In dirittura di arrivo il piano a cui lavora da mesi il Ministro dello Sport, Andrea Abodi, per velocizzare le procedure di costruzione e ristrutturazione degli stadi
L'ingresso di San Siro a Milano (Photo by Marco Luzzani/Getty Images)
Finalmente i tempi sono maturi. Nei prossimi giorni, verosimilmente il 5 giugno, il calcio italiano potrà beneficiare di una figura che invoca, a gran voce, da tempo.
Parliamo, nello specifico, del Commissario Straordinario di Governo, per lo sblocco e l'accelerazione della costruzione e della ristrutturazione degli stadi italiani.
Stadi italiani, che, ricordiamo dovranno ospitare gli Europei di Calcio del 2032 e che entro ottobre del 2026. Ma di cosa si tratta nello specifico? Come sarà la struttura commissariale? Che poteri avrà? Vediamo tutto nel dettaglio.
Partiamo dalle tempistiche. Il Decreto Sport, quello che istituisce la struttura del Commissario Straordinario per gli Stadi in seno alla Presidenza del Consiglio arriverà in Consiglio dei Ministri il 5 giugno.
L'esito dell'approvazione è scontato, il lavoro del fautore, il Ministro Andrea Abodi è stato puntuale e soprattutto concertato. Da quel momento in poi lo Stato italiano avrà a disposizione una struttura centrale e, grande novità, una serie di struttura periferiche, i sub-commissario, che gestiranno le pratiche locali.
I sub-commissari non saranno altro che i sindaci delle Città interessate a progetti di costruzione o ristrutturazione.
"Ad oggi - scrive l'Eurispes in una recente e corposa analisi riportata del Messaggero - in Italia esiste un solo impianto pronto ad ospitare le partite di Euro 2032: si tratta dell'Allianz Stadium di Torino dove gioca la Juventus, mentre gli stadi Olimpico di Roma e San Siro di Milano, pur necessitando di lavori di ristrutturazione, sono vicini a rispettare i paletti imposti dalla Uefa».
Poi ci sarebbe la questione nuovo impianto della Roma a Pietralata, la ristrutturazione dello Stadio Flaminio, sempre a Roma. Per non tacere del nuovo Artemio Franchi di Firenze, del Luigi Ferraris di Genova, passando per il Diego Armando Maradona di Napoli su cui il sindaco Gaetano Manfredi ha già condiviso il progetto con Aurelio De Laurentiis.
E ancora: il San Nicola di Bari, il Renato Dall’Ara di Bologna, il nuovo stadio del Cagliari e il Marcantonio Bentegodi di Verona. Tutti impianti che sommando la Legge per gli Stadi all'arrivo del Commissario e dei Sub-Commissari locali vedrebbero accelerare il processo di lavorazione.
Ma vediamo, nel dettaglio, che funzioni e che poteri avrebbe il Commissario. Partiamo dal più complesso, quello di affrontare la burocrazia e i ritardi.
I progetti degli stadi italiani spesso affrontano notevoli ostacoli burocratici, lunghi processi di approvazione e cambiamenti nelle amministrazioni locali, che portano a anni di ritardi. Un Commissario Straordinario avrebbe poteri speciali per snellire questi processi, ridurre la burocrazia e accelerare il processo decisionale.
C'è poi il tema di facilitare gli investimenti. Molti investitori stranieri e nazionali sono interessati a modernizzare gli stadi italiani, ma sono spesso scoraggiati dal quadro legale e amministrativo complesso e incerto. Il Commissario mirerebbe a creare un ambiente più attraente e stabile per questi investimenti.
Un altro grande tema è in ordine alle Infrastrutture strategiche nazionali. La proposta spesso include il riconoscimento degli stadi come "infrastrutture strategiche nazionali", il che giustificherebbe ulteriormente i poteri speciali di un Commissario e darebbe priorità a questi progetti.
La gestione degli aspetti finanziari. Sebbene il ruolo primario del Commissario sarebbe procedurale, potrebbe anche svolgere un ruolo nel promuovere incentivi finanziari o meccanismi per sostenere lo sviluppo degli stadi, come crediti d'imposta o fondi di partecipazione.
Tutte attività che, secondo lo schema disegnato da Abodi, si svolgerà in primo luogo in preparazione ad Euro 2032 dove la necessità di stadi moderni è ancora più pressante. Il Commissario sarebbe cruciale per garantire che gli aggiornamenti necessari e le nuove costruzioni siano completati in tempo. Anche per evitare il rischio che l'Italia venga esclusa dell'organizzazione.
In sostanza il Commissario Straordinario per gli Stadi sarebbe un alto funzionario governativo con poteri speciali per accelerare lo sviluppo degli stadi in Italia, mirando a modernizzare le strutture, attrarre investimenti e garantire che il paese sia pronto per i grandi eventi sportivi.
Nel caso specifico sarebbe una figura nominata dal Governo per gestire situazioni specifiche, spesso urgenti e complesse, che richiedono un processo decisionale accelerato, soprattutto, come in questo caso, quando i normali processi amministrativi sono ritenuti troppo lenti o inefficienti, bypassando le procedure burocratiche standard. Il dado è tratto.