L’Inghilterra ha giocato senza i nomi sulle maglie
Il mondo calcistico dei Tre Leoni sembra essere sempre tre spanne avanti rispetto al resto del mondo.
La Nazionale e la Premier League, infatti, stanno vivendo un’era calcistica brillante, nonostante la storica sconfitta di Wembley nella finale europea contro l’Italia.
Qualificazione ai mondiali ottenuta con largo anticipo, campionato saldamente in vetta alla classifica dei più seguiti ed apprezzati e Manchester City votata come la squadra finanziariamente più redditizia da parte di Deloitte.
Tutto questo ha portato ad una visibilità internazionale di tutto il movimento di Sua Maestà.
Fama che è stata sfruttata in più occasioni per lanciare messaggi sociali importanti, accantonando per un momento il calcio, sfruttandolo però come veicolo per celebrare campagne di sensibilizzazione.
Prima con il gesto in favore del Black Lives Matter, ora trattando il tema dell’Alzheimer.
Durante il secondo tempo dell’amichevole del 26 marzo contro la Svizzera, infatti, Kane e compagni hanno indossato una divisa senza nomi per evidenziare come le persone affette da questa malattia perdano i ricordi vitali, fino a dimenticare il proprio nome, quello dei propri cari e dei propri giocatori preferiti.
Un messaggio forte e d’impatto, in collaborazione con l'Alzheimer's Society e in favore delle 900.000 persone che soffrono questa patologia.
Kate Lee, CEO dell'Alzheimer's Society, si è così espressa: "Mentre la squadra gioca con queste magliette che fanno riflettere, speriamo che i tifosi su e giù per il paese si siedano e prendano atto della realtà di vivere con la demenza. Il calcio dovrebbe essere indimenticabile, spero che l’iniziativa abbia un impatto enorme, ispirando le persone a sostenere il nostro lavoro per aumentare la consapevolezza, ridurre la stigmatizzazione e aiutarci a fare in modo che nessuno affronti la demenza da solo".
I kit sono poi stati messi all’asta per raccogliere fondi e contribuire a trovare una cura.