Storia degli stadi mai realizzati a Milano

In molti hanno provato a soppiantare la Scala del Calcio in favore di un nuovo impianto, ma alla fine ha vinto sempre San Siro.

Immagine articolo

Il possibile avvento di Investcorp come nuovo proprietario del Milan ha rilanciato l’idea di uno stadio in solitaria per i rossoneri, che però hanno già messo in cantiere “La Cattedrale” da realizzare insieme all’Inter.

Ma tra i modelli 3D e la realizzazione c’è di mezzo quasi un decennio di tira e molla con istituzioni, burocrazia, tifosi e cittadini del quartiere San Siro.

Da diversi anni si parla della costruzione di una nuova arena a Milano che sostituisca o quantomeno “affianchi” San Siro.

Quello che è uno degli impianti più iconici del mondo, infatti, non soddisfa appieno le due società meneghine.

In primis, a scontentare Milan e Inter è la proprietà del Meazza, appartenente al Comune guidato oggi dal Sindaco Beppe Sala, incompatibile con gli standard dei top club europei.

A partire dall’inizio dello scorso decennio sono state formulate diverse ipotesi, più o meno concrete, su chi potesse progettare e finanziare la struttura: l’ultima delle quali, ad oggi ancora in piedi, è la costruzione di uno stadio di proprietà in compartecipazione

Sono tanti i fattori che hanno, però, decisamente rallentato un processo che sembrava ben avviato e che ha addirittura visto i due club affidarsi a Populos per la progettazione definitiva della struttura.

Le ultime settimane hanno visto per il Milan un forte interesse da parte del gruppo Investcorp, gestore globale di prodotti di investimento alternativi, per clienti privati e istituzionali con sede in Bahrain. 

Il fondo sarebbe in avanzata trattativa per ll’acquisizione del club da Elliot e, fra i primi obiettivi del nuovo corso societario, ci sarebbe appunto la costruzione di uno stadio di proprietà esclusiva, con l’abbandono della collaborazione con l’Inter.



INVESTCORP VUOLE UNO STADIO TUTTO PER IL MILAN



Uno scenario nuovo, l’ennesimo, di un quadro molto complesso relativamente agli impianti sportivi delle due società milanesi, partito addirittura dai piani di Barbara Berlusconi nell’ultima parte dell’epoca del Milan berlusconiano.

Barbara Berlusconi e il Portello

Ad avviare i ragionamenti su un nuovo stadio a Milano, già a partire dalla metà degli anni duemiladieci, fu Barbara Berlusconi.

Nel dicembre 2013, dopo la sua nomina come vice presidente e amministratore delegato con delega alle funzioni sociali non sportive, la figlia di Silvio intraprese l’iter per dotare il Milan di un nuovo impianto, moderno, di ultima generazione e, soprattutto, di proprietà del club rossonero.

L’idea di Barbara era quella di costruire una struttura da 48mila posti da collocare nella zona del Portello. 

Un progetto indipendente dalle volontà dei cugini interisti: il club nerazzurro, all’epoca presieduto da Erick Thohir, proprietario di circa il 70% del pacchetto azionario, dichiarò apertamente la volontà di puntare su un asset storico come San Siro.

Le volontà della Berlusconi, tuttavia, si scontrarono sia con la burocrazia che con il parere degli altri soggetti coinvolti nel progetto.

L’ipotesi di costruire un nuovo stadio non convinse mai del tutto né papà Silvio, né Marina, l’altra figlia del Cavaliere, manager di riferimento di Fininvest, la holding che deteneva il 99% del Milan.



COSA HA FATTO INVESTCORP CON IL PARIS FC



A stroncare sul nascere la costruzione del nuovo stadio al Portello, poi, sono stati i tantissimi dubbi sulle difficoltà urbanistiche, con l'incognita di costi aggiuntivi durante i lavori non soltanto legati alle bonifiche.

A far definitivamente naufragare il progetto, infine, sono state le opposizioni dei cittadini che avrebbero avuto un peso in campagna elettorale.

Ipotesi congiunta di stadio a Milano

Negli anni successivi sulla questione relativi ad un nuovo stadio a Milano calò un profondo silenzio, su cui chiaramente hanno influito le mutevoli dinamiche societarie legate ai vari avvicendamenti nelle proprietà di Milan e Inter.

