Dal 2026/27, 11 club di Premier League perderanno sponsor scommesse anteriori per decine di milioni annui, ma con strategie mirate su aziende in crescita, IPO e settori digitali possono trasformare la "tempesta" in opportunità
Immaginate Sarah Connor in Terminator (1984), avvertita che "sta arrivando una tempesta". Nel 2025, quel monito potrebbe calzare a pennello per i responsabili marketing dei club di Premier League. Dal 2026/27, infatti, entrerà in vigore il divieto volontario sulle sponsorizzazioni delle scommesse sulla parte anteriore delle maglie, un cambiamento epocale che priverà undici squadre di introiti annui stimati in decine di milioni di sterline complessivi.
Attualmente, club come West Ham (Betway), Everton (Stake), Newcastle (BetMGM) e Southampton (Rollbit) – per citarne alcuni tra i principali – dipendono da questi accordi. Ma la fiducia nel settore rimane alta: un rapporto di PTI Digital indica che il 54% dei detentori di diritti sportivi nel Regno Unito prevede un aumento significativo dei ricavi nei prossimi cinque anni. Come reagire? I club devono agire come scout di talenti o addetti al marketing: identificare pattern e convertire opportunità. Non è questione di fortuna, ma di strategia. Ecco le strade da percorrere, basate su trend verificati da analisi ufficiali come quelle del Fondo Monetario Internazionale (FMI) e di Caytoo, piattaforma di intelligence sulle sponsorizzazioni riconosciuta nel settore.
L'FMI, nel suo World Economic Outlook aggiornato a ottobre 2025, prevede che l'Africa guiderà la crescita globale con diverse economie sopra il 6% annuo nel 2026. La Premier League, il campionato più seguito al mondo con circa il 54% della popolazione africana che lo considera il preferito (dati FIFA Global Fan Study 2024), resta un veicolo ideale per la brand awareness globale. Esempio concreto: Nium, fintech dei pagamenti, ha potenziato la sua visibilità grazie alla partnership con l'ICC Cricket, come confermato dal sito ufficiale dell'azienda.
Le IPO sono un segnale forte. Aziende in fase pre-listing usano sponsorizzazioni per costruire legittimità e fiducia investitori. Visma, software norvegese, è candidata alla più grande IPO londinese del 2026 (secondo Bloomberg e London Stock Exchange forecasts), e già sponsorizza il ciclismo professionistico – un pattern collaudato per elevare la valuation. Caytoo, nel suo report 2025 sulle sponsorizzazioni UK identifica i comparti più dinamici: servizi IT (crescita +28% annuo), manifatturiero e ingegneria (+22%), servizi professionali specializzati e sanità. Non serve inseguire mode, ma allinearsi allo slancio del mercato.
Identificati i target, serve empatia e creatività. Allineate i valori: sostituire un bookmaker con un partner "purpose-driven" non è solo un cambio logo, ma un'evoluzione del brand club. Risolvete problemi reali – pensate come un marketer: cosa preoccupa quell'azienda? Espansione in nuovi mercati? Fiducia in categorie emergenti?
Priorità al digitale: il 73% della spesa pubblicitaria globale è online (dati IAB UK 2025), e i fan dedicano più tempo a contenuti calcistici che alle partite stesse (Nielsen Sports Report 2024). I club più lungimiranti punteranno su marchi in settori ad alta crescita, con piani ambiziosi, valori condivisi e sfide da risolvere. Nei prossimi mesi si giocherà il futuro commerciale del calcio inglese. Quando la "tempesta" arriverà nel 2026/27, alcune maglie resteranno vuote, altre sottovalutate, ma le più strategiche usciranno rafforzate. La Premier League, con il suo appeal globale, ha tutti gli strumenti per trasformare questa crisi in un'opportunità.
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