Perchè Barça e Real Madrid hanno rifiutato l'accordo con CVC

LaLiga Impulso gestirà tutti gli accordi dei diritti TV del campionato spagnolo per i prossimi 50 anni, grazie anche all’apporto di 2 miliardi di euro di CVC Capital. Barcellona e Real Madrid però non ne fanno parte, ecco perché.

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Lo scorso dicembre LaLiga ha annunciato l’accordo con il fondo CVC Capital Partners.

Le cifre del contratto si aggirano intorno ai 2,3 miliardi di euro inclusa la vendita dell’8.2% della nuova società, LaLiga Impulso, società nata per gestire tutti i diritti TV dell’ente calcistico spagnolo per i prossimi 50 anni.

Al momento della votazione su questo progetto però i voti dei club sono stati 37 contro i 42 totali, tra LaLiga Santander e LaLiga SmartBank.



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A votare contro l’accordo sono stati 5 club: Real Madrid, Athletic Bilbao, Barcellona e Real Oviedo (della B spagnola). Il motivo secondo i club dissidenti era che il nuovo accordo non fosse abbastanza vantaggioso per il calcio spagnolo e il suo sviluppo.

I tre club della massima serie presentarono subito delle proposte alternative, mai accettate da Tebas e il suo management.

Come riportato da Reuters, i due club più importanti della Spagna insieme all’Athletic Bilbao proposero JPMorgan, Bank of America e HSBC, come partner principali del progetto Impulso, disposti a versare in prestito congiuntamente 2 miliardi di euro in cambio di un pagamento annuo fisso di 115 milioni di euro in 25 anni.



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Alcune di queste società sono già partner strategici di Barça o Real e, come riportato dal Guardian, le stesse società d’investimento erano le basi finanziarie pronte a sostenere il progetto Super Lega, tanto desiderato da Perez e Laporta.

Secondo il presidente de LaLiga Javier Tebas, i due club avrebbero ostacolato questo tipo di progetto indipendente per i diritti TV solo per i propri fini personali a discapito dell’evoluzione e dello sviluppo del campionato spagnolo e di tutto il movimento calcistico iberico, "L'unica intenzione è far deragliare un progetto che mette a rischio i propri obiettivi individuali, anche a costo di distruggere il futuro collettivo e competitivo dei club", scrisse in una lettera aperta Tebas dopo l’assemblea che ratificò l’accordo con CVC.



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