La salvezza non arriverà per calcolo, ma per una sterzata emotiva e morale che rimetta al centro gli uomini, l'orgoglio e il senso di responsabilità verso la maglia
I tifosi della Fiorentina al Mapei Stadium Citta del Tricolore (Photo by Alessandro Sabattini/Getty Images)
Al termine della giornata 14 della Serie A 2025-2026 la Fiorentina è ultima in classifica. La Viola, da agosto a dicembre, ha raccolto soli 6 punti frutto di Zero e sottolineiamo zero vittorie, sei pareggi e ben 8 sconfitte.
Ma non solo. La squadra diretta prima da Pioli e ora da Vanoli è a tre lunghezze dalla penultima posizione e a cinque dalla salvezza. Un dato numerico che non è solo un campanello d'allarme sportivo, nessuno con quel bottino alla 14° giornata a fine stagione si è salvato dalla retrocessione in Serie B, ma il sintomo di una crisi ben più profonda.
Una crisi che da una analisi tagliente e puntuale del decano dei giornalisti fiorentini, Alberto Polverosi, analisi pubblicata sull'edizione oggi in edicola del Corriere dello Sport, emergono dettagli del disastro. Ma l'analisi lancia anche una serie di proposte concrete per uscire dal tunnel.
Polveresi analizza la situazione della Fiorentina con estrema durezza e in parallelo traccia un severo atto di accusa sulla crisi di identità della squadra, affermando che questo è un fallimento morale prima che tecnico
Polverosi non si limita a registrare il dato anagrafico dei 6 punti in 14 partite, ma emette un giudizio storico devastante: questa è la "peggior Fiorentina dei suoi cento anni di storia". La critica più pesante non è la classifica, ma la mancanza di dignità e orgoglio, valori che avevano caratterizzato persino le squadre retrocesse di Ridolfi e Cecchi Gori.
L'autore sottolinea l'assenza di un vero e proprio "senso di squadra", definendo l'attuale situazione come un "Encefalogramma piatto, elettrocardiogramma piatto. Senza testa e senza cuore".
Il testo evidenzia come il problema sia profondamente radicato nell'ambiente interno, descritto come un "bell’ambientino al Viola Park".
L'episodio della lite per il rigore, trasformato in una "farsa", e la successiva confusione comunicativa tra l'allenatore Vanoli e il giocatore Gudmundsson, sono il simbolo di una società allo sbando.
La chiosa è lapidaria: dirigenti, allenatori e giocatori "non hanno capito niente" del rischio che corrono, ossia quello di essere marchiati per sempre come i responsabili di un fallimento centenario
Di fronte a una situazione definita "disperata", Polverosi propone un "elettroshock", un vero e proprio "Comitato di Salute Viola" come estremo tentativo di recupero. Le sette mosse suggerite si concentrano sul recupero identitario prima che su quello tecnico:
In conclusione, Polverosi lancia un grido d'allarme che chiede alla Fiorentina di riscoprire la sua storia e la sua essenza. La salvezza, secondo lo storico giornalista non arriverà per calcolo, ma per una sterzata emotiva e morale che rimetta al centro gli uomini, l'orgoglio e il senso di responsabilità verso la maglia.