Adidas: la storia del brand che ha inventato i tacchetti svitabili

Pogba Adidas

Da una piccola cittadina della Baviera alla “conquista” di oltre 160 paesi del mondo. Sessantanove anni fa la nascitura Adidas iniziò la scalata verso la vetta che oggi l’ha portata ad essere il maggior produttore europeo di abbigliamento sportivo. Fondata nell’agosto del 1949 dal tedesco Adolf “Adi” Dassler, Adidas deve la sua denominazione all’unione del soprannome e delle prime tre lettere del cognome del suo ideatore. Già nel 1954 l’azienda tedesca ebbe l’occasione di farsi conoscere al mondo grazie alla Germania Ovest vincitrice della finale della World Cup. I giocatori di quella nazionale indossavano scarpe Adidas, ma con una novità senza precedenti per quegli anni: sotto la suola presentavano infatti delle specie di borchie avvitate. Fu da lì che nacquero quelli che oggi chiamiamo comunemente tacchetti svitabili. Nei primi anni ’70 Adidas  con la produzione del pallone “TELSTAR”, utilizzato per i mondiali di calcio in Messico, e la presentazione del logo con il Trifoglio in occasione dei giochi olimpici di Monaco, iniziò a farsi conoscere anche per l’abbigliamento sportivo e per i palloni da calcio.

IL BINOMIO NOME-LOGO - Associare al nome un logo identificativo per creare un binomio di successo fu una prerogativa fondamentale per Dassler. Nacque così il logo a tre strisce, teso a simboleggiare la diversità del marchio grazie ad un design semplice ed innovativo. Il logo ha subito poi un evoluzione nel 1997 quando il direttore creativo Peter Moore ha introdotto la forma a tre barre che rappresenta anche una montagna come simbolo delle sfide da affrontare e degli obiettivi da raggiungere. Il logo a “trifoglio”, comparso per la prima volta in occasione dei giochi olimpici a Monaco del 1972, oggi è il simbolo di Adidas Originals.

L’ARMA DEL MARKETING - Per una crescita esponenziale però non bastava associare un nome ad un logo, ma serviva legare il marchio ad atleti di fama internazionale. È così che Adidas decise praticamente fin dalla nascita di impegnare molte delle sue forze nel campo della sponsorizzazione sportiva, pubblicizzandosi grazie agli atleti equipaggiati. Non solo attraverso le scarpe da calcio, ma anche vestendo gli atleti migliori di altre discipline sportive come il campione del salto in alto Dick Fosbury e il più grande pugile di tutti i tempi Muhammad Ali. Nel 1973 Adolf Dassler avvicinò il tennista Stan Smith in un locale parigino: nacque cosi la sneaker Stan Smith, che oggi a distanza di oltre quarant’anni resta una delle calzature più gettonate. Negli anni ’80 Adidas si rese protagonista di un’altra mossa geniale, varcando i confini dello sport per irrompere nel mondo della musica e della moda. Precisamente nel 1986 infatti il gruppo statunitense Run DMC si vestì con le scarpe a tre strisce per un concerto davanti a 40.000 persone. Nel 1995 l’azienda di casa a Herzogenaurach decise di entrare in borsa quotandosi a Parigi e a Francoforte sul Meno. Nel 2004 lanciò una famosa campagna pubblicitaria legata allo slogan “Impossible is nothing”, estratto dalle celebri parole di Muhammad Ali, nella quale si narrano le storie di 22 atleti sponsorizzati. Nel 2006 Adidas ha acquisito la Reebok, mentre dal 2015 ha avviato la collaborazione con il musicista e stilista Kanye West che ha portato alla creazione della linea di abbigliamento Yeezy. Sempre nello stesso anno l’azienda tedesca ha rilevato l’austriaca Runtastic, società mobile internazionale di fitness. Oggi la multinazionale bavarese, oltre ad avere 60.000 dipendenti, ha raggiunto un fatturato di 24 miliardi di euro.

ADIDAS IN SERIE A - Nel nostro campionato Adidas veste la Juventus. I bianconeri indossano le divise disegnate dalla casa tedesca dalla stagione 2015/16 e lo faranno almeno fino a giugno del 2027. Sui social la Juve porta in dote al brand tedesco oltre 73.6 milioni di followers.

ADIDAS E I SOCIAL -  Il colosso tedesco è ovviamente presente con i propri profili sulle piattaforme social più utilizzate a livello mondiale. Su Facebook vanta 35.8 milioni di Mi piace, su Twitter conta 3.6 milioni di follower, su Instagram arriva a 23.7 milioni di fan e su YouTube ha un seguito di 867.800 utenti. 64 milioni sono i follower totali che il mondo social in termini di visibilità garantisce ad Adidas.


Jacopo Persico

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