La scelta di Luciano Spalletti nelle intenzioni del Club porterà solidità tecnica, stabilità economica e possibilità di valorizzare asset tecnici
Luciano Spalletti (Photo by Claudio Villa/Getty Images for FIGC)
La notizia non è ancora ufficiale, lo sarà stasera dopo il match con l'Udinese o al massimo domani mattina ma la decisione è presa, il nuovo allenatore della Juventus sarà l'ex Commissario Tecnico della Nazionale Luciano Spalletti.
Luciano Spalletti che, dopo un colloquio decisivo con Chiellini, ha convinto anche Comolli. La proprietà ha avallato la scelta e, almeno fino al 30 giugno 2026, sarà alla guida dei Bianconeri.
L'accordo prevede il rinnovo automatico per altri dodici mesi in caso di qualificazione alla Champions League 2026-2027 e a tendere, la possibilità di costruire un progetto triennale. Il tempo minimo per costruire qualcosa di solido.
Del resto, ed è pura cronaca, la Juventus non vince lo Scudetto dal 2020, e la Champions League dal 1996. Nelle ultime cinque stagioni ha messo in bacheca “solo” due Coppa Italia e una Supercoppa italiana e soprattutto ha macinato in un vero e proprio tritacarne dirigenti, calciatori, allenatori e soldi in modo mai accaduto nella Storia della Vecchia Signora.
Per questo motivo rivolgersi ad un tecnico di lungo corso, di grande esperienza e soprattutto vincente, almeno a livello di Club, come Luciano Spalletti è una mossa che ha valenza tripla.
In primo luogo, è una scelta strategica. Basta con i “progetti” a lungo periodo con allenatori emergenti ma progetti sportivi con tecnici solidi da valutare di anno in anno.
In secondo luogo, è una scelta alta a livello sportivo. Luciano Spalletti, classe 1959, allena dalla stagione 1993-1994, frequenta la Serie A dalla stagione 1997-1998. Ha un solido pedigree internazionale, ha allenato per quattro anni in Russia, ed è un vincente.
Spalletti ha messo in bacheca uno Scudetto storico, con il Napoli nel 2022-2023, due in Russia nel 2010 e nel 2012, più due Coppa Italia (2007 e 2008) e una Supercoppa (2007) in una piazza tutt'altro che vincente come Roma.
Ma non solo. Spalletti ha vinto due volte la Panchina d'oro e a distanza di 17 anni una dall'altra, ha costruito progetti da zero, la Roma post Capello, l'Inter pre-Inzaghi e per molti versi l'attuale Napoli di Conte. E' oggettivamente un upgrade rispetto a Tudor, Thiago Motta ma anche rispetto a Pirlo e Sarri.
In terza battuta, Luciano Spalletti, rappresenta anche un investimento e a tendere un risparmio a livello economico. Sotto la sua guida, infatti, Roma, Inter e Napoli non solo hanno vinto e costruito ma anche valorizzato asset tecnici.
Per citarne alcuni. Ha trasformato Totti in centravanti portandolo a vincere la Classifica Cannonieri, la Scarpa d'oro e il Mondiale. Ha trasformato Perrotta da mediano a trequartista ruolo con cui ha vinto, con Totti, il Mondiale del 2006. Ha scoperto big del calcio russo come Roman Shirokov e Aleksandr Kerzhakov.
Ha valorizzato e rigenerato big del calcio mondiale attuale come Mohamed Salah, Edin Džeko, Antonio Rüdiger e Leandro Paredes. Ha scoperto e reso stelle di livello internazionale Khvicha Kvaratskhelia e Victor Osimhen. Per non tacere del cambio di prospettiva fornito alla carriera di De Rossi, Pizarro, Lobotka e Di Lorenzo. E veniamo alle cifre aziendali.
Luciano Spalletti, secondo tutte le principali fonti, firmerà un accordo dal valore di tre milioni fino al 2026 che può salire a 4 nel biennio 2026-2028. Cifre di medio livello che oltre a costituire un minor costo in termini di bilancio stabilizza le spese sostenute dal Club dal 2020 ad oggi.
La Juventus dal 2020 ad oggi ha speso circa 50 milioni di euro per l'ingaggio di allenatori. La spesa più significativa è legata ai tecnici sollevati dall'incarico, ai quali il club ha dovuto comunque corrispondere lo stipendio fino alla scadenza del contratto.
Massimiliano Allegri aveva un contratto da 7 milioni di euro netti a stagione, circa 14 milioni di euro lordi, ed ha pesato notevolmente sul bilancio fino alla sua risoluzione. Andrea Pirlo, nonostante uno stipendio iniziale più contenuto rispetto ad Allegri o Sarri, ha avuto un costo vivo afferente alla risoluzione.
Le risoluzioni dei contratti di tecnici recenti come Thiago Motta e Igor Tudor, con un residuo lordo stimato complessivo di circa 24 milioni di euro lordi, hanno ulteriormente incrementato il totale.
La scelta di Spalletti, nelle intenzioni e nelle speranze, deve interrompere questo circolo vizioso riportando la Juventus alla sua indole storica di Società solida, vincente, autorevole e con i bilanci in ordine. Il futuro è pronto ad arrivare, chissà se ha fiato.
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