I 20 anni di "Campioni, il sogno", il primo reality sul calcio

"Campioni, il sogno" compie 20 anni. Mediaset, Ciccio Graziani, Gullo, Ilaria D'Amico e Gigi D'Alessio. Questi gli ingredienti del menù a colpi di trash che teneva incollati per ore giovani e appassionati di calcio su Italia 1.

A posteriori questa vicenda assume connotati probabilmente grotteschi, di certo inusuali. Il colosso televisivo di Berlusconi aveva già sperimentato format di reality con l'epocale successo ottenuto dal Grande Fratello nel 2000. Quattro anni più tardi il regista Roberto Cenci assume il comando di un giocattolo che per due stagioni ha sfornato personaggi ed episodi unici. Gigi D'Alessio canta una colonna sonora melodica e orecchiabile. 

UN TEAM D'ECCELLENZA

Settembre 2004: si parte. Mediaset individua nel Cervia, club che partecipa al torneo di Eccellenza regionale, la meta ideale per stabilizzarsi. Per la panchina viene scelto un eroe del Mundial '82 come Ciccio Graziani. L'ex bomber del Torino e della Roma è reduce da qualche avventura da mister con Catania e Montevarchi. Ilaria D'Amico è la presentatrice del programma che, in principio, non prevedeva la trasmissione live della partita domenicale. Il format si basa su un compromesso tra le idee della guida tecnica e la volontà sovrana del pubblico da casa. Mediante il televoto vengono infatti selezionati alcuni giocatori della nuova rosa e addirittura poco dopo saranno influenzate le scelte di formazione con possibilità di ordinare sostituzioni a gara in corso.

I PERSONAGGI CULT

"Gullo! Accidenti a chi te vota", "Ma quanto ci vuole a dare sta palla, gamba di legno!", "I più scarsi a noi li mandano?" "Alfieri! Ma tu guarda che me tocca vede...". Queste sono solo alcuni francesismi che il vulcanico Graziani rivolge ai suoi allievi e che il trio della Gialappa's propone senza soluzione di continuità in una rubrica aggiuntiva al reality. La domenica mattina il Cervia gioca e milioni di giovanissimi si accomodano sul divano per seguire le gesta dei vari MoschinoSpagnoliBondiRicci. Da sottolineare che gli ultimi tre della lista giungono da stagioni vissute anche tra i professionisti. Il difensore e capitano dei gialloblu, ad esempio, aveva indossato la casacca del Bari. Davide De Zan telecronista e Daniele Bossari a bordocampo formano un tandem al microfono capace di esaltare i momenti topici raccontando il tutto con la giusta enfasi ai telespettatori. Adidas sponsor tecnico e Vodafone partner commerciale marchiato sulle divise.

L'APPRODO DI MARADONA JR E LE AMICHEVOLI CON LE BIG

Il figlio d'arte, riconosciuto tale dopo decenni in attesa del riconoscimento paterno, accetta la lussuosa offerta televisiva salutando in fretta e furia il vivaio del Genoa dove sta terminando la trafila delle selezioni giovanili. A posteriori lo stesso giocatore napoletano ammetterà il grave errore commesso dal punto di vista professionale. A ciò occorre aggiungere le partite amichevoli disputate contro le corazzate di A come MilanPalermoReggina e Messina.

LA "FINALISSIMA" AL BRIANTEO E IL DECLINO

A fine stagione si materializza l'evento clou. Al Brianteo di Monza, in una serata particolarmente piovosa, va in scena un match esibizione tra il Cervia e una squadra di vecchie glorie. Al termine della gara tre calciatori gialloblu verranno selezionati da Juve, Inter e Milan con la ghiotta chance di svolgere il seguente ritiro estivo alla corte delle tre big. Un sogno, appunto.

La finalissima è una autentica passerella. SeccoOriali e Braida consegnano le maglie tanto ambite rispettivamente a Spagnoli, Arrieta dall'Inter e Fabio Borriello (fratello dell'attaccante Marco). Soltanto Arrieta completerà nel tempo una carriera a livello professionistici con le maglie di Lecce, Islanders, Philadelphia Union e Lauderdale Strikers marcando pure 22 presenze con 5 reti nella Nazionale del Portorico. Sarà l'inizio della fine per "Campioni". L'annata successiva, con la truppa in Serie D, i risultati non ricalcheranno il recente passato e il format scende man mano negli ascolti.

Il tunnel di Gullo a Gattuso, il povero Zanzi illuso di essere entrato in rosa e poi escluso a vantaggio di Ljubisic, la zuffa negli spogliatoi tra Montella (non Vincenzo) e Coversano. Pillole di un'avventura breve ma intensa del piccolo schermo.

Foto dal Sito www.sportmediaset.mediaset.it



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