Se i nerazzurri sono passati da Thohir (e Moratti) a Suning, i rossoneri hanno vissuto addirittura due cambiamenti: dalla famiglia Berlusconi a Elliot, passando per la parentesi legata a Yonghong Li, tra il 2017 e il 2018.

L’arrivo di Suning ed Elliot ha però dato maggior solidità alle società meneghine, sia dal punto di vista sportivo che finanziario, facendo tornare in auge, complice lo stabile ritorno in Champions League, l’idea di costruire uno stadio nuovo, ma stavolta in maniera congiunta.

A novembre 2018 iniziano i dialoghi fra le società, che ragionano concretamente su costi, modalità, progetti.

Il 10 luglio 2019 venne compiuto il primo passo operativo, con Milan e Inter che consegnarono al sindaco Beppe Sala lo studio di fattibilità del nuovo stadio, che nelle originarie intenzioni dei club sarebbe dovuto sorgere nella zona adesso occupata dai parcheggi di San Siro e mettendo in preventivo la demolizione del Meazza.

Il plan non riguarda la semplice costruzione dello stadio ma la riqualificazione dell’intera area in cui oggi si erge maestosa la Scala del Calcio.

Nelle intenzioni dei club vi è la nascita di un vero e proprio distretto, con investimenti per oltre un miliardo di euro, sostenuti da Milan e Inter, a fronte della concessione di un diritto di superficie a 90 anni, da assegnarsi tramite gara pubblica, per la quale le due società, in qualità di proponenti, avrebbero chiaramente un diritto di prelazione.

Inter e Milan insieme allo studio Populous

Contestualmente all’iter burocratico, Suning ed Elliot iniziano anche a pensare all’aspetto architettonico.

Verso la fine del 2019, gli studi di architettura Populous e Manica/Sportium presentano il proprio progetto che prende in considerazione, oltre al nuovo stadio moderno e con i più elevati standard qualitativi, gli elementi del citato nuovo distretto dedicato al retail, allo sport e all’intrattenimento fruibile 365 giorni all’anno, con la contestuale costruzione di 106 mila metri quadri di aree verdi, oltre il doppio rispetto all’attuale area di San Siro.



IL NUOVO STADIO DI INTER E MILAN



Successivamente, però, i progetti verranno modificati, a causa delle revisioni richieste dal Comune di Milano, che mette dei paletti per la definitiva approvazione dello studio di fattibilità: si chiede, fra le varie cose, il mantenimento di una parte del vecchio San Siro.

Alla fine, dopo diverse rimodulazioni, il 21 dicembre 2021 i due club, tramite una nota congiunta, annunciano di avere scelto “La Cattedrale”: è questa la proposta di Populous.

«FC Internazionale Milano e AC Milan sono lieti di annunciare che il concept presentato dallo studio Populous, noto come “la Cattedrale”, è risultato essere il progetto prescelto dai due Club. Nelle prossime settimane saranno finalizzati i dettagli per definire termini e sviluppo della progettazione del Nuovo Stadio di Milano».

Lo studio americano, la cui sede principale è a Kansas City,  è una delle eccellenze mondiali del settore.

Populous ha partecipato anche alla progettazione del nuovo Wembley, del nuovo stadio del Tottenham, dello Yankee Stadium di New York e dell’Estadio Da Luz di Lisbona.

«La Cattedrale sarà il migliore stadio d'Europa. Dotato delle tribune più suggestive e vicine al campo da gioco e con spazi dedicati a tutti i Milanesi, lo Stadio diverrà la vera Casa per i leggendari club del Milan e dell’Inter»: questa la descrizione che appare, in primo piano, sul sito web dedicato al progetto del nuovo stadio di Milano.

L’impianto prevede 60mila posti (ben 20mila in meno rispetto agli attuali 80.018), un'ampia gamma di punti ristoro, bar, lounges, ristoranti, un museo, una “Walk of Legend” oltre alla dotazione di un impianto Led che si pronto a colorarsi di blu durante le gare dell’Inter e di rosso durante quelle del Milan.

Referendum contro l’abbattimento di San Siro

La scelta del progetto di Populous è avvenuta, come detto, cinque mesi fa. In questo lasso di tempo, però, Inter e Milan non hanno compiuto grossi passi in avanti nel progetto, anche e sopraTtutto per il sorgere di due grossi problemi. 

Il primo riguarda due ricorsi presentati al TAR contro la delibera del 5 novembre 2021 che dichiarava di pubblico interesse la realizzazione di un nuovo stadio per Milano e, contestualmente, l’abbattimento di gran parte di San Siro.

