Il proprietario del club biancoceleste ha incontrato “l’italiano che salva le aziende tedesche”. Lo scenario
Claudio Lotito (Photo by Marco Rosi - SS Lazio/Getty Images)
In un'estate priva di tormentoni musicali e di tormentoni social un vero e proprio tormentone è diventata la vicenda afferente la situazione del bilancio della S.S. Lazio.
A scatenare l'attenzione sul tema il blocco del calciomercato in entrata per la sessione estiva 2025. Un blocco determinato dallo sforamento di tre indicatori economici imposti dalla FIGC (Federazione Italiana Giuoco Calcio) e monitorati dalla COVISOC (Commissione di Vigilanza sulle Società di Calcio).
I tre parametri sono l'Indice di liquidità, ovvero la misura della capacità di un club di coprire i debiti a breve termine con le risorse liquide disponibili, l'Indebitamento, ovvero, il livello complessivo dei debiti del club rispetto ai limiti imposti, il Costo del lavoro allargato, ovvero il rispetto del tetto delle spese per stipendi, ammortamenti dei cartellini dei giocatori e altri costi legati alla rosa.
Lo sforamento di questi parametri impediscono quindi alla Lazio di effettuare acquisti di nuovi giocatori, anche a parametro zero.
L'unica possibilità che ha il club di operare sul mercato in entrata è quello del saldo positivo tra cessioni e acquisti. Ovvero spendere meno di quanto si incassa per una cessione.
Il presidente Claudio Lotito, alla guida del club dal 2004, ha minimizzato le conseguenze e si sta adoperando per trovare soluzioni a partire dalla scelta di Sarri e dalla valorizzazione della rosa attuale.
Ha scartato la possibilità di aumentare il capitale e al tempo stesso si è mosso tanto per la pratica Stadio Flaminio che potrebbe rappresentare (anche se non a breve) una valorizzazione quanto sul versante finanziario.
Ed è in questo contesto che si inserisce la notizia, rivelata dal Corriere dello Sport, di un incontro con Michele Puller.
“Puller - scrive il CDS - è considerato uno specialista di affari e fatturati, l’incontro con Lotito in tempi così complessi per la Lazio, che non può operare sul mercato a causa del blocco degli indici fissati dalla Figc, sembra poco casuale”.
Stando alle indiscrezioni “La chiacchierata potrebbe essersi concentrata proprio su aspetti legati a operazioni future di compravendita di calciatori; oppure chissà, magari essere andata pure oltre e aver toccato altre questioni relative al destino biancoceleste”.
Da ricordare che Puller è talmente ricco e influente al punto da meritarsi una biografia su Bloomberg, la piattaforma che monitora i mercati finanziari e che tiene una sorta di registro dei paperoni del pianeta, ha ottimi rapporti con l’Atalanta dei Percassi, con i Della Valle dai tempi della Fiorentina.
Puller quindi è uno specialista di fatturati, bilanci e investimenti. Un uomo in grado di dare l'indicazione giusta tanto per “aggiustare” la situazione, quanto per cercare i finanziamenti giusti per lo Stadio, per futuri soci e in prospettiva anche per eventuali compratori. Che però, al momento, non sono assolutamente all'ordine del giorno.
Claudio Lotito ha un obiettivo molto chiaro, essere al comando della Lazio fino alle sue nozze d'argento con il club, il 19 luglio 2029, giorno in cui punta a vedere la sua squadra giocare allo Stadio Flaminio.
Michele Puller è nato a Cittadella in provincia di Padova nel 1948 ed è un noto imprenditore italiano. Puller ha costruito il suo impero principalmente in Germania tanto da meritarsi il nickname di “Der Italiener, der deutsche Unternehmen rettet”, "l'italiano che salva le aziende tedesche".
Il suo forte sono la competenza in bilanci, i fatturati e gli investimenti. La sua carriera imprenditoriale lo ha visto operare nel settore tessile e automobilistico.
È stato amministratore delegato della Miro Radici Ag e presidente di Euroyarns. Ha anche ricoperto un ruolo chiave nel gruppo Steilmann, un'azienda di abbigliamento, di cui è stato CEO.
Puller ha una forte passione per il mondo del calcio. È una figura importante nel Borussia Dortmund, dove ricopre il ruolo di vicepresidente. In Germania, si attribuisce a lui un ruolo nella scoperta di talenti come Götze e Lewandowski.
Nel 2004, l'allora Presidente della Repubblica italiana Carlo Azeglio Ciampi gli ha conferito l'onorificenza di Cavaliere del Lavoro.