Nonostante la complessità della burocrazia, il 2025 si sta dimostrando l'anno della svolta
L'ultimo Derby della Capitale (Photo by Paolo Bruno/Getty Images)
Dopo decenni trascorsi tra le mura condivise dello Stadio Olimpico, accade dalla fine della Serie A 1952-1953, per le due principali squadre della Capitale, AS Roma e SS Lazio, il sogno di uno stadio di proprietà sembra essere finalmente a portata di mano.
I progetti, seppur molto diversi tra loro per natura e iter, sono entrambi in fase cruciale e promettono un impatto significativo, sia in termini economici che urbanistici, sulla città di Roma in vista anche della candidatura per Euro 2032.
Proviamo ad analizzarli insieme partendo dai dati disponibili e da quanto pubblicato dal Corriere dello Sport nell'edizione in edicola mercoledì 12 novembre.
Il progetto della AS Roma, sotto la guida della proprietà del Gruppo Friedkin, mira alla realizzazione di un impianto completamente nuovo nell'area di Pietralata.
L'iter burocratico per questo progetto, che prevede un investimento che supera il miliardo di euro, è il più avanzato tra i due e sta per chiudere l'ultima fase amministrativa con la consegna del progetto definitivo in Campidoglio.
I dettagli chiave parlano di un investimento totale, come accennato, di 1 miliardo di euro. Il terreno su cui verrà costruito è di Proprietà Pubblica. Lo stadio, il cosiddetto Greenfield di Pietralata, sarà costruito ex novo ed avrà una capienza di 62.000 posti.
L'impianto avrà una curva, la Sud, tra le più grandi e inclinate del mondo, è concepito come un polo di rigenerazione urbana che ospiterà non solo l'arena sportiva classificata UEFA 5, ma anche servizi aggiuntivi come un asilo, un centro fitness, un centro medico e un museo del club, con l'obiettivo di rendere l'area fruibile 365 giorni l'anno.
Nonostante alcuni ritardi dovuti a scavi archeologici e procedure di bonifica, la AS Roma (e lo stesso Comune) puntano a inaugurare l'arena entro il 22 luglio 2029.
Il progetto della SS Lazio, promosso dal Presidente Claudio Lotito, ha un approccio radicalmente diverso. L'idea del Patron Biancoceleste è far rinascere lo storico Stadio Flaminio, un'opera di pregio architettonico vincolata e da anni in stato di totale abbandono.
L'obiettivo, quindi, non è costruire un nuovo impianto ma rigenerare e adattare l'impianto esistente alle esigenze moderne.
L'investimento stimato per questa operazione è di 400 milioni di euro per avere uno Stadio Flaminio riqualificato e rigenerato da 50.570 posti.
Il progetto, in accordo con i vincoli della Sovrintendenza, prevede di innalzare la capienza senza toccare la struttura originale di Pier Luigi Nervi. L'idea è quella di un "teca" d'acciaio che copre e ingloba lo stadio storico, rispettandone l'architettura.
Lotito sta spingendo per l'acquisto del Flaminio o, in alternativa, per l'ottenimento di un diritto di superficie a lungo termine (99 anni) per patrimonializzare l'asset
La Lazio spera di avere chiarezza entro la fine del 2025, con l'obiettivo di completare l'opera entro il 19 luglio 2029, una settimana prima della Roma, il giorno in cui ricorrono le Nozze d'Argento della Presidenza Lotito.
In chiusura un confronto, partendo dalla tabella del Corriere dello Sport, tra i due progetti. La vera differenza, come si evince, risiede nella loro natura di base e nel loro impatto urbanistico. E nonostante la complessità della burocrazia, il 2025 si sta dimostrando l'anno della svolta.
| Caratteristica | AS Roma (Pietralata) | SS Lazio (Flaminio) |
| Natura del Progetto | Nuova costruzione (da zero) | Riqualificazione/Rigenerazione |
| Area di Intervento | Area semi-periferica pubblica | Struttura storica e centrale vincolata |
| Capienza (stimata) | Fino a 62.000 posti | Circa 50.570 posti |
| Focus Principale | Sviluppo di un nuovo polo urbano integrato | Risanamento e valorizzazione di un monumento |
| Investimento | 1 miliardo di euro | 400 milioni di euro |