Uniti per la sostenibilità: i principali passaggi della strategia di responsabilità sociale della FIGC

La FIGC ha pubblicato "Uniti per la sostenibilità" la strategia di responsabilità sociale che guarda con ambizione ma anche concretezza al 2030

Una presa di posizione istituzionale necessaria ed auspicata da molti addetti ai lavori per non perdere ulteriore terreno con altre Federazioni ed il sistema calcio internazionale.

Un impegno espresso attraverso un documento ben strutturato e chiaro che segna l'evoluzione di quanto finora fatto e che mette in ordine idee, obiettivi e strategia.

Lo step successivo di una federazione che è già attiva su più fronti con numeri interessanti come ad esempio:

  • LA PIATTAFORMA DI PER LA TUTELA DEI MINORI registra 9.200 persone iscritte e 5.700 hanno svolto i corsi tramite Società Sportive
  • L’INCREMENTO DEL 69% DAL 2015 del numero di calciatrici tesserate che oggi sono più di 36.000
  • 850 PARTITE disputate nell’ultima stagione del Campionato DCPS con 12 regioni coinvolte
  • OLTRE 6.000 RAGAZZI RIFUGIATI COINVOLTI in otto anni nel progetto RETE!

Al centro la persona. Al centro l'ambiente. Il nostro impatto negativo sul pianeta Terra deve essere assolutamente ridotto ed il sistema calcio può assolutamente svolgere un ruolo essenziale.

Il concetto di sostenibilità spesso viene erroneamente legato solo a questioni ambientali: sostenibilità è anche economica e sociale. 

Vogliamo essere protagonisti del cambiamento attraverso un processo strutturato e condiviso”: così si è espresso il Presidente della FIGC Gabriele Gravina, così si apre il documento di 118 pagine.



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Le priorità sono due: rafforzare e valorizzare la dimensione sociale ed ambientale. Attraverso quali leve? La creazione di partnership e sinergie per raggiungere il traguardo sostenibilità. Un'azione di sistema che poggerà su dirigenti federali, club, testimonial ed il coinvolgimento di sponsor ed organizzazioni in progetti connessi al calcio professionistico quanto al dilettantismo, movimento imponente e determinante.

Lavoro di squadra e collaborazione come principio essenziale

Essenziale sottolineare il concetto di adovcacy, ovvero l’insieme di azioni con cui un soggetto di fa promotore e sostiene attivamente la causa di un altro.

È necessario utilizzare tutte le potenzialità comunicative di questo sport: il ruolo e la forza, la capacità di incidere sulle persone, per educare e sensibilizzare, valorizzare e coinvolgere tutti gli attori a partire dal pubblico più giovane.

Educare le nuove, nuovissime generazioni è il miglior modo per raggiungere i traguardi ed obiettivi descritti.

In campo scende un movimento imponente.

Questi i principali numeri riportati nel documento strategico: 4,6 milioni di praticanti, 1, 4 milioni di tesserati, 11 miliardi di impatto indiretto ed indotto sul PIL italiano, 126.000 posti di lavoro attivati dal calcio, 5 miliardi di fatturato, 27, 4 milioni di tifosi e una fanbase total sociale di 260 milioni considerando tutte le piattaforme. 



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La strategia segue gli 11 principi dell'UEFA, per esprimere appunto - come detto - il concetto di sostenibilità in senso ampio e diversificato: antirazzismo, tutela dei minori e dei giovani, uguaglianza ed inclusione, calcio per tutte le abilità, economia circolare, emergenza climatica, sostenibilità degli eventi, salute e benessere, sostegno ai rifugiati, emergenza e diritti, sostenibilità infrastrutture.

Dal rettangolo verde alle tribune sino ad arrivare fuori dai cancelli degli stadi italiani, questa strategia è ricca di azioni orientate al sostegno dell’Agenda 2030 e degli SDGs – Sustainable Development Goals.

La FIGC per l'ambiente 

Il tema ambientale rimane centrale. Tre punti strategici. Tre pilastri da potenziare con azioni concrete. Alla base di linee guida chiare: emergenza climatica, sostenibilità eventi e sostenibilità infrastrutture.

Guardando al 2030 questi sono gli obiettivi:

  • Ridurre l’impronta di carbonio derivante dalle attività calcistiche in Italia e in Europa ed essere un partner credibile di riferimento per le organizzazioni impegnate nella tutela dell’ambiente;
  • Stabilire nuovi criteri di riferimento per l’organizzazione di eventi calcistici a impatto zero sviluppando e attuando il sistema di gestione sostenibile degli eventi proposto dalla UEFA;
  • Continuare a raggiungere standard sempre più elevati per le infrastrutture calcistiche italiane ed europee, stabilendo criteri e condividendo buone pratiche per una nuova generazione di strutture calcistiche sostenibili.

Coverciano simbolo del cambiamento

Azioni future ma anche presenti. L’inversione di tendenza della Federazione Italiana Giuoco Calcio si può già concretamente vedere negli interventi che hanno visto protagonista la “propria casa” con il Centro Tecnico Federale di Coverciano che negli ultimi tempi ha subito diversi interventi verso una dimensione 3.0.

A partire dalla fine del 2022, la Federazione ha lanciato il piano di recupero e riqualificazione in collaborazione con il Comune di Firenze e la Soprintendenza Beni Artistici e Paesaggistici denominato, appunto, Coverciano 3.0.

Ammodernamento ed innovazione tecnologica che è partita dall’utilizzo di energia da fonti rinnovabili ed il recupero di materiali di consumo.



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Risultato? 3.810 m2 di pannelli fotovoltaici, 400 kW di produzione giornaliera da fotovoltaico e 70 nuovi alberi piantumati.  La FIGC , come espresso nella strategia, si è prefissata un obiettivo di riduzione del fabbisogno di energia primaria del 32,5% entro il 2030.

La FIGC scende quindi in campo conscia del proprio ruolo. Una missione complessa con importanti obiettivi da raggiungere. È necessario fare sistema per rendere il movimento finalmente sostenibile.



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