Russia

Dopo essere diventato un eroe nazionale al Mondiale 2018, il portiere del CSKA Mosca ha registrato il marchio "Piede di Dio": un’operazione tra branding, sport e memoria collettiva

Dopo la fine del rapporto con adidas la federazione si è affidata a uno sponsor locale. I nuovi completi esordiranno nelle gare contro Serbia e Paraguay del 21 e 25 marzo

La Federcalcio russa sta cercando di forzare la mano per abbandonare la UEFA. La confederazione calcistica asiatica ha invitato la Russia a partecipare ad un torneo internazionale, la partecipazione aprirebbe la strada al cambio di confederazione.

Parte dei 100 milioni del trasferimento di Mykhailo Mudryk al Chelsea saranno donati all’esercito ucraino. All'indomani dell'ufficialità dell'operazione, il presidente dello Shakhtar Donetsk ha annunciato un cospicuo aiuto economico ai soldati e alle loro famiglie.

La nazionale russa ha giocato le ultime amichevoli con i kit gara ufficiali realizzati da adidas. Ma il brand tedesco, sponsor tecnico dal 2008, verrà presto sostituito da un nuovo marchio dello sportswear o russo o vicino alla nazione guidata da Putin.

L’organo di governo del calcio europeo riconoscerà un risarcimento alla Russia per lo spostamento della finale allo Stade de France come conseguenza della guerra in Ucraina.

Il proprietario del club monegasco, l’oligarca russo Dmitry Rybolovlev è nell'ultimo elenco delle persone sanzionate dall'Ucraina, anche se non fa parte della cerchia ristretta di persone vicine al presidente Putin.

Il ministro della Gioventù e dello Sport, Vadym Gutzait, ha annunciato che il calcio ripartirà nonostante la guerra, si giocherà a porte chiuse.

Il massimo campionato inglese ha deciso di chiudere il contratto con l’emittente russa Match TV per la trasmissione delle partite.

Il colosso americano, sponsor tecnico dei russi dal 2005, ha deciso di chiudere il rapporto dopo l’esclusione di tutti i club russi dalle competizioni ufficiali europee.

L'invasione dell’Ucraina sta avendo le sue ripercussioni anche sullo sport. I piani bellici del paese hanno infatti sollevato perplessità e domande circa il rapporto futuro tra sport internazionale e Mosca.

Nonostante le sanzioni inflitte dal CIO e dalle varie Federazioni internazionali, la Russia propone la sua candidatura ad ospitare i prossimi campionati europei.

Le conseguenze della guerra toccano inesorabilmente anche il mondo degli Esports, portando ad una totale esclusione di player e squadre legati alla Russia.

Il Vitesse di proprietà del miliardario russo Valeri Ojf, vicino ai Blues e ad Abramovich, ha deciso di mettere in vendita il club olandese.

Abbiamo intervistato il vice direttore sportivo dello Shakhtar Donetsk, Carlo Nicolini, che ci ha raccontato il dramma della guerra, elogiando a più riprese la forza, l'orgoglio e la tenacia del popolo ucraino.

La EA Sports, sviluppatore di FIFA 22, potrebbe eliminare la Nazionale Russa dal videogioco prendendo provvedimenti simbolici contro l’invasione militare di Putin in Ucraina.

La tensione militare in corso e la pressione da parte dell'opinione pubblica potrebbero portare l'azienda tedesca a prendere la decisione di concludere la partnership con la Federazione Russa.

La FIFA e la UEFA hanno ufficializzato la sospensione di tutte le squadre russe, nazionali e club, da tutte le competizioni calcistiche.

Il conflitto non si ferma, e con esso neanche la protesta del mondo del calcio contro la multinazionale Gazprom. Due club europei fanno dietrofront e coprono lo sponsor, ma non per tutti è così.

Anche il Manchester United viene “toccato” dal conflitto tra Ucraina e Russia. Il club infatti ha annunciato di rinunciare allo sponsor russo Aeroflot.