si affacciano alle scuole primarie soddisfa i parametri base definiti dal Ministero della Salute.

Quale può essere il contributo di un club come il City su una questione simile? Una “risposta” è sicuramente il progetto City Play, un programma su misura che propone sessioni di attività motoria e fisica per bambini di età compresa tra i 2 i 5 anni negli asili nido e nelle scuole primarie della Greater Manchester, la contea metropolitana costituita nel 1974 e che oltre alla città di Manchester, comprende anche Bolton, Oldham, Rochdale, Salford, Stockport e Wigan.

Un impatto quindi esteso ed un programma che ha l’obiettivo di contribuire a sviluppare i fondamenti del movimento e delle abilità fisiche sin dalla tenera età, nel pieno rispetto del EYFS – Framework: gli “standard” UK che la scuola deve rispettare per l’apprendimento, lo sviluppo e la cura di ogni bambino dal giorno 0 al compimento dei 5 anni.  Il City Play nell’ultimo anno ha coinvolto 4,869 partecipanti di ben 185 scuole della contea. Interessante, parlando sempre della sezione Healt, il programma Primary Stars che coinvolge tanto gli alunni quanto gli insegnanti non solo in attività sportive e fisiche settimanali (curriculari ed extracurriculari) ma anche in laboratori di inglese e di matematica, lezioni di PSHE – Personal, Social and Health Education.

In risposta alla domanda iniziale sull’impatto del club nella propria comunità, anche in questo caso, forniamo dei dati presi direttamente dal sito ufficiale del Man City. Il progetto Primary Stars ha coinvolto oltre 16.000 partecipanti in 16.875 sedute per un totale di 306.614 ore suddivise in 91 istituti scolastici.

Altri programmi sono il City Stars ICT ed il City Lifestyles. Tutti hanno l’obiettivo comune di incoraggiare i bambini, le famiglie, gli insegnanti, gli educatori a fare scelte sane sin dalla tenera età, diffondendo il concetto ed educando l’intera comunità.

Il calcio ha il potere unico di educare ma anche di integrare, includere. Non deve esistere alcuna forma di discriminazione, nessuno deve essere escluso, questa è la missione del Dipartimento Inclusion del City in the Community. Progetto centrale è One City Disability, il programma offre ai partecipanti l’opportunità di prender parte ad attività sportive e calcistiche gratuite. Ogni seduta è studiata in base alla disabilità specifica dei partecipanti ed il programma ha lo scopo innanzitutto di stimolare le persone coinvolte, aumentare il livello di attività fisica, integrare, includere, migliorare le relazioni interpersonali dei protagonisti. Un progetto che colma la necessità di molte famiglie di accedere ad un’offerta sportiva universale, su misura, proponendo un percorso sportivo di sviluppo a prescindere dalla disabilità.

A questo, si affianca il programma Kicks, un progetto dedicato ai bambini e bambine dagli 8 agli 11 anni che vivono nella periferia della Greater Manchester e che hanno difficoltà di accesso a servizi ed attività sportive.

Nell’ultimo anno lo staff del City in the Community ha “prodotto” 540 sessioni in 90 istituti scolastici differenti proponendo allenamenti, esercizi e sedute sportive ad oltre 2.000 studenti. Un altro tassello da aggiungere all’impatto sulla comunità del club, insieme all’iniziativa Women & Girls, programma completamente al femminile che ha avvicinato al calcio e allo sport solo negli ultimi mesi 3.740 bambine e ragazze.

Infine la terza sezione, Education. Una serie di programmi formativi che hanno l’obiettivo di formare diverse figure specializzate nel settore sportivo tecnico e manageriale sul modello Manchester City e City in the Community. CITC BTEC è un’offerta formativa rivolta ai ragazzi dai 16 ai 19 anni di aree svantaggiate della comunità sviluppata in collaborazione con quattro College della contea per l’ottenimento di un Level 3 Extended Diploma in Sport, con un particolare focus sullo sviluppo di skills come comunicazione, gestione del team e pubbliche relazioni, oltre che l’acquisizione della FA Level 1 Coaching qualification. Step superiore è il Degree, proposto in collaborazione con la Manchester Metropolitan University che prevede una esperienza diretta all’interno dei progetti City in the Community per tutti gli studenti iscritti al Manchester City BSc/FDn Community Sports Coaching. Anche in questo caso, l’obiettivo è offrire una opportunità ma al  tempo stesso veicolare il brand Manchester City, trasmettere i valori e formare personale specializzato che possa valorizzare l’impatto sociale sulla comunità locale e non.

Andando oltre Manchester, l’impatto di City in the Community è straordinario e non poteva essere altrimenti.

Il processo applicato in termini locali, all’interno della Greater Manchester, è stato replicato anche all’estero, potenziando ancor di più la riconoscibilità internazionale del brand Manchester City. Tutti e quattro i Continenti coinvolti con progetti CITC attivi in 18 diverse città: Melbourne, New York, Filadelfia, Cape Coast, Bombay, Bangalore, San Paolo, Kilifi, Los Angeles, Canton, Città del Messico, Bandung, Bangkok, Pechino, Calcutta, Barranquilla, Kuala Lumpur, Città del Capo. Una presenza internazionale supportata anche dai canali ufficiali social di Community in the City che oggi sono composti da account ufficiali Facebook, Instagram e Twitter che si rivolgono ad una fanbase di oltre 100.000 utenti.

Dall’ Etihad Stadium ai campetti di provincia. Dai centri di allenamento sino agli istituti scolastici di periferia, dai campioni in campo sino al personale specializzato che lavora nella comunità locale. Dall’Europa sino all’Africa, passando per America, Asia ed Oceania, l’impatto del Manchester City non è solo sulla Premier League ma in tutto il mondo grazie al lavoro svolto da City in the Community, since 1986.

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