Nike tra inflazione ed utili, la spinta arriverà dal digitale

Negli ultimi 19 trimestri, Nike ha registrato solo due volte delle perdite, coincidenti con il periodo culmine della pandemia. E adesso punta alla ripartenza.

Il colosso statunitense dello sportswear Nike continua a macinare utili sotto il punto di vista dei risultati economici. E adesso vuole entrare sempre di più nel mondo digitale.

Come riportato da Front Office Sports, durante un’intervista ieri il CFO del brand Matthew Friend ha chiarito che, sebbene i risultati economici siano ottimi, il futuro è fuori del controllo della società, per via della volatilità del mercato nel prossimo breve medio periodo.

Nonostante le difficili circostanze geopolitiche riguardanti la Cina e un contesto macroeconomico sempre più inflazionistico, Nike è riuscita a resistere alla tempesta.

Lo Swoosh ha superato le stime degli analisti su tutta la linea nel terzo trimestre del 2022 e le vendite in Nord America sono state particolarmente soddisfacenti, in dati e numeri:

  1. 10,9 miliardi di dollari di ricavi nel terzo trimestre, in crescita del 5% su base annua;
  2. Le vendite di Nike Direct hanno raggiunto i 4,6 miliardi di dollari, in crescita del 15%;
  3. Le vendite di Nike Brand Digital sono aumentate del 19% e del 33% in Nord America;
  4. Il margine lordo è aumentato di 100 punti base al 46,6%.

Durante l’intervista, Friend ha fatto notare che l'azienda avrebbe potuto superare il suo record di fatturato se avesse avuto abbastanza merce a disposizione per soddisfare la domanda.

Sebbene l'opportunità di mancato guadagno non sia necessariamente qualcosa da celebrare, indica una situazione molto importante in merito all’approvvigionamento del magazzino: la gestione dell’inventario può creare o distruggere un’azienda.

Lo sport femminile una marcia in più

Sebbene i primi tre trimestri siano stati difficili per l’azionariato Nike, la società ha effettuato investimenti significativi in ​​alcuni dei mercati più movimentati del settore sportivo.

Uno di questi riguarda il settore femminile.

Nell'anno 2021, le vendite del segmento donna rappresentavano circa il 24% dei ricavi totali di Nike.

Se utilizziamo questo trend e questa percentuale sui ricavi per i nove mesi che terminano questo mese (marzo), possiamo ipotizzare circa 7,9 miliardi di dollari di vendite per il comparto sportswear femminile, più di tutto il 2020 e solo 600 milioni di dollari di distanza dai dati dell'intero anno nel 2021.

Nike è stato anche uno dei principali investitori nel recente round di investimenti della WNBA.

Il round da 75 milioni di dollari è stato il più grande mai realizzato per una proprietà sportiva femminile e ha valutato la Lega di basket femminile statunitense 1 miliardo di dollari. L'investimento deriva da un rapporto di lunga data con la WNBA, poiché Nike è lo sponsor tecnico di tutte le divise dal 2018.

  • Gli spettatori della WNBA nella regular season sono aumentati del 49% rispetto alla stagione 2020 e del 24% rispetto al 2019 pre-pandemia;
  • Gli accordi sui diritti TV della Lega con ESPN e CBS verranno rinnovati nel 2025, fornendo tempo per valutare, lato team, più opportunità di aumento delle entrate.

L'azienda ha anche creato il Nike Athlete Think Tank, una piattaforma permanente che mantiene il supporto per le atlete. Il collettivo di 13 donne è guidato da sportive del calibro di Venus Williams e Sabrina Ionescu.

Nelle discussioni con Nike, il gruppo ha sottolineato l'importanza del sostegno finanziario per gli sport femminili e il brand americano non ha perso tempo a trasformare i feedback in azioni, impegnando 1,3 milioni di dollari a sostegno delle organizzazioni che supportino e abbiano un senso di appartenenza alle problematiche sportive di donne, ragazze e adolescenti, sia dentro che fuori dal campo di gioco.

Il futuro? Tra digitale e metaverso

Nike ha investito molto nella sua infrastruttura digitale dal 2017 e l'investimento sta iniziando ad avere una consistenza importante per il bilancio del brand

L'azienda prevede che entro il 2025 il 60% delle vendite arriverà dai consumatori (DTC direct-to-consumer) e il 40% delle arriverà direttamente dal digitale.

Le attuali vendite digitali provengono in gran parte dall'app SNKRS, nel primo trimestre, il CEO John Donahue ha riferito che la domanda all'interno dell'app è aumentata del 130%.

  • Nel secondo trimestre, SNKRS ha registrato un aumento delle vendite del 50%, superando per la prima volta il negozio Nike.com;
  • Nel complesso, le vendite digitali sono aumentate del 19% nel trimestre;
  • In termini di ricavi totali, Nike ora ricava il 26% dei ricavi totali del marchio da Nike Digital.

Anche Donahue non è stato timido nel discutere le ambizioni metaverse di Nike. Lo scorso novembre Nike ha annunciato la nascita di NIKELAND, un mondo virtuale in cui gli utenti Roblox possono giocare e acquistare beni.

Al momento del lancio, Donahue afferma che 6,7 milioni di giocatori provenienti da 224 paesi hanno visitato NIKELAND. Nike ha l'ambizione di creare una suite di prodotti completa nel metaverso.

La società prevede di integrare a questo progetto sia RTFKT Studios, la società di progettazione digitale che ha acquisito a dicembre 2021, sia gli studi digitali nativi che strutturerà e creerà ex-novo. Queste attività consentiranno a Nike di trasferire i loro prodotti Web2 in prodotti Web3 su vasta scala.

Nike sta costruendo un mega store digitale.

I margini sui beni virtuali sono alti, tanto che Nike è pronta a scommettere che se i consumatori finiranno per preoccuparsi della metà dei propri avatar digitali rispetto a se stessi, allora l’azienda sarà ben posizionata per fare da leader nel mercato dei beni digitali.

Gli ecosistemi interamente di proprietà in cui Nike può sviluppare nuovi prodotti ed esperienze digitali per i clienti sono estremamente preziosi e, da questo punto di vista, Nike è pronta ad investire molti soldi per accaparrarsi gran parte di questo mercato.

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