Il salva calcio da 431 milioni di euro all’esame della Camera
Il governo va in aiuto del mondo dello sport, e del calcio in particolare.
La norma che mette al riparo le società di calcio da possibili sanzioni amministrative e sportive con il mancato versamento di ritenute e IVA, entro giovedì prossimo, passerà oggi all’esame della Camera.
Come riportato da Il Sole 24 Ore, si tratta di una misura per tutto il mondo sportivo italiano, spiegata dal ministro dello Sport Andrea Abodi al termine del voto al Senato sul decreto Aiuti quater.
Tutte le applicazioni riguardanti questa misura sono presenti nel “maxi emendamento” su cui sta lavorando il nuovo governo Meloni, che vorrebbe chiudere entro lunedì con un esame in commissione.
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I lavori alla legge di Bilancio sono andati avanti a rilento, l’esame dovrebbe uscire dal pantano oggi, quando il governo metterà sul tavolo i correttivi propri e quelli da far passare sotto forma di emendamenti.
Tra questi emendamenti è presente il “salva calcio” dove con la sanatoria prevista dalla manovra, nell’ambito della tregua fiscale, per l’intero mondo dello sport dovrebbe portare nelle casse dello Stato circa 431 milioni di euro, come dichiarato dal Ministero dell'economia e delle finanze (MEF) alla commissione Finanze della Camera.
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L’operazione in corso di approvazione dell’ultima legge di bilancio si è tradotta per le casse dello Stato in una spesa di 889 milioni di euro, di questi circa 500 milioni di euro sono riconducibili ai club della Serie A.
In base alla manovra (legge 197/2022), sarà possibile pagare le somme dovute in maniera agevolata a seguito del controllo automatizzato (avvisi bonari), relative ai periodi d’imposta in corso al 31 dicembre 2019, al 31 dicembre 2020 e al 31 dicembre 2021, per le quali il termine di pagamento non sia ancora scaduto alla data di entrata in vigore della legge di bilancio (1° gennaio 2023).
Questi importi possono essere definiti con il pagamento:
- delle imposte e dei contributi previdenziali;
- degli interessi e delle somme aggiuntive;
- delle sanzioni nella misura ridotta del 3% (in luogo del 30% ridotto a un terzo), senza riduzione sulle imposte non versate o versate in ritardo.
Il Salva calcio
Come spiegato dal Il Sole 24 Ore, nel corso dell’esame parlamentare è stata inserita una norma che ha ripreso i termini per il versamento delle ritenute alla fonte, comprese quelle dovute per addizionali regionali e comunali e per l’IVA, già sospese da precedenti provvedimenti in favore delle federazioni sportive nazionali, degli enti di promozione sportiva e delle associazioni e società sportive professionistiche e dilettantistiche che hanno il domicilio fiscale, la sede legale o la sede operativa nel territorio dello Stato e che operano nell’ambito di competizioni sportive in corso di svolgimento.
Stando a quanto previsto dalla legge di Bilancio 2023, i versamenti sono dunque considerati tempestivi se effettuati in un'unica soluzione entro il 29 dicembre 2022 ovvero con possibilità di dilazione in sessanta rate; in caso di pagamento rateale è dovuta una maggiorazione del 3% sulle somme complessivamente dovute, da versare, per intero, contestualmente alla prima rata.
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Nella risposta del MEF in commissione è stato spiegato che dopo un’analisi dei modelli F24 presentati alla scadenza del 29 dicembre 2022 è risultato che 120 soggetti hanno effettuato versamenti per circa 12,93 milioni di euro a titolo di maggiorazione del 3% per accedere al pagamento rateale (60 rate mensili costanti) delle ritenute e dell’IVA oggetto di sospensione.
L’ammontare complessivo dei debiti tributari sospesi che saranno versati ratealmente, a cui si riferisce la maggiorazione, dovrebbe essere pari a circa 431 milioni di euro, di questi circa 21,55 milioni di euro sono stati già versati contestualmente alla maggiorazione e rappresentano le prime tre rate a titolo di acconto.
Il resto dei debiti dovrà essere versato in 57 rate mensili costanti, a partire dal 31 gennaio 2023.
Nessuna organizzazione sportiva ha ovviamente optato per il pagamento in unica soluzione, vista il vantaggio offerto dalla manovra.
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