Lo sviluppo della Women’s Super League dopo l'Europeo
Non tutti erano a conoscenza di Chloe Kelly prima della finale del Campionato Europeo femminile di questa estate.
Come riporta Sports Pro Media, ancora 24enne, la numero nove del Manchester City nata a Londra, aveva solo 15 presenze in nazionale e tornava da una lesione del legamento crociato anteriore che l'aveva tenuta ai box fino ad aprile.
Ma con un colpo solo e un'ormai iconica celebrazione, Kelly è entrata nella storia del calcio britannico con il gol che ha consegnato il primo grande trofeo all'Inghilterra in quasi 60 anni.
Da quel momento la calciatrice è diventata brand Ambassador di Land Rover per il Regno Unito a circa 2 milioni di euro all’anno e ha persino avuto un autobus a lei intitolato.
Il lascito dell'Europeo
Eppure, mentre le Leonesse potrebbero aver cambiato il volto del calcio femminile nel Regno Unito, ci sono stati continui report su quanto di buono abbia fatto a tutto il movimento la manifestazione continentale UEFA.
La speranza ora è che coloro che hanno acclamato Kelly e le sue compagne di squadra seguano anche la nuova stagione della Women's Super League (WSL), che inizierà il 16 settembre.
La Federcalcio inglese (Football Association), che organizza e gestisce la WSL sta cercando di capire come gestire la scia di successo ed entusiasmo portata dagli Europei e dal successo delle Leonesse.
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"Penso che ciò che è estremamente importante ora, per tutti coloro che si occupano di calcio femminile, sia pensare a cos'altro dobbiamo fare per assicurarci di far continuare la crescita e l’evoluzione di tutto il movimento", afferma Dame Heather Rabbatts, che nel 2012 è diventata la prima donna non giocatrice direttore esecutivo della FA, nel consiglio di amministrazione dell'organizzazione fino al 2017.
“Quindi, sia che si tratti di un investimento nei campi di allenamento, sia che si tratti di un investimento nella qualità dei campi su cui si gioca il calcio femminile, sia che si tratti di un investimento in termini di tutte le infrastrutture del calcio femminile. Tutte le strutture necessitano di continui investimenti.
Quindi questo è il momento di investire di più nel calcio femminile".
Non smorzare l'appeal
Leah Williamson, capitano della nazionale inglese, nell'intervista post-partita in campo alla BBC ha dichiarato: "L'eredità di questo torneo è il cambiamento nella società".
Rivolgendosi al pubblico televisivo nazionale di oltre 17 milioni di persone, un numero che ha reso la finale il programma più visto del Regno Unito finora, “È tutto quello che abbiamo fatto, abbiamo riunito tutti, abbiamo persone che vengono alle partite, vogliamo che vengano alle partite della WSL. Ma l'eredità di questa squadra è vincente e questo è l'inizio di un viaggio", ha concluso il capitano inglese.
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La domanda ora è se i grandi eventi che hanno dato il loro primo assaggio di calcio femminile durante l'estate seguiranno i club femminili anche su base settimanale.
Le presenze alla WSL fino a questo punto sono state modeste, un problema attribuibile a una serie di fattori, la FA per questo si è posta l'obiettivo di raggiungere a 6 mila spettatori medi entro il 2024.
I primi segnali sono stati positivi. L'Arsenal ha venduto più di 40 mila biglietti per il North London Derby in questo mese contro gli Spurs all'Emirates, il che significa che la partita è sulla buona strada per battere il record di presenze per una partita della WSL.
Come aumentare le entrate?
Nonostante tutti i discorsi sulla crescita la WSL, e il calcio femminile in generale, rimane nella fase di partenza di un vero e proprio sviluppo commerciale che richiederà ulteriori investimenti per essere efficiente.
E le fonti da cui potrebbero arrivare i fondi sono svariate.
Parte della crescita avverrà in modo organico, attraverso accordi di sponsorizzazione e la vendita dei diritti di trasmissione televisiva nazionale della lega, che inizierà dalla stagione 2024/25.
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La WSL potrebbe anche iniziare a ricevere entrate più significative dalle emittenti estere poiché attrae sempre di più calciatrici provenienti da diverse nazioni.
Fino a poco tempo fa la FA aveva lottato per prendere le distanze dalla questione del private equity, secondo alcune indiscrezioni c’erano stati dei sondaggi per investire nella lega da gruppi esteri.
Per molti versi, in quanto sport storicamente sotto-finanziato con un notevole potenziale inespresso, il calcio femminile potrebbe essere pronto per investimenti di private equity.
Ma la FA sembra andare avanti con il suo progetto di formare una nuova società che opererà indipendentemente dall'organo di governo.
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