Lo strano caso del Derby County

Il club guidato da Wayne Rooney è appena retrocesso in League One, la terza serie inglese, a causa di pesantissime penalizzazioni che hanno portato alla perdita di 21 punti in classifica.

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La Premier League è in assoluto il campionato più seguito a livello internazionale, grazie alla progettualità e alla capacità delle proprie istituzioni, capaci di rendere questa competizione estremamente ricca e garantire ai tifosi inglesi il lusso di godere dei migliori giocatori del mondo.

Da Cristiano Ronaldo a Kevin De Bruyne, passando per Salah e Kane.

Calcio inglese che è diventato, così, l’El Dorado del pallone, rappresentando un modello da seguire e un sinonimo di qualità.

Dal massimo campionato, fino alla Seconda Serie, la Football League Championship. Un valzer di società capaci di investimenti importanti supportati da strutture aziendali organizzate, dotate di centri sportivi all’avanguardia e di stadi moderni. 

Tuttavia, anche nel meraviglioso e salutare contesto del calcio britannico, si possono trovare realtà calcistiche che vivono momenti di grande difficoltà. E tra questi spicca il Derby County

Il club guidato da Wayne Rooney, infatti, è appena retrocesso in League One, la terza serie inglese, a causa di una penalizzazione di 21 punti dovuta a problematiche finanziarie causate dalla gestione di Mel Morris

Una situazione che sembra essere molto distante da quel calcio inglese capace di raggiungere l’egemonia del tifo internazionale e che costringerà gli Arieti a dover ripartire dai meandri del calcio locale, dopo 137 anni di storia. 

Storia del Club

Il Derby County è una società che affonda le proprie radici nella cultura inglese, nascendo da una costola del Derbyshire County Cricket Club, società di cricket, sport molto popolare in Gran Bretagna e seguito con particolare interesse oltremanica.

La fondazione è datata al 1885, presso la città di Derby, capoluogo della Contea del Derbyshire.

La nascita fu figlia e conseguenza del periodo davvero poco felice della squadra di cricket, ma soprattutto del crescente interesse della gente nei confronti del nuovo sport, il football. 

Passione che ha portato poi i Rams a diventare uno dei sodalizi fondatori della Football Association, la Federazione calcistica inglese.

Il primo tecnico a tempo pieno dei bianconeri fu Harry Newbould, ma i due cicli più iconici della storia dei Rams sono quelli sotto la guida di Brian Clough e di Dave Mackay. Di cui si ricordano la vittoria di due campionati e di una Community Shield.

Brian Clough è infatti l’idolo assoluto del club. Di lui si ricordano, oltre alle vittorie, anche aforismi pungenti, rimasti impressi nella memoria nostalgica dei tifosi. Come quella volta a giustificare il proprio stile di gioco palla a terra:

“Se Dio avesse voluto che giocassimo a calcio fra le nuvole, avrebbe messo l’erba lassù”.

Un uomo eccentrico e rappresentante il periodo d’oro degli Arieti, estremamente distante, per anni e successi, da quello attuale sotto la guida del presidente Mel Morris.

L’attuale dirigenza

Dal 2015 il presidente del club è Mel Morris, uomo d’affari vantante un patrimonio di 500 milioni di sterline e nato proprio a Derby, arricchitosi sostenendo la società di gaming poi diventata celebre grazie al gioco Candy Crush Saga.

L’imprenditore è entrato gradualmente tra le fila del club: muove i primi passi nel 2006, per poi acquisire una quota del 22% nel 2014 e diventare presidente nell’anno successivo.

Fin dal suo arrivo, Morris ha investito enormi cifre di denaro per cercare di ridare smalto alla squadra della propria città, ponendo però le basi per tutte le problematiche attuali del club.

I risultati sportivi, infatti, non sono mai arrivati. In compenso sono lievitate le spese e questo aspetto ha pesato sulle casse societarie.

Secondo quanto riportato da Price Of Football, gli anni sotto la guida di Mel Morris hanno portato ad un aumento del 364% delle spese legate al calciomercato e del 143% per quelle riguardanti gli stipendi.

Mentre sotto il profilo dei ricavi non si è avuta la stessa crescita proporzionale.

Numeri che, fino ad oggi, non avevano preoccupato la Governance dei Rams, con i dirigenti attenti a far valere gli investimenti, ottenendo una promozione in Premier League, con annessi tutti i vantaggi economici e di prestigio che ne conseguono.

Successo, però, mai arrivato, nonostante l’arrivo di Wayne Rooney, leggenda del calcio dei Tre Leoni, prima in veste di giocatore, poi di allenatore – giocatore e, infine, di head coach. 

