Palladino, è pronto a rimettersi in gioco dopo l'esperienza a Firenze, con l'obiettivo di portare quell'energia e quel carisma necessari per scuotere uno spogliatoio apparso spento e demotivato
Raffaele Palladino e Gian Piero Gasperini (Photo by Emilio Andreoli/Getty Images)
L'avventura di Ivan Juric sulla panchina dell'Atalanta è giunta al capolinea. Le ultime, deludenti, prestazioni, culminate con il pesante ko casalingo per 0-3 contro il Sassuolo, hanno convinto la dirigenza della Dea della necessità, impellente, di un cambio alla guida tecnica.
Il nome scelto per sostituire il tecnico croato, e traghettare la Dea fuori dalla crisi di risultati, è quello di Raffaele Palladino.
L'esonero di Ivan Juric, ancora non ufficiale, lo sarà nelle prossime ore, arriva a distanza di poco tempo da quello con la Roma del novembre 2024 e segna un momento molto difficile per la carriere dell'allenatore.
Da registrare che il suo approccio con la realtà di Bergamo non ha mai convinto del tutto, faticando a raccogliere l'eredità lasciata da Gian Piero Gasperini.
Nonostante l'impresa in Champions League contro il Marsiglia, la classifica in campionato e, soprattutto, l'involuzione nel gioco e nello spirito della squadra, hanno reso insostenibile la sua posizione.
La sconfitta contro il Sassuolo, la seconda consecutiva in Serie A, ha fatto scattare la riflessione finale.
Raffaele Palladino, 41 anni, è l'uomo scelto la successione. Già accostato alla Dea in passato, l'ex tecnico di Monza e Fiorentina, dove ha alternato difesa a tre e a quattro, firmerà un contratto fino al 30 giugno 2027.
Al momento non ci sono cifre ufficiali ma considerando che il tecnico di Mugnano di Napoli con la Viola guadagnava 1,6 milioni di euro a stagione, mentre Juric alla Dea viaggiava sui 2 milioni, non è difficile immaginare una cifra a metà tra le due soluzioni.
Nonostante la giovane età Palladino ha già guidato il Monza a una salvezza tranquilla in Serie A e ha avuto una stagione importante alla Fiorentina, dimostrando di saper lavorare con diverse rose
Da calciatore, Palladino è stato un allievo di Gasperini, proprio all'Atalanta nelle giovanili della Juventus e poi in prima squadra, e questo lo rende un profilo apprezzato da chi vorrebbe mantenere un filo conduttore con il calcio aggressivo e offensivo che ha reso celebre la Dea negli ultimi nove anni.
Infine, Palladino, è pronto a rimettersi in gioco dopo l'esperienza a Firenze, e potrebbe portare quell'energia e quel carisma necessari per scuotere uno spogliatoio apparso spento e demotivato.
L'ufficialità è attesa in giornata, con i tifosi che sperano in una svolta immediata per risalire la china in campionato e onorare gli impegni europei. La palla, o meglio, la panchina, passa a Raffaele Palladino.
Entrando, infine, nel dettaglio dei numeri dobbiamo aggiornare quanto evidenziato già nei giorni scorsi sulla classifica degli allenatori più pagati della Serie A. Una classifica che parte dai dati raccolti dalla Redazione di Social Media Soccer. Il lavoro è frutto dell'incrocio dei dati disponibili su tre diverse fonti specializzate.
La vetta della classifica resta ancora appannaggio di Antonio Conte. Il tecnico Campione d'Italia guadagna al Napoli 8 milioni di euro netti a stagione. Alle sue spalle la coppia formata da Massimiliano Allegri e Gian Piero Gasperini. Entrambe ricevono da Milan e Roma 5 milioni di euro netti.
Al quarto troviamo Luciano Spalletti e Vincenzo Italiano che dalla Juventus e dal Bologna ricevono 3 milioni di euro di ingaggio.
A seguire troviamo Cristian Chivu, Inter e Maurizio Sarri, Lazio con 2,5 milioni di euro.
Un gradino a questo punto Raffaele Palladino, Atalanta, con una cifra compresa tra gli 1,8 e i 2 milioni. Si passa quindi a Marco Baroni, Torino a 1,2.
Più in basso c'è un folto gruppo di tecnici attestati ad un ingaggio di 1 milione di euro netti, ovvero Fabio Pisacane, Cagliari, Cesc Fàbregas, Como, Alberto Gilardino, Pisa e Paolo Vanoli alla Fiorentina.
Sotto il milione, a 900.000 euro troviamo Carlos Cuesta del Parma, Fabio Grosso, al Sassuolo con 850.000 euro e Daniele De Rossi, al Genoa con 800.000 euro.
Kosta Runjaic, Udinese è a 750.000 euro mentre Paolo Zanetti, Hellas Verona è a 600.000.
In fondo alla graduatoria troviamo Eusebio Di Francesco che al Lecce guadagna 500.000 euro netti e Davide Nicola che guida la Cremonese per un compenso di 400.000 euro all'anno.
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