La MLS ha introdotto il "drink break" per il Ramadan

La Lega professionistica americana ha stabilito un'interruzione delle partite per consentire ai giocatori di idratarsi nelle ore consentite dal Ramadan

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Al 19° minuto della partita tra Columbus Crew e Real Salt Lake, mentre la palla usciva dal campo per un calcio di rinvio, l'arbitro Rubiel Vazquez ha fischiato e ha indicato la linea laterale con entrambe le mani.

Erano le 19:58 al Lower.com Field, due minuti dopo il tramonto, e per i difensori del Crew, Mo Farsi e Steven Moreira, era arrivato il momento di interrompere il digiuno.

Da questa stagione, la MLS ha introdotto una nuova regola che permette agli arbitri di fermare il gioco per permettere a giocatori e ufficiali di gara musulmani che osservano il Ramadan, il mese più sacro del calendario islamico, di idratarsi nelle ore in cui è permesso.

Un atto dal grande significato e un gesto di profondo rispetto della religione altrui che ha suscitato pareri positivi e segnali di grande apprezzamento da parte di tutta la comunità islamica e anche da parte degli stessi calciatori che tramite i loro profili social hanno voluto ringraziare la Lega.

Si tratta di un'estensione della regola esistente per le pause di idratazione, che consente ai giocatori di bere e mangiare in sicurezza appena possibile, invece di aspettare un'interruzione del gioco o l'intervallo.

Durante il Ramadan, che quest'anno va dal 22 marzo al 21 aprile, gli osservanti si astengono da cibo e bevande dall'alba al tramonto.

Rispetto agli altri sport, in cui l'atleta può per un breve lasso di tempo uscire dal terreno di gioco per poi farci ritorno, nel calcio questo non è permesso e per tale ragione la MLS ha introdotto questa nuova regola.

La decisione della MLS, come detto, è stata accolta con favore da Farsi e Moreira, i due calciatori dei Columbus Crew direttamente interessati durante il match.

"Sono stato felice di questa decisione", ha detto Farsi. "Sapevo che negli altri campionati hanno iniziato a farlo. Alcune leghe lo stanno accettando. Altri no. Ho visto che la MLS ha detto di sì, quindi sono stato molto contento che abbiano preso in considerazione la cosa e ci abbiano dato il tempo di idratarci e mangiare qualcosa. L'ho apprezzato molto".

Prima della partita contro il Real Salt Lake, è stato il dietologo sportivo del Crew, Cross, a dare la notizia della decisione della MLS.

"È stato fantastico", ha detto Cross. "Mi è venuta la pelle d'oca solo dai loro volti. Erano così eccitati e dicevano: 'Davvero? La Lega?" e io: "Sì, è la lega che lo impone. Erano davvero grati ed emozionati".

Moreira, che è francese e ha giocato a livello professionistico in Francia per 10 anni prima di unirsi al Crew, non aveva mai fatto parte di un campionato che prevedesse una simile soluzione per chi pratica il Ramadan.

"In MLS c'è più rispetto per la religione. In Europa, soprattutto in Francia, non lo fanno mai. Non si preoccupano di questo", ha detto Moreira.

In Italia abbiamo vissuto l'esempio di Amrabat che, durante una pausa di Inter-Fiorentina, si è fermato a bordocampo per mangiare una banana in un orario permesso dal Ramadan.

In Inghilterra, anche la Premier League ha detto agli arbitri di sospendere le azioni di gioco dopo il tramonto per consentire ai giocatori di rifocillarsi, mentre in Francia la Federazione calcistica francese ha stabilito che tali interruzioni sono vietate.

Domenica scorsa, il giocatore algerino Jaouen Hadjam non era in campo per il Nantes nella Ligue 1 francese perché si era rifiutato di interrompere il digiuno in anticipo, nonostante il suo allenatore, Antoine Kombouare, glielo avesse chiesto.

Situazioni differenti rispetto alla scelta che ha fatto la Lega americana e che ovviamente ha visto protagonisti diversi giocatori su altri campi.

Un gesto che dimostra il grande rispetto che la MLS vuole mostrare nei confronti di tutte le religioni e che nasconde un significato di inclusione più ampio che va oltre il terreno di gioco.


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