Tebas: "Superlega? Il calcio europeo ha 1500 club, non solo 20"

A causa della pandemia la sostenibilità nel calcio è diventata una priorità. Sull'argomento abbiamo avuto il piacere di ascoltare sul palco di #SFS21 il punto di vista de LaLiga e della Serie A.

La pandemia ha probabilmente accelerato un processo di crisi economico finanziaria del calcio, mettendo a nudo tutte le fragilità di un sistema che oggi più che mai ha bisogno di una via d’uscita. Quali sono le strade da percorrere per rendere il calcio sostenibile? 

Lo abbiamo chiesto sul palco del Social Football Summit a Javier Tebas Medrano, Presidente de LaLiga, e Luigi De Siervo, Amministratore delegato di Lega Serie A, nel panel moderato da Andrea Di Biase di CalcioeFinanza.

"Il nostro calcio non ha avuto forza di andare a prendersi certi mercati quando era leader nei risultati sportivi. Bisogna instaurare un rapporto leale con la politica per programmare e affrontare i problemi che non ci rendono competitivi" ha detto Luigi De Siervo.

Caldo anche il tema della Superlega, su cui è intervenuto il Presidente Tebas: "La Superlega non avrebbe risolto nulla. Il calcio europeo ha 1500 club, non solo 20. Aumentare gli introiti delle gare internazionali avrebbe diminuito quelli della Liga e della Serie A. Bisogna regolamentare il sistema per il controllo dei costi".

Anche De Siervo ha parlato della prospettiva della Superlega sottolineando che "l'elemento chiave è che le 12 squadre firmatarie della Superlega erano tra le 14 più indebitate".

L' amministratore delegato della Serie A ha anche parlato del tema dei fondi d'investimento. "Società di proprietà dei fondi introducono problemi di sostenibilità perché hanno grande disponibilità economica e d'investimento nel breve periodo".

Altra tematica molto discussa è quella dei Mondiali ogni due anni. Sull'argomento il Presidente de LaLiga, Javier Tebas, ha risposto in maniera decisa. "I Mondiali ogni due anni non risolvono il problema del calcio. I problemi economici non derivano dai format delle competizioni ma bisogna agire a livello di Fair Play Finanziario. Sono contrario anche agli aumenti di capitale illimitati perchè danneggiano competitività e aumentano l'inflazione del settore. I grandi capitali diventano in questo senso pericolosi solo quando arrivano direttamente da uno stato come per City e Psg".

In chiusura Luigi De Siervo ha parlato anche della discussa problematica degli stipendi dei calciatori, ormai in proporzione ai fatturati troppo elevati e non sostenibili. "Studiamo il modello spagnolo che ha ridotto importo di spesa salariale per giocatori e tecnici per le squadre in modo da utilizzare misure analoghe anche in Italia. I calciatori non hanno fatto la loro parte con il taglio stipendi e non ci sono misure coercitive. Con questo modello però le squadre sono ostaggio dei calciatori e procuratori".

Un'ultima battuta da parte di De Siervo sulle parole dell'amministratore delegato del Newcastle che ha definitivo il calcio italiano non a livello di quello europeo: "dimostra di non conoscere calcio se definisce la Serie A poco appetibile". A questo si aggiungono le parole di Tebas sulla Serie A: "la Serie A deve essere consapevole che ha più potenzialità e prospettive di crescita, deve utilizzare delle importanti misure di governance, è importante creare un modello che attragga i capitali che investono".

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