Un incontro speciale per il club bianconero. Momenti cordiali, cenni di intesa tra le parti, ma anche attimi in cui il Presidente americano ha dominato la scena
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Il calcio non è solo una mera pratica agonistica. Assolutamente no. L'incontro tra Donald Trump e la Juventus ha messo sul piatto svariate tematiche e tanti spunti di riflessione.
La visita speciale per la società bianconera si è materializzata nell'immediata vigilia del match d'esordio contro l'Al-Ain nel girone del Mondiale per Club 2025. L'intensa giornata istituzionale è partita con un primo momento vissuto dalla delegazione della Vecchia Signora presso l'ambasciata italiana a Washington. Successivamente l'approdo addirittura nelle stanze della Casa Bianca dal Presidente americano Donald Trump.
Elkann, Comolli, Scanavino e Chiellini hanno consegnato al Presidente statunitense una maglia bianconera con il numero 47. Presenti mister Tudor e i giocatori bianconeri McKennie, Weah (americani doc), Locatelli, Gatti, Vlahovic e Koopmeiners. Le immagini di Trump con alle spalle il gruppo juventino hanno fatto in breve il giro dei social media con interazioni e commenti in quantità industriale. Nello studio ovale però, e questo aspetto ha destato le considerazioni più appassionate, Trump ha svolto anche un punto stampa in cui dichiara senza mezzi termini di voler aprire all'eventualità di un intervento militare USA in Iran. Tutto ciò con i calciatori bianconeri in religioso silenzio ad ascoltare. “Neppure l'AI avrebbe potuto immaginare un contesto del genere”, probabilmente questa la frase più iconica scritta sul web.