La Juventus non vince lo scudetto dal 2020, un digiuno così lungo risale al decennio 1986 al 1995, e alla Continassa sono determinati ad interromperlo
Giorgio Chiellini (Photo by Michael Owens/Getty Images)
“Il dado è tratto”, “la rivoluzione è in marcia”. Si può riassumere così andando a recuperare due frasi storiche, di Giulio Cesare e Jean-Paul Marat per la cronaca, al fine di descrivere al meglio quello da qui a qualche mese accadrà alla Juventus.
Una rivoluzione, una riorganizzazione totale che, secondo quanto riporta Tuttosport, avrà due snodi decisivi. Il primo il ruolo di Comolli, il secondo la salita nell'organigramma di Chiellini. Ecco cosa accadrà.
Partiamo dal presupposto, il motivo della riorganizzazione. La Juventus, dopo la sbornia di successi, 9 Scudetti consecutivi, 4 Coppa Italia e 4 Supercoppa Italiana (più da due sfortunate finali di Champions League) targati Andrea Agnelli, ha ridotto la propria naturale propensione al successo.
Lo Scudetto non approda alla Continassa dal 2020, peraltro un titolo arrivato nell'anno dello stop and go legato alla pandemia da coronavirus covid-19. La Coppa Italia non entra in bacheca dal 2024 mentre l'ultimo trofeo europeo ha quasi 30 anni, la storica Champions di Roma, quella della finale con l'Ajax, di Lippi, Vialli e Del Piero. Per non tacere dei tanti, troppi, problemi con i tecnici da Pirlo, all'Allegri bis passando per Thiago Motta e Tudor. Inaccettabile a queste latitudini.
Per questo da qui al 7 novembre si metterà in moto un dominio che porterà prima di tutto Damien Jacques Comolli, 52 anni, oggi direttore generale di Juventus ad essere nominato nuovo amministratore delegato del club. Comolli prenderà il posto di Maurizio Scanavino, Ceo in uscita. Ma non finisce qui.
L'assemblea dei soci del prossimo 7 novembre darà a Comolli un ruolo decisivo per tutta la parte tecnica, di fatto sarà l'omologo di Gianluca Ferrero, 61 anni, presidente di Juventus dal 18 gennaio 2023 e massimo rappresentante del club e primo riferimento di Elkann in ambito non sportivo.
Comolli, come scrive Tuttosport, diventarà “l’uomo delle decisioni. In fondo, lo è da settimane, praticamente dal suo arrivo, ma il passaggio sarà tanto formale quanto chiarificatore. Eliminerà ogni imbarazzo sulle direzioni di alcune scelte, da dove partiranno e chi sarà a innescarle”
Cresce, in parallelo, l'importanza operativa di Giorgio Chiellini che al momento riveste già il ruolo di Director of Football Strategy bianconero. “L’ex capitano - sempre come spiega Tuttosport - prenderà il posto di Consigliere Federale, lasciato vuoto da Francesco Calvo, volato pochi mesi fa in Inghilterra, all’Aston Villa”.
Chiellini, nei fatti, eredita l’intera sfera dei rapporti legati alla Lega Calcio e “con essa i relativi compiti di rappresentanza, specialmente tra le istituzioni calcistiche”. Ma la riorganizzazione non finisce qui.
C'è il tema, aperto, del nuovo direttore sportivo. Il nome in pole resta quello di Marco Ottolini, 45 anni, attualmente al Genoa.
Concluse tutte queste operazioni si definiranno i contorni del lavoro di Darren Burgess, 51 anni, Director of Performance di Juventus, di François Modesto, 47 anni, attuale direttore tecnico e tramite tra Tudor e la dirigenza e di Claudio Chiellini, 41 anni, attuale Head of Next Gen Area che avrà un ruolo decisivo nel lavoro di scouting. Uno strumento prezioso per garantire il ricambio tecnico e per patrimonializzare gli asset calcistici.
Il cuore della rivoluzione Bianconera che, come sempre ha un unico e solo scopo, quello declinato da un "certo" Giampiero Boniperti: "Alla Juventus vincere non è importante, è l’unica cosa che conta"
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