Quella volta in cui Murdoch stava per comprare il Manchester United

Rupert Murdoch è passato alla storia, tra le tante cose, soprattutto per il suo fiuto raffinato negli affari, più di una volta legato a investimenti supportati da un forte indebitamento.

Ma in rarissime volte il magnate australiano ha sbagliato un colpo.

A dimostrarcelo sono anche i suoi “colpi” non andati a segno, come la volta in cui alla soglia del nuovo millennio cercò in maniera molto convinta di acquistare il club inglese del Manchester United per spalancarsi le porte nel mondo della Football Industry.

Il caso curioso è che nella faccenda c’è molta Italia, in un intreccio tra il mondo dell’intrattenimento e quello della politica.

Tutto comincia nel 1998, quando Murdoch provò ad acquisire la rete televisiva Mediaset, all’epoca come sappiamo di Silvio Berlusconi.

L’idea di prelevare Mediaset non poteva che alzare grandi polveroni e polemiche, proprio perché il magnate australiano avrebbe provveduto all’acquisto tramite News Corp, la sua azienda che possedeva già la proprietà di numerose emittenti e testate giornalistiche in giro per il mondo. Non a caso quello di Murdoch può essere definito uno dei primi casi limite di imprenditori con una certa influenza mediatica, utile per certi versi a favorire alcuni affari. L’acquisizione in Italia, infatti, non sarebbe stata semplice, tant’è che per renderla più morbida Murdoch chiese a Tony Blair, primo ministro inglese, di sentire Romano Prodi, il suo corrispettivo politico italiano, per aumentare le percentuali di riuscita.

Non un’ipotesi, ma un fatto acclarato proprio dallo stesso Murdoch che etichettò l’episodio come “Una ingenua richiesta di informazioni di un’azienda inglese che chiede aiuto al suo governo per investimenti in Europa”.

Il rapporto così stretto tra Murdoch e Blair mise in imbarazzo il governo inglese oltre a influenzare la decisione di bloccare uno dei più grandi sogni di Rupert Murdoch: acquistare il Manchester United.

Non a caso qualche mese dopo arrivò l’offerta concreta.

Siamo nel 1998 ma la proposta economica dell’imprenditore di News Corp resta tutt’ora la più onerosa mai avanzata nel mondo dell’industria del calcio: oltre un miliardo di dollari.

Per rendere meglio l’idea, e siamo nel 2019, secondo il New York Times sembra vicina l’acquisizione, da parte di Joseph Tsai (co-founder di Alibaba) della franchigia di NBA dei Brooklyn Nets (la squadra che ha organizzato la Juventus Night) per circa 2,35 miliardi di dollari. Si tratterebbe della cifra più alta mai pagata per una squadra, in tutti gli sport professionistici.

Sì, il doppio della proposta di Murdoch ma 20 anni dopo.

 

Cosa è andato storto con il Manchester United

All’equivoco creato con il governo inglese si andavano ad aggiungere altre perplessità.

I fan del Manchester United non erano felicissimi del presunto affare. Si ipotizzava (e a vederla da vicino in effetti è più di un’ipotesi) che Murdoch avrebbe reso a pagamento le partite in chiaro del Manchester, così da creare un’ulteriore monetizzazione ma un disagio per i tifosi.

Tra gli interessi di Murdoch c’era appunto la questione diritti tv al vertice dell’idea di acquisto. 

In Inghilterra News Corp era anche proprietaria (non al 100%) di BSKYB, l’azienda che avrebbe acquistato il Manchester, e che nel tempo è diventata l’attuale Sky UK.

Una condizione che avrebbe dato a BSKYB un evidente vantaggio nella rinegoziazione dei diritti tv delle partite di Premier League che scadevano proprio nell’aprile del 1999.

Come se Sky Sport Italia fosse proprietaria di Juventus o Inter. Si può intuire come quello che poteva venirne fuori dall’accordo Murdoch – Man U sarebbe stato un bel pasticcio, oltre a un conflitto di interessi.

Fortunatamente il governo inglese fece di tutto per bloccare la trattativa fino a farla sfumare.

Una delle poche sconfitte per Murdoch che intuì con largo anticipo le potenzialità della Football Industry, tanto da riprovarci per vie indirette in un altro paese malato di calcio.

Indovinate quale? L’Italia ovviamente.

Se nel 1998 non si concretizzò nemmeno la trattativa con Berlusconi per l’acquisto di Mediaset (ironia della sorte, qualche tempo dopo Murdoch riuscì a vendere un suo yatch al leader di Forza Italia), nulla impedì al magnate australiano di penetrare il mercato dell’intrattenimento italiano.

In realtà con alcune quote Murdoch era già all’interno del mercato tricolore, con la partecipazione insieme a Telecom Italia della rete satellitare Stream. Un affare che fu motivo di concorrenza sul territorio italiano con Tele+ (di proprietà di Vivendi Universal e la sua controllata Canal+). Antagonismo che in realtà causò perdite economiche a tutti i players in gioco, fino alla decisione di Murdoch di aggredire il mercato e comprare la stessa Tele+ per circa 900 milioni di dollari nel 2002.

Poco dopo Tele+ si trasformò in Sky Italia.

Murdoch dopo l’affare annunciava che la neonata Sky Italia sarebbe diventata “Il gioiellino di News Corp”.

Sky Italia infatti realizza il suo primo utile operativo nell’esercizio del 2005 e oggi sappiamo tutti qual è la legacy di Sky nel nostro paese.

Ancora una volta Rupert Murdoch ci aveva visto lungo, dimostrando una sensibilità verso la Football Industry con due decenni di anticipo su tutti, e non a caso Sky Sport sarà media partner al Social Football Summit 2019.

Luigi Di Maso

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