La nuova esperienza del tecnico emiliano prenderà il via ufficialmente il 18 giugno nella gara di avvio del Mondiale per Club contro il Real Madrid di Xabi Alonso
La Kingdom Arena di Riyadh (Photo by Yasser Bakhsh/Getty Images)
A quattro anni esatti dal proprio arrivo a Milano, Simone Inzaghi lascia l’Inter per volare in Arabia Saudita, precisamente all’Al-Hilal, una delle squadre di Riyad, città dove il tecnico piacentino ha vinto due Supercoppa Italiane, rispettivamente contro Milan e Napoli, e persa una nella stagione appena terminata, sempre contro i concittadini rossoneri.
Dunque, si chiude un importante capitolo della storia nerazzurra, conclusasi non nel migliore dei modi nella triste serata di Monaco di Baviera che ha visto i francesi del Paris Saint-Germain raggiungere il tetto d’Europa per la prima volta.
Tuttavia, Inzaghi, nel capoluogo lombardo, ha raccolto un bottino di uno Scudetto, due Coppa Italia, tre Supercoppe Italiane, con l’aggiunta del buon risultato internazionale delle due finali di UEFA Champions League.
In questo articolo andremo ad analizzare la rosa a disposizione del 49enne emiliano nella prossima esperienza saudita, che comincerà via ufficialmente il 18 giugno nella gara di avvio del Mondiale per Club contro il Real Madrid di Xabi Alonso, e altri aspetti importanti riguardanti il club.
La rosa dell’Al-Hilal è composta da 31 elementi, di cui 10 stranieri (32,8%), con età media di 27 anni e una stima complessiva di 154,33 milioni di euro. Per quanto riguarda l’aspetto del ruolo, la parte di campo con maggior valore del club saudita è il centrocampo, valutato 65,50 milioni di euro (il 42,44% del totale).
Nei singoli è da notare che tutti i valori più alti in termini di prezzo di cartellino appartengono a calciatori stranieri - primo degli arabi Hassan Tambakti da 1,60 milioni di euro. Guardando l’insieme dei disponibili si nota anche la presenza di tre ex celebri Serie A: João Cancelo, Kalidou Koulibaly e Sergej Milinković-Savić, già allenato da Simone Inzaghi nel periodo laziale.
Sotto la guida del tecnico piacentino, il serbo ha raccolto un complessivo di 215 presenze, 44 gol e 38 assist, vincendo una Coppa Italia e due Supercoppe Italiane. Ciononostante, non è il lui il giocatore con la stima più alta del club.
Difatti, tra i singoli spicca l’ex Wolverhampton Rúben Neves, valutato 25 milioni, seguito dai brasiliani Malcolm e Leonardo, rispettivamente da 22 e 18 milioni (con quest’ultimo a condividere il risultato con l’altro serbo Aleksandar Mitrović). Tra i passanti dal campionato italiano è Milinković-Savić ad avere la stima maggiore, attestata a 17 milioni, con a ruota Cancelo, da 15, e Koulibaly, da 8.
Il crescente progresso del campionato saudita potrebbe attirare alla corte di Simone Inzaghi altri elementi che ben conosciamo nel campionato italiano. Il primo, con le rimbombanti voci che lo vorrebbero già vicino alla firma, è Victor Osimhen, avversario dell’allenatore con la maglia del Napoli, di rientro nel capoluogo campano dopo l’esperienza turca al Galatasaray, stimato 70 milioni di euro, ma con una clausola da 75 valida per i club esteri.
L’altro è il portoghese Bruno Fernandes, vecchia conoscenza di Novara, Sampdoria e Udinese, attualmente al Manchester United, valutato 50 milioni di euro, tuttavia maggiormente propenso a preferire una permanenza in Europa.
Il club ha altresì mostrato il proprio interesse anche per Theo Hernández (stima 40 milioni di euro), acerrimo nemico del tecnico piacentino nei numerosi derby di Milano disputati, il quale avrebbe, però, rispedito l’offerta al mittente.
Lo stadio che ospita le gare interne del club saudita, che ha chiuso al secondo posto il campionato, alle spalle dell’Al-Itthiad di Karim Benzema e N’Golo Kanté, è un impianto di recente fattura, inaugurato il 29 gennaio 2024 con la sfida tra Al-Hilal e Inter Miami, conclusa 4-3 in favore dei padroni di casa.
La Kingdom Arena, completata in soli 180 giorni, ha una capienza di 30.000 spettatori e la particolarità di essere entrato nei Guinnes Word Record con il titolo di stadio di stadio di calcio coperto più grande del globo.
L’infrastruttura, costata circa 1,3 miliardi di euro, è di proprietà della General Entertainment Authority, alla quale il club paga un canone di affitto annuo di 40 milioni di euro, coperti per il 62,5% dal principe Al-Waleed bin Talal (25 milioni) – restanti 15 dall’Al-Hilal.
La struttura, che garantisce una rotazione di eventi in sole 48 ore, rappresenta un nodo cruciale in termini di venue in vista dalle nuove modernissime prospettive elargite dal governo per la FIFA Word Cup 2032.