Una promozione cercata e solo sfiorata nel 2019, quando il Derby ha perso la finale playoff contro l’Aston Villa.

Le perdite finanziarie hanno quindi creato una crepa mai sanata, causando un fisiologico tracollo.

La penalizzazione e la retrocessione in Terza Serie

Oggi la situazione economico-finanziaria del Derby County Football Club è davvero disastrosa.

La gestione del club da parte dell’attuale presidenza, infatti, ha portato a registrare perdite davvero rilevanti e non più sostenibili.

Investimenti senza un ritorno a livello di ricavi o di immagine che hanno portato ad un effetto domino sotto il profilo delle sanzioni inflitte dagli organi di governo e controllo inglesi.

Gli Arieti hanno infatti subito la prima penalizzazione di punti (12) nel settembre del 2021, per essere entrati in regime di amministrazione controllata, ammettendo quindi di essere in gravi difficoltà e richiedendo operazioni di supporto, oltre a decretare l’intervento di un soggetto terzo, l’impresa Quantuma, già amministratrice di Portsmouth e Wimbledon.

Questa operazione è stata piuttosto complessa per il club poiché la maggior parte del debito è stato detratto verso il fisco britannico, con quest’ultimo che, dal 2020, ha assunto la veste di creditore prioritario. Operazione che ha portato ad avere un debito societario pari a 60 milioni di sterline e da soddisfare al 100%.

Ma i problemi del club non finiscono qua.

A questo si è aggiunta un’altra penalizzazione di 9 punti in classifica per complessivi 21. Il tutto per aver violato le regole di redditività e sostenibilità della EFL legate allo stadio e ad irregolarità sugli ammortamenti dei cartellini dei giocatori.

Una situazione che ha portato il Derby ad occupare il terzultimo posto in classifica che significa retrocessione. 

“L’EFL ha confermato che il Derby County Football Club ha ricevuto una sanzione sportiva di 9 punti con altri tre punti sospesi, dopo aver ammesso di aver violato le regole di reddittività e sostenibilità della Lega.

Questa questione è stata determinata secondo i termini di una decisione concordata, raggiunta tra la Lega e il Club ed è stata formalmente ratificata da un presidente di commissione disciplinare indipendente, come richiesto dai regolamenti EFL.

Il club, attraverso i suoi amministratori, ha anche accettato di respingere il suo appello contro la deduzione di 12 punti imposta come conseguenza dell’entrata del club in amministrazione nel settembre 2021. Il che significa che la sanzione continua ad essere applicata. La nuova penalità di 9 punti è stata applicata immediatamente, portando ad una detrazione totale di 21 punti dalla classifica della Championship di questa stagione a carico del club”.

Parole ufficiali e lapidarie che relegano una piazza storica in Terza Serie. Nella speranza che una nuova cordata all’altezza del club e la grinta di Rooney permettano una rapida rinascita.

La reazione dei tifosi e il possibile futuro del club

Si delinea quindi ora un periodo durissimo per tutti i tifosi del Derby. La goccia che potrebbe far traboccare definitivamente il vaso, dopo anni deludenti e sogni solamente sfiorati.

I fan però stanno dimostrando una totale compattezza nel supportare il club, trainati dal carisma del proprio allenatore, Wayne Rooney, capace di trasmettere la garra e la voglia di rivalsa che l’hanno sempre contraddistinto nelle vesti di calciatore.

Una figura profondamente amata in Inghilterra e fresco componente della Hall Of Fame della Premier League che si è espressa dichiarando: “Per i tifosi, il Derby County significa tantissimo, è un club speciale e in cui tutti siamo orgogliosi di essere. Per questo voglio essere l'uomo che riporti giorni felici al club e ai suoi sostenitori. Mi dispiace principalmente per i giocatori, perché sul campo abbiamo raccolto 52 punti e saremmo in una situazione di classifica tranquilla senza la penalizzazione".



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Oltre a mantenersi ben saldi sulle spalle dell’ex attaccante, tuttavia, risulta probabilmente necessario anche un cambio presidenziale e dirigenziale, per ripartire da zero, dalle ceneri della gestione Morris.

Recentemente pare vi sia stato un interessamento concreto da parte di Chris Kirchner, businessman americano, intenzionato a comprare la realtà del Derbyshire. Un affare che sembra essere davvero concreto e possibile, per permettere agli Arieti di tornare ai livelli che meritano, accontentando i fan.

E il proprio, iconico, allenatore. 

Il quale ha dichiarato speranzosamente: "Spero che l'acquisizione del club vada a buon fine. Se non sarà così, temo davvero per il futuro del club, ma anche il mio sarà incerto. Se dovesse essere così, voglio ricostruire il club"



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