Nell'ultima riunione EFC (ex ECA) i top club europei hanno valutato l'ipotesi di introdurre sei sostituzioni anzichè cinque
(Photo by Thomas Niedermueller/Bongarts/Getty Images)
I principali club calcistici europei, incluse alcune squadre di spicco della Premier League, hanno recentemente discusso la possibilità di introdurre sei sostituzioni per partita, con l’obiettivo di alleggerire il carico fisico e mentale sui calciatori. L’argomento è emerso durante l’assemblea generale dell’European Club Association (ECA, ma ormai EFC) tenutasi a Roma la settimana scorsa, un incontro che ha riunito oltre 800 club maschili e femminili provenienti da 55 paesi, tra cui colossi come Paris Saint-Germain, Inter, Barcellona, Manchester City, Liverpool, Manchester United, Arsenal e Nottingham Forest.
Sebbene non fosse un punto ufficiale all’ordine del giorno, i rappresentanti dei club hanno affrontato in colloqui informali e riservati l’idea di ampliare le rose a 28 giocatori, rispetto agli attuali 25, e di consentire sei sostituzioni a partita. Questa proposta nasce dalla crescente preoccupazione per il calendario sempre più fitto e il rischio di infortuni, con i giocatori sottoposti a un numero record di impegni tra club e nazionali. Tuttavia, qualsiasi modifica alle regole dovrà essere prima approvata dall’International Football Association Board (IFAB), l’organo responsabile delle leggi del gioco, e al momento non è chiaro se e quando un cambiamento del genere potrebbe essere implementato.
La Premier League ha introdotto le cinque sostituzioni nel maggio 2020, durante la ripresa del calcio post-lockdown causato dalla pandemia di COVID-19. Inizialmente, il campionato era tornato a tre sostituzioni per la stagione 2020-21, ma dalla stagione 2022-23 le cinque sostituzioni sono state confermate in modo definitivo. Inoltre, è stato introdotto un ulteriore cambio in caso di sospetto trauma cranico. L’idea di aggiungere un sesto cambio e tre posti in più in rosa si basa sulla convinzione che ciò possa ridurre il carico di lavoro sui giocatori, specialmente in un contesto in cui le minacce di sciopero da parte dei calciatori si fanno sempre più concrete, come riportato da fonti ufficiali.
Un esempio emblematico del sovraccarico dei giocatori è rappresentato da Archie Gray, difensore 19enne del Tottenham, e Arda Guler, centrocampista 20enne del Real Madrid. Nella stagione 2023-24, entrambi sono stati inclusi in ben 80 convocazioni tra club e nazionali, incluse le amichevoli, il numero più alto in Europa secondo i dati ufficiali. Gray, in particolare, ha disputato 48 partite, contribuendo alla vittoria dell’Europa League con gli Spurs e al trionfo dell’Inghilterra Under-21 agli Europei 2025.
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Nonostante l’entusiasmo per la proposta, fonti vicine alla Professional Footballers’ Association (PFA), il sindacato dei calciatori inglesi, hanno espresso dubbi sull’efficacia di rose più ampie. Secondo la PFA, aumentare il numero di giocatori in rosa non ridurrebbe necessariamente il carico mentale o fisico, poiché i calciatori convocati, anche senza giocare, devono comunque viaggiare, prepararsi mentalmente e partecipare attivamente alle attività della squadra. Questo aspetto è stato sottolineato anche nel quinto rapporto annuale di FifPro, il sindacato mondiale dei calciatori, pubblicato il mese scorso. Il rapporto evidenzia come i giocatori, anche quando non scendono in campo, siano soggetti a un’intensa pressione psicologica e a trasferte internazionali che incidono sul loro benessere.
A giugno, UEFA, ECA, FifPro Europe e European Leagues hanno avviato uno studio congiunto per analizzare l’impatto del calendario sui giocatori, valutando infortuni, livelli di prestazione e benessere psicofisico. Questo progetto mira a raccogliere dati concreti per affrontare il problema del sovraccarico, un tema sempre più centrale nel calcio moderno.
L’introduzione delle cinque sostituzioni nella Premier League, a partire dalla stagione 2022-23, ha avuto un impatto significativo sul gioco. Secondo i dati ufficiali della Premier League, nella stagione 1992-93 solo il 4,7% dei gol era segnato da sostituti. Questa percentuale è cresciuta progressivamente, raggiungendo il 9,8% nel 2021-22 e balzando al 12,7% con l’introduzione delle cinque sostituzioni. Nella stagione attuale (2024-25), il dato ha toccato il massimo storico del 16,1%. Tra il 1995-96 e il 2018-19, i gol dei sostituti erano in media 96 a stagione; nelle ultime tre stagioni complete con cinque sostituzioni, questa cifra è salita a 146, con proiezioni che indicano un ulteriore aumento.Tuttavia, l’impatto dei gol dei sostituti sull’esito delle partite non è stato altrettanto rivoluzionario. Nella stagione 2023-24, i gol decisivi segnati da sostituti sono stati 36, il numero più alto mai registrato, ma non si è osservato un cambiamento drastico nel numero di gol che hanno determinato il risultato finale. Inoltre, i club non sfruttano sempre tutte le cinque sostituzioni: dal 2022, solo nel 43% delle partite vengono effettuati tutti i cambi disponibili, rispetto al 59% delle tre sostituzioni consentite prima del 2020.
La discussione su sei sostituzioni e rose più ampie riflette il desiderio dei club di trovare un equilibrio tra spettacolo, competizione e tutela dei giocatori. Tuttavia, come evidenziato da FifPro, il benessere dei calciatori non dipende solo dal numero di cambi, ma anche da una gestione più oculata del calendario e delle trasferte. Mentre i club europei continuano a confrontarsi, il futuro delle regole del calcio potrebbe essere destinato a ulteriori cambiamenti, con l’obiettivo di preservare la salute dei protagonisti del gioco più amato al mondo.
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