Difetto di comunicazione? Salta il banco a Firenze

La notizia della risoluzione consensuale tra Gattuso e la Fiorentina, dopo poche settimane dall'annuncio, riporta la tempesta nell'ambiente viola.

Era il 6 giugno 2019 e Firenze, città romantica, storica ed elegante, sembrava riprendere luce e riacquistare entusiasmo dopo un anno in cui nella città di Dante si era temuto il peggio.

Peggio che nell'ultimo anno della gestione Della Valle, quello della stagione 18/19, si stava manifestando tra polemiche interne, malumori della piazza e squadra moscia, con la paura di una retrocessione scongiurata solo all'ultima "grazie" allo 0-0 casalingo contro il Genoa e la contestuale sconfitta dell'Empoli a San Siro.

Un anno orribile in cui si era già da tempo capito e palesato l'intenzione dei Della Valle di lasciare spazio ad una nuova proprietà dopo aver segnato e determinato un'epoca viola, riportando la Fiorentina prima in Serie A e poi in Europa. Oltre a sfiorare, nella semifinale persa contro i Rangers ai rigori, l'impresa continentale.

L'avvento di Rocco Commisso, in quel giugno 2019, sembrava segnare la svolta decisiva e definitiva. Soprattutto per le premesse con cui sbarcava in Italia l'imprenditore di origini italiane che aveva già provato ad acquistare il Milan. Una struttura forte e liquida come la Mediacom e l'entusiasmo del ragazzo emigrato tanti anni fa, oggi tornato per lasciare il segno. Auspici e speranza che fino ad ora non hanno però accompagnato l'avventura gigliata di Rocco.

Senza voler entrare nel merito del "di chi è la colpa tra Gattuso e Commisso" l'unica certezza è che la sola a pagare le conseguenze di questo divorzio sarà ancora una volta la Fiorentina. E, sottolineando ancora una volta l'assenza di elementi per attribuire una colpa, la gestione della comunicazione da parte dei Viola ha creato più malumori che entusiasmo.

La sfuriata contro i giornalisti in conferenza stampa è stato il vero grande errore di Rocco Commisso.

Anche qui non interessa a chi scrive esprimersi in merito alle ragioni giuste o sbagliate che hanno portato il patron di Mediacom ad uno scontro frontale di questo tipo. Nell'analisi però risulta evidente un errore (grave, fatale o banale lascio decidere a chi legge) di comunicazione nel porsi in una situazione di attacco nei confronti di gran parte della stampa fiorentina che, volente o nolente, fa parte di un ecosistema sportivo cittadino.

Questo non significa chinarsi di fronte ai giornalisti ma piuttosto accettare le critiche, rispondere nel merito e spiegare il progetto. Cosa che Rocco, carattere forte e focoso, non è stato disposto (talvolta a ragione) ancora a fare da quando ha assunto il controllo di una barca a vela viola che stava già navigando in acque tempestose.

L'arrivo di Gattuso, dopo la conferenza stampa schock di un mese fa, era stata la perfetta risposta ad una piazza che aspettava un segnale forte da parte del suo Presidente. Una scelta di rottura che facesse seguito allo scontro con la stampa e mettese sul tavolo l'orgoglio di Commisso nel ribadire la bontà del suo progetto.

La presentazione in pompa magna stride con quelle che, a questo punto ufficialmente, sono state le prime e uniche settimane sulla panchina viola di Gattuso. Altro uomo forte che ha accettato la Fiorentina in poco tempo: convinto dalla bontà del progetto o ancora stordito dall'epilogo col Napoli?

Le divergenze che, a mercato sulla carta ancora non iniziato, diventano insormontabili in fase di progettazione della stagione evidentemente erano solo state celate in fase di negoziazione e accordo.

La questione Fiorentina adesso necessita di una gestione oculata e attenta, oltre che priva di ulteriori scivoloni dopo l'esperienza lampo con Gattuso. Settimane di silenzio sul progetto, successive all'annuncio del tecnico ex Napoli, che sono così sfociate in una clamoroso e precoce seprazione.

Adesso è il momento di trovare una definitiva quadratura del cerchio per spingere verso un'auspicabile e definitiva svolta, e permettere di costruire le basi necessarie a Rocco Commisso per realizzare i proclami iniziali.


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