Su questo particolare punto, peraltro, sono in molti ad essersi dichiarati contrari tant’è che il Comitato Referendum per San Siro ha avviato a febbraio una raccolta preliminare di 1000 firme, necessarie per presentare un referendum salva-Meazza.

Meno di dieci giorni sono bastati a raccogliere il primo nucleo di sottoscrizioni: dall’11 al 21 febbraio.

Attualmente toccherà ai garanti comunali stabilire se i due quesiti proposti dal Comitato per salvare San Siro saranno ammissibili. Qualora così fosse, nei successivi 120 giorni il comitato referendario dovrebbe raccogliere altre 14 mila firme.

Se tutto dovesse andare secondo i piani del "Comitato Referendum per San Siro", si potrebbe addirittura giungere a votazione sulla questione fra settembre e ottobre 2022.

Questo iter e le successive conseguenze, comunque, hanno portato Milan e Inter a profonde riflessioni, visti i problemi burocratici e le resistenze della città all’abbattimento di San Siro.

I club avrebbero e starebbero vagliando la possibilità di abbandonare la strada di un distretto nella zona in cui sorge l’attuale Meazza per traslocare il progetto “La Cattedrale” in una location diversa, senza escludere, anche in maniera provocatoria, la possibilità di andar fuori Milano, per esempio a Sesto San Giovanni o, in alternativa, a Segrate e San Donato.

A complicare tutto ciò, per concludere, è arrivato il diktat di Beppe Sala che ha spiegato come, in ogni caso, San Siro rimarrà intoccabile almeno fino al 2026, anno nel quale vi saranno le Olimpiadi Invernali di Milano-Cortina, con la cerimonia inaugurale che si terrà proprio nello stadio sorto nel 1926, nell’anno del centenario della sua nascita.

Mire arabe e nuovi progetti

Il sopracitato avvento di Investcorp alla guida del Milan potrebbe però cambiare ulteriormente gli scenari, disincentivando la costruzione della Cattedrale.

Le voci, infatti, parlano di un fondo deciso, oltre ad acquistare il club per una cifra anche superiore al miliardo e 180 milioni sussurrata negli ultimi giorni, a realizzare un proprio impianto, senza la coabitazione dell’Inter.

Sarebbe l’ennesima svolta in un processo quasi decennale che, con tutta probabilità, porterebbe all’abbandono dell’idea “La Cattedrale” pensata da Populous, ennesimo progetto che rischierebbe di finire nel dimenticatoio, nonostante le ottime premesse con cui si è presentato alla città di Milano e al mondo.

La partita resta aperta ad ogni eventualità, visto uno scenario capace di mutare di settimana in settimana.

L’unica certezza,  tutta italiana, resta quella di trovarsi di fronte ad un’attesa biblica e di iter senza fine nel trovare opzioni quando si tratta di erigere nuovi impianti.

E se Barbara Berlusconi pensava di costruire lo stadio a Milano entro il 2020, il concreto rischio è di non vederne uno neanche nel 2030.

Perché, in fondo, negli ultimi anni di progetti, ipotesi, possibili location ne sono state vagliate tantissime.

Ma alla fine ha sempre vinto San Siro.

La cronistoria del progetto legato allo stadio congiunto

  • 10 luglio 2019: Milan e Inter presentano il progetto di fattibilità per il nuovo stadio, che prevede la demolizione del vecchio San Siro;
  • 26 settembre 2019: dei due studi di architettura, Populous e Manica-Cmr, presentano i propri progetti per lo stadio;
  • 15 ottobre 2019: primo sì dal Consiglio comunale di Milano, ma condizionato da 16 paletti;
  • 21 gennaio 2020: Milan e Inter rimodulano i progetti e li presentano in Comune;
  • 7 maggio 2020: Milan e Inter svelano ufficialmente i nuovi progetti;
  • 21 maggio 2020: la Commissione regionale per il patrimonio culturale della Lombardia dà il via libera all’abbattimento di San Siro;
  • 5 novembre 2021: Dalla Giunta Comunale ok al pubblico interesse per il progetto ma con nuovi paletti;
  • 21 dicembre 2021: “La Cattedrale” viene scelta come progetto per il nuovo San Siro;
  • 4 gennaio 2022: Presentati due ricorsi al TAR contro il progetto del nuovo San Siro;
  • 11 febbraio 2022: Al via la raccolta firme per il referendum contro il progetto.

Da non perdere