Il mister di origini campane sarà annunciato a breve dal club bergamasco e cercherà subito di imprimere una svolta tattica al team guidato fino a poche fa da Ivan Juric
Photo by Marco Luzzani/Getty Images
Rivoluzione a Zingonia. Raffaele Palladino si accomoderà da ora in avanti sulla panchina dell'Atalanta. I Percassi e Pagliuca hanno deciso di esonerare l'ormai ex Ivan Juric dopo un avvio di stagione 2025-2026 troppo altalenante per i gusti dei vertici nerazzurri. Qualcosa non stava andando per il verso giusto. La pesante eredità lasciata da Gasperini, approdato al timone della Roma in estate, ha scavato un solco difficile da colmare in breve tempo e con perfetta efficacia.
Da un allievo all'altro, possiamo tranquillamente affermare. Sì, perché pure il rampante Palladino è cresciuto sotto il monitoraggio attento del buon vecchio Gian Piero. Ricordate il Genoa dei miracoli con i vari Thiago Motta e Milito? In quella pirotecnica squadra in campo c'erano anche i due protagonisti della storia più recente dell'Atalanta. Scamacca e compagni hanno bisogno di una scossa per risalire al più presto la china in campionato e per continuare un cammino in Champions League rivitalizzato dal successo prestigioso sul terreno del Marsiglia.
Entriamo quindi nei dettagli della mentalità tattica che Palladino cercherà di trasmettere al gruppo bergamasco. Il gioco insegnato ed espresso nel concreto dalle compagini guidate fino ad ora dal trainer nato a Mugnano di Napoli il 17 aprile 1984 si basa sul principio dominante del possesso palla e di una pressione intensa ma non così feroce come avveniva nelle precedenti gestioni. Juric e il Gasp, infatti, predicavano un pressing asfissiante spesso uomo su uomo a tutto campo con conseguente dispendio di energie atletiche non indifferenti per i giocatori. Le trame dell'Atalanta 2.0 saranno dunque più ragionate con il chiaro intento di stanare le difese avversarie trovando il varco al momento giusto senza fretta o frenesia.
Interessante rimarcare il sistema tattico maggiormente utilizzato da Palladino negli ultimi due anni, ovvero il 4-2-3-1. Chiaramente Samardzic e soci dovranno essere capaci di mutare abito in base all'andamento di un singolo match o in relazione all'atteggiamento tattico sfoderato dalla squadra avversaria. Insomma, servirà un'Atalanta camaleontica. A tal proposito, almeno in principio, Raffaele non dovrebbe abbandonare però l'assetto a tre in difesa. A centrocampo la disposizione a 4 sembra quella più congeniale con il tandem Ederson-De Roon in prima linea e sugli esterni la coppia Bellanova-Zalewski. Sulla trequarti il maggiore indiziato per la titolarità è De Katelaere a sostegno di due punte come ad esempio Lookman e Scamacca. Senza dimenticare valide alternative come Maldini e Krstovic. Il mister campano firmerà un contratto valido fino al 2027 con ingaggio pari a 2 milioni di euro.
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