Una scomparsa che ha fortemente rattristato la piazza veneta. Lutto significativo al Tombolato
Photo by official A.S. Cittadella
Il Cittadella piange la morte di Giancarlo Pavin. Il dirigente 83enne ricopriva il ruolo di vice presidente ed è stato il fondatore nel 1973 della società granata in collaborazione con Angelo Gabrielli.
Una figura nota e apprezzata, nell'ambito sportivo e professionale, quella appunto di Pavin in tutto il territorio del Veneto. Insieme a Gabrielli ha saputo costruire nei decenni una florida realtà calcistica dalle parti dello stadio Tombolato. Basti pensare alle ottime stagioni vissute in Serie B e ad un settore giovanile efficiente e organizzato.
Questo il comunicato emesso dal Cittadella sul proprio sito ufficiale: “Estremamente addolorata, l’ Associazione Sportiva Cittadella comunica di aver ricevuto la triste notizia della morte del suo Vice Presidente Giancarlo Pavin. Ancora turbati e scossi dall’ improvviso tragico evento, il Presidente con tutta la Famiglia Gabrielli, il Direttore, i Consiglieri dirigenti, lo staff, i giocatori e tutti i collaboratori del Club granata lo piangono, ricordando le qualità di quello che è stato un vero artefice della storia del sodalizio sportivo Cittadella. Punto di riferimento da sempre per tutti, persona di poche ma sagge parole, legato ai veri valori sportivi che il calcio dovrebbe esprimere, Giancarlo Pavin aveva il Citta nel cuore e lo ha sempre amato in qualunque situazione, indipendentemente dalla sua posizione in classifica o dalla categoria in cui esso si trovasse a giocare. Nonostante gli innumerevoli impegni lavorativi che Carlo ogni giorno doveva svolgere, egli ha dedicato molta parte della sua vita al Cittadella ed è anche per suo merito, se il club granata ha potuto raggiungere i grandi traguardi che tutti conosciamo. Sempre a fianco del Presidentissimo Angelo fin dagli albori della Società granata, oggi Giancarlo lo raggiunge in cielo. Che il suo esempio sia di sprone per tutti a dare il meglio per il futuro del Cittadella. Questo sarà di certo il migliore dei modi per ricordarlo. Grazie Carlo!”.