Il nuovo stadio della Roma a Pietralata prende slancio: liberati 16 ettari da un autodemolitore, sorgerà un impianto da 55.000-62.000 posti con un parco di 9,3 ettari: tra innovazione, sostenibilità e proteste per un’area boschiva, il progetto da 1 miliardo punta al 2028
(ASROMA.COM)
Il progetto del nuovo stadio della AS Roma a Pietralata compie un passo avanti con il recupero di un’area di 16 ettari, sgomberata da un autodemolitore abusivo dopo oltre 20 anni di occupazione, e la promessa di un parco pubblico di 9,3 ettari. L’Assessore all’Urbanistica Maurizio Veloccia, durante un sopralluogo il 18 giugno, ha dichiarato: “Abbiamo superato un ricorso al TAR, restituendo quest’area ai cittadini. Pietralata diventerà un polo di sport, innovazione e verde, cambiando volto al quartiere.”
Il nuovo stadio, futura casa della Roma, avrà una capienza di 55.000-62.000 posti e sarà progettato per ospitare partite di calcio, concerti ed eventi culturali. L’area, di proprietà comunale, sarà concessa alla società in diritto di superficie per 90 anni, tornando al Comune al termine del periodo. Con un costo stimato di circa 1 miliardo di euro, il progetto include parcheggi, percorsi ciclo-pedonali e un potenziamento della fermata metro Quintiliani, con un ponte ciclopedonale su via Livorno per collegare l’area alla stazione Tiburtina.
Il parco pubblico di 9,3 ettari che circonderà lo stadio sarà un elemento centrale, con 8.000 mq di spazi attrezzati per attività ricreative e 819 nuovi alberi. Progettato con criteri di sostenibilità, includerà un sistema di irrigazione autonomo che utilizza acqua piovana raccolta in un bacino di laminazione sotto il campo da gioco, utile anche per prevenire allagamenti durante eventi climatici estremi. Una cavea inizialmente prevista è stata sostituita da un’area verde, con zone urbane e di forestazione. “Vogliamo un progetto che unisca sport e natura, rendendo Pietralata un luogo accessibile a tutti,” ha sottolineato Veloccia.
Il recupero dell’area, completato il 15 giugno dopo un accordo con l’autodemolitore, ha richiesto il superamento di un ricorso al TAR, respinto grazie al lavoro del Dipartimento Patrimonio e Politiche Abitative. Sono in corso i sondaggi archeologici, previsti per concludersi entro l’autunno 2025, mentre le indagini geognostiche e vegetazionali sono già state consegnate. Il progetto definitivo, slittato dall’aprile all’autunno 2025, sarà sottoposto alla Conferenza dei Servizi decisoria presso la Regione Lazio. Se l’iter procederà senza intoppi, i cantieri apriranno nel 2026, con l’inaugurazione dello stadio fissata per il 2028.
Il progetto si inserisce in un piano di rigenerazione di Pietralata, che ospiterà il Rome Technopole, un hub da 30 milioni di euro per ricerca e innovazione, finanziato da Sapienza, Regione, Comune e Unindustria. Lo studentato universitario è in fase di completamento, e il quartiere beneficerà di nuovi servizi e collegamenti, con il 50% dei tifosi atteso tramite mezzi pubblici, grazie alle fermate metro B Quintiliani e Monti Tiburtini. Il progetto si allinea alla visione della “Città dei 15 minuti”, che punta a rendere i servizi essenziali accessibili in un quarto d’ora a piedi o in bicicletta.
Il progetto non è privo di ostacoli. Il 12 maggio scorso, comitati di quartiere e il Movimento 5 Stelle hanno bloccato temporaneamente i sondaggi archeologici, denunciando la possibile perdita di un’area boschiva di circa 1,5 ettari, classificata come “bosco” in un esposto alla Procura. Il Comune ha chiarito che l’area non è formalmente un bosco e ha promesso interventi compensativi per potenziare il verde pubblico. “Siamo disponibili al dialogo, ma i lavori autorizzati devono proseguire,” ha ribadito Veloccia.
Con un investimento privato superiore al miliardo di euro, il nuovo stadio di Pietralata promette di trasformare un’area degradata in un polo di modernità, unendo sport, sostenibilità e innovazione. “Non è solo un progetto per la Roma, ma per tutta la città,” ha concluso Veloccia. Se le tempistiche saranno rispettate, i tifosi giallorossi potranno tifare nel nuovo impianto dalla stagione 2028-29, in un quartiere rinnovato e pronto a rappresentare il futuro della Capitale.