World Leagues Association: ennesimo pressing sulla FIFA per un dialogo autentico sul calendario internazionale

La World Leagues Association (oltre 40 leghe, tra cui Serie A) rinnova l’appello alla FIFA: basta decisioni unilaterali sul calendario internazionale, serve un tavolo vero con leghe e FIFPRO

La World Leagues Association (WLA), l'associazione che riunisce ormai oltre 40 leghe professionistiche di calcio in tutto il mondo – un network che ha ampliato la sua influenza con l'ingresso di nuovi membri come la Lega Serie A italiana, rappresentata dal suo CEO Luigi De Siervo eletto vice-chair a giugno 2025  – ha rinnovato con forza il suo appello alla FIFA. L'obiettivo è chiaro: democratizzare il processo decisionale e garantire un coinvolgimento reale delle parti interessate nelle scelte sul calendario internazionale e sulle competizioni globali. Un coro unanime che riecheggia dalla recente assemblea annuale della WLA ad Atene, svoltasi alla fine della scorsa settimana, dove si è ribadito che senza un riequilibrio, il calcio rischia di implodere sotto il peso di un'agenda sovraccarica.

Finora, la WLA ha visto sistematicamente sbarrate le porte del "tavolo delle parti interessate" della FIFA, una esclusione che accomuna anche il sindacato globale dei calciatori FIFPRO. "L'equilibrio tra calcio nazionale e internazionale è sotto minaccia per via dell'espansione senza precedenti delle competizioni internazionali", ha dichiarato Richard Masters, CEO della Premier League e presidente della WLA, in un intervento che ha catturato l'essenza del dibattito. "Non possiamo dare per scontata la popolarità globale del calcio, dei suoi tifosi e dei suoi giocatori, rompendo questo equilibrio con un calendario internazionale sovraccarico. Tutti i nostri membri sono uniti nella convinzione che per ripristinarlo sia essenziale proteggere i campionati nazionali". Parole che fanno eco a un report FIFPRO del settembre 2024 sul monitoraggio del carico di lavoro dei giocatori, che ha evidenziato come l'agenda post-2024 stia spingendo gli atleti "oltre i limiti", con decisioni FIFA prese unilateralmente senza consultare leghe e sindacati.

Quest'anno, la WLA ha formalizzato una proposta congiunta con la FIFPRO rivolta alla FIFA: un "quadro di governance globale" che imponga principi decisionali condivisi per il calendario internazionale. Una mossa che sottolinea come la WLA rappresenti oltre 4.000 club e 130.000 giocatori professionisti in tutto il pianeta, e riconosca la FIFPRO come "l'unico rappresentante legittimo internazionale dei calciatori". Al contrario, l'organismo dei club europei (ex ECA, ora European Football Clubs) gode di un posto fisso al tavolo delle trattative, evidenziando uno squilibrio macroscopico nel governance globale del calcio. Le leghe e i giocatori – pilastri indispensabili per l'esistenza stessa dei club – vengono emarginati, mentre questi ultimi, che dipendono dai campionati nazionali per i loro introiti e dalla FIFA per eventi come la Coppa del Mondo per Club, sembrano godere di un accesso privilegiato. La FIFA, infatti, ha bisogno dei club per la sua ambiziosa CWC, ma pare disposta a "calpestare" i tornei domestici dove i giocatori maturano e il sindacato che ne tutela benessere e condizioni lavorative.

La fiducia della FIFA in questo approccio sembra ancorata alla solida alleanza tra il presidente Gianni Infantino e l'ECA, guidato dal qatariota Nasser Al-Khelaïfi. Un legame rinsaldato dall'edizione inaugurale della Coppa del Mondo per Club negli Stati Uniti quest'estate – un torneo a 32 squadre disputato tra giugno e luglio 2025, che ha segnato un record di audience ma anche critiche per l'impatto sul riposo dei giocatori . Oltre alle preoccupazioni per le minacce all'ecosistema del club football, l'assemblea ateniese ha ospitato workshop su temi condivisi come il mercato dei trasferimenti, ribadendo l'impegno per un sistema che premi i club formatori in linea con le recenti sentenze della Corte di Giustizia Europea, come quella sul caso Diarra .A differenza dell'esclusività della FIFA, la WLA ha optato per l'inclusività: all'incontro di Atene sono stati invitati rappresentanti dell'European Leagues Association, della FIFPRO e FIFPRO Europe, della UEFA, della stessa FIFA, dell'European Football Clubs (EFC) e dell'IFAB. Un gesto che mira a tessere una rete di dialogo ampio, essenziale in un contesto di crescenti tensioni legali – basti pensare al reclamo depositato alla Commissione Europea da membri europei della WLA e FIFPRO Europe contro le decisioni unilaterali FIFA sul calendario e sulla CWC .

"Il calcio a tutti i livelli, dalle competizioni internazionali al grassroots, ha bisogno di leghe nazionali forti come fondamenta. Il dialogo con la FIFA è ora cruciale ed è nell'interesse del calcio coinvolgere le leghe in qualsiasi futura decisione sul calendario internazionale", chiosa la WLA in una nota che suona come un ultimatum velato. In un'era in cui il calendario FIFA post-2024 promette di aggiungere fixture internazionali a un ritmo insostenibile – con la FIFA che ha respinto accuse di mancanza di consultazioni, affermando di aver coinvolto WLA e FIFPRO fin dal 2022  – l'appello della World Leagues Association non è solo un grido di allarme, ma un invito a ridisegnare le regole del gioco per preservare la sua anima: equilibrio, sostenibilità e, soprattutto, ascolto. Senza, il rischio è che il blu del cielo calcistico si tinga di grigio.

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