Quelle de LaLiga sono le squadre europee più tecnologiche

I club spagnoli guidano questa speciale classifica grazie a società molto attive come Real Madrid, Valencia, Barcellona e Celta Vigo.

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Il calcio sta vivendo un periodo di profonda digitalizzazione, plasmandosi alle evoluzioni del digital, per dar vita ad una rivoluzione tecnologica che permetta a questo sport di adeguarsi ai trend dell’attualità e del futuro.

Con l’intento di mantenersi sempre sulla cresta dell’onda, garantendo ai tifosi strumenti sempre più tech per tifare e seguire la propria squadra del cuore. Ovunque e in qualsiasi momento lo desiderino.

Nel 2021, infatti, è stato battuto il record di investimenti nel settore sportstech.

Fino a 11,23 miliardi di euro raccolti da aziende tecnologiche legate allo sport, ma con l’Europa ancora indietro rispetto al resto del mondo, rappresentando solamente il 15% degli investimenti a livello mondiale.

Nel Vecchio Continente, però, vi è una nazione più attiva delle altre, capace di diventare leader europeo in questa speciale classifica: la Spagna.

I club de LaLiga, infatti, stanno cercando quanto più possibile di cogliere le opportunità di questo mercato emergente.

Non a caso, tra i 14 principali programmi di accelerazione di start-up promossi da club e leghe europei, la metà ha sede in Spagna, secondo l'ultimo rapporto della società di consulenza Sports Tech X.

I club calcistici iberici hanno dato vita a decine di programmi specializzati, appoggiandosi a cluster come Indescat, il Comune di Barcellona, Decathlon e iniziative private come Sportboost, creato da Iker Casillas, o Gsic di Microsoft.

Tra le realtà de LaLiga spiccano le attivazioni:

  • Celta Lab 1923 del Celta Vigo;
  • Valencia CF Innovation Hub del Valencia;
  • Real Madrid Next del Real Madrid;
  • Barça Innovation Hub del Barcellona.

Un vero e proprio boom nato nel biennio 2021-2022 e giustificato da una serie di ragioni differenti.

Dal coinvolgimento sempre più attivo dei fan, allo sviluppo dell’intelligenza artificiale, passando dall’implementazione della produzione di contenuti audiovisivi.

Ma anche l’accesso ai finanziamenti, attraverso due canali: i fondi europei e il maggiore interesse dei fondi di investimento per lo sport.

In Spagna non vi sono grandi veicoli a guidare gli investimenti nel settore, quindi la maggior parte del capitale raccolto viene dall’estero.

Rendendo protagoniste realtà come Aser Ventures, Apex Capital e CVC, dotate di divisioni specializzate nella tecnologia sportiva.

Il tutto con la possibilità di partecipare a questa rivoluzione digitale con idee e politiche differenti.

Il Barcellona, per esempio, si è riservata il diritto di acquistare il capitale dalle aziende partecipanti al proprio programma.

Il Real Madrid, invece, ha investito 4,5 milioni di euro per lanciare il proprio progetto, impegnandosi a non avere capitale proprio.



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