Il calcio femminile continua a crescere e i dati lo dimostrano

Con la crescita della popolarità del calcio femminile, l'aspetto economico che ruota intorno al movimento è un argomento di conversazione sempre più centrale

L'anno scorso, la 26a edizione della Deloitte Football Money League (DFML) - la classifica annuale dei club che generano i maggiori ricavi nel calcio mondiale - ha analizzato per la prima volta i ricavi attribuiti alle squadre femminili affiliate dei club della DFML.

Quest'anno, la DFML si occupa di 15 tra i club femminili più ricchi d'Europa per la stagione 2022-23.

Quali sono i club più importanti del movimento femminile?

La classifica di Deloitte si concentra sui club dei principali campionati europei, tra cui Inghilterra, Francia, Germania, Spagna, Italia e Portogallo, che hanno reso disponibili le informazioni.

I dati relativi ai di paesi come Australia, Giappone, Norvegia, Svezia e Stati Uniti non sono stati resi noti e reperibili e pertanto non sono stati analizzati all'interno del report.

Probabilmente, vista la popolarità di alcuni club di queste nazioni, alcune squadre avrebbero avuto parametri idonei per un posto nella top 15.

Possiamo comunque operare un confronto grazie al Women's Football Benchmarking Report2023, promosso dalla Fifa. 

Da lì si evince che i club femminili negli Stati Uniti hanno registrato ricavi medi di 5 milioni di dollari (3,9 milioni di sterline; 4,8 milioni di euro), mentre quelli in Australia e Svezia hanno registrato ricavi medi di circa 3 milioni di dollari e 5 milioni di dollari per la stagione 2021-22.

In cima alla classifica DFML c'è il Barcellona, ancora al vertice del calcio femminile europeo, avendo vinto gli ultimi quattro titoli del LaLiga F e conquistato due degli ultimi tre trofei della Women's Champions League. 

Il club catalano ha dichiarato 13,4 milioni di euro di ricavi per il settore femminile nella stagione 2022-23, facendo registrare un aumento del 74% rispetto all'anno precedente.

Anche il Manchester United, che si è classificato al secondo posto nella Women'sSuper League (WSL) della scorsa stagione, ha “difeso” la propria posizione.

I ricavi sono stati pari a 8 milioni di euro, grazie ad un perso percentuale importante derivante dagli incassi commerciali (6 milioni di euro).

In netta crescita anche il Real Madrid che è passato dal decimo posto dello scorso anno al terzo, con ricavi per 7,4 milioni di euro e un aumento del 416% rispetto agli 1,4 milioni di euro della stagione 2021-22.

Cala invece il Manchester City (5,3 milioni di euro), passando dal terzo al quarto posto. 

L’ aumento dei ricavi è del 5% rispetto all'anno precedente, diventando così uno dei tre club (insieme a Paris Saint-Germain ed Everton) della top 15 a registrare una crescita al di sotto della doppia cifra.

L'Arsenal completa la top five con un fatturato di 5,3 milioni di euro e un +138% rispetto all'anno precedente a livello di entrate.

Questi numeri escludono tutti i contributi alle entrate derivanti dai rispettivi club maschili associati.

Amy Clarke, responsabile sport femminile dello Sports Business Group di Deloitte, ha commentato questi dati, sottolineando come "nella passata annata la crescita sul piano finanziario sia stata significativa ai massimi livelli del calcio femminile europeo".

Clarke ha, inoltre, evidenziato come il maggior numero di gare femminili disputate negli stadi principali dei club abbia incrementato i ricavi delle partite, mentre l'aumento dei telespettatori e le sponsorizzazioni individuali hanno dato una decisa spinta per accelerare la commercializzazione del prodotto.

La crescita e l'opportunità di fare di più sono evidenti, ma lo sono anche le lacune, le disparità e la diversità.

Una crescita costante

Il dato che emerge dalla DFML è che i ricavi dei club femminili europei sono in forte ascesa.  

Considerando i 15 club presi in esame nel 2022-23 le entrate mediamente toccano i 4,3 milioni di euro per ogni società.

L’aumento è del del 61% rispetto ai ricavi medi di questi club nel 2021-22 (2,6 milioni di euro). 

In media, i ricavi commerciali hanno rappresentato il 58% dei ricavi totali dei 14 club, seguiti dal matchday (22%) e dalle tv (20%). 

Questa suddivisone media delle fonti di guadagno è stata fatta su un campione di 14 società (i dati del Psg non erano disponibili).

Va considerato che gran parte delle entrate derivanti dal commerciale è determinata da accordi di sponsorizzazione “centrale” validi sia per i club maschili che per quelli femminili, con valori ripartiti secondo quanto concordato con lo sponsor.

Le partnership esclusive

Non mancano però club femminili che hanno sviluppato partnership esclusive.

L'Arsenal ha stretto una partnership con la stilista Stella McCartney per i kit della squadra femminile, mentre il Chelsea Women ha stipulato accordi con il marchio di prodotti lattiero-caseari Lindahls e la casa automobilistica Skoda.

Il Barcellona ha un contratto con l'azienda di prodotti per la cura della pelle Rilastil, solo per citare alcune sponsorizzazioni formalizzate nell’ultimo anno.

Il caso del Manchester City, invece, è particolarmente interessante.

Infatti si tratta di uno dei primi club femminili a stipulare un accordo per i diritti di denominazione dello stadio.

L'”Academy Stadium” ha preso il nome del marchio di prodotti per l'infanzia Joie.

Questi accordi hanno dimostrato la capacità del calcio femminile di essere attrattivo per settori non tipicamente associati al calcio.

Sono proprio queste partnership, stipulate esclusivamente con club femminili, che si prevede porteranno a una crescita significativa in futuro, in quanto sfruttano le caratteristiche distintive del calcio femminile.

Anche qui comanda il calcio inglese

Sette dei club della Top15 appartengono alla WSL (contro i due de LaLiga F e della Frauen Bundesliga e uno della Division 1 Feminine francese, del Campeonato Nacional Feminino portoghese e della Serie A).

Il calcio femminile in Inghilterra diventerà ancora più centrale nella prossima stagione, quando NewCo acquisirà i diritti. Ci si aspetta dunque una netta crescita commerciale e televisiva.

Un aspetto da considerare è il sostegno offerto ai club della WSL dalle rispettive squadre maschili.

I club maschili, infatti, devono impegnarsi, a confermