Social Football Summit, Michele Uva: "Gli Stadi la nostra zavorra, ma sono ottimista su Euro 2032"

Il suo intervento ha toccato i temi della sostenibilità a 360 gradi – ambientale, sociale e di governance – e ha posto l'accento sulla cruciale sfida delle infrastrutture in vista di UEFA EURO 2032

Michele Uva SFS 25

Michele Uva a SFS 25 (Foto Social Football Summit)

L'ottava edizione del Social Football Summit (SFS25) in corso all'Allianz Stadium di Torino ha avuto come protagonista Michele Uva, UEFA Executive Director oltre che S&E Sustainability and UEFA official delegate for EURO 2032 che ha tracciato una visione chiara e stimolante per il futuro del calcio. 

Il suo intervento ha toccato i temi della sostenibilità a 360 gradi – ambientale, sociale e di governance – e ha posto l'accento sulla cruciale sfida delle infrastrutture in vista di UEFA EURO 2032. Ecco le sue parole. 

Sostenibilità: Oltre il Greenwashing, Serve l'Azione Concreta

Uva ha subito smorzato l'eccessivo allarmismo sull'impatto ecologico del settore, ma ha richiamato alla concretezza: “Il calcio europeo produce lo 0,0000001% dell’anidrite carbonica. L’azione concreta è fondamentale, più della strategia.”

Il dirigente UEFA ha citato la Juventus come esempio virtuoso in tema di sostenibilità e ha sottolineato come la crescente attenzione etica stia aprendo nuove opportunità economiche per i club: “Oggi c’è una sana pressione sul lavorare per creare dei percorsi comuni in termini di sostenibilità e questo apre a nuove entrate, da reinvestire per determinati obiettivi.”

Secondo Uva, le competizioni europee, dagli Europei maschili e femminili fino all'Under 17, hanno ormai una "grande matrice" e una strategia di sviluppo dedicata alla sostenibilità.

Sostenibilità Sociale e Good Governance

Il concetto di sostenibilità non si esaurisce nell'ambiente, ma si espande in sette aree sociali specifiche, dove la trasparenza e la good governance sono pilastri chiave: “La sostenibilità, la trasparenza, la good governance sono fondamentali in un’organizzazione sportiva.”

Uva ha condiviso un esempio personale di come l'etica si traduca in pratica, raccontando l'approccio alla selezione del personale: “Da vent’anni, almeno per quanto riguarda il mio settore, scelgo tramite curriculum senza foto, senza nome, quasi asettici. Questo è un modo fondamentale per scegliere i migliori e con me lavorano 16 donne e 4 uomini.”

La tutela dei minori, con 24 milioni di tesserati sotto tutte le federazioni europee, è stata indicata come una priorità assoluta. L'obiettivo ultimo è ambizioso: “Nel 2030 vogliamo raggiungere tifosi e comunità, soprattutto toccando il calcio amatoriale... per diventare la più grande piattaforma al mondo.”

Infrastrutture: la chiave di volta per EURO 2032

Il tema degli stadi è stato trattato con grande franchezza. Uva ha identificato le strutture obsolete come un freno per l'Italia sportiva: “Le infrastrutture sono state la zavorra per candidarci su altri grandi eventi.”

Nonostante il ritardo, Uva si è detto ottimista per la candidatura a UEFA EURO 2032, per la quale l'Italia ha tempo fino al 1° ottobre per presentare i sei stadi definitivi. L'Allianz Stadium di Torino, che ospita l'evento, è stato citato come modello, insieme all'Allianz Arena di Monaco, per la sua adattabilità nel tempo e capacità di integrarsi nel territorio.

“Il processo sugli stadi è un processo culturale: avere una bella casa aumentano anche le performance sportive. L’impianto è riqualificazione urbana e aumenta il valore di una zona ed è un dato che va tenuto in considerazione.”

Ha concluso sottolineando il rinnovato interesse di imprenditori e fondi d’investimento, che sta portando a una decisa accelerazione sul fronte infrastrutturale in città come Parma ed Empoli.

Il Futuro Personale: un passaggio di testimone

Infine, Michele Uva ha delineato il probabile epilogo della sua lunga e influente esperienza nell'area della sostenibilità UEFA, indicando il suo ciclo manageriale in chiusura:“Con la presentazione dell’upgrade della strategia della UEFA penso che il mio percorso in quest’area sia al tramonto.”

Ha confermato, tuttavia, il suo impegno a breve termine su un altro grande progetto: “Mi occuperò di UEFA EURO 2023, penso che sia importante. I ricavi sono ridistribuiti al 97% nel sistema sportivo, ed è giusto che gli europei abbiano il massimo dell’attenzione”. Un'ultima spinta per garantire la massima cura ai grandi eventi che finanziano l'intero sistema calcistico.

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