Quello in Qatar è stato il Mondiale della sostenibilità

La FIFA World Cup Qatar 2022 si è contraddistinta anche per un evidente approccio sostenibile.

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Manca una sola partita alla conclusione di un Mondiale di cui si parla da anni e sempre attraverso dibattiti accesi, aventi come punti salienti il rispetto dei diritti umani, le morti sul lavoro, ma anche la sostenibilità.

Perché in mezzo ad un mare di critiche vi è stato spazio anche per considerazioni positive in tal senso, avendo questa edizione introdotto innovazioni che avranno un'influenza duratura sull’organizzazione di eventi futuri.

Come? Adottando dei piani fortemente sostenibili, aventi questi punti di forza peculiari:

  • Tutti gli stadi del torneo presentano un'efficienza energetica superiore del 30% e consumano meno acqua rispetto ai parametri internazionali;
  • Il vapore acqueo riciclato dai sistemi di raffreddamento degli stadi viene utilizzato per irrigare il paesaggio circostante;
  • Il 90% dei generatori diesel temporanei è stato sostituito da sottostazioni elettriche più ecologiche e meno inquinanti;
  • Tutti e cinque i centri energetici degli stadi della Coppa del Mondo hanno ottenuto la certificazione di efficienza energetica stagionale GSAS.


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Un torneo che, quindi, cela anche una forte impronta green dietro alle gesta sportive di Messi e Mbappè, ma sopratutto sullo sfondo di un'edizione che, vuoi o non vuoi, passerà alla storia più per gli aspetti negativi che per i punti di forza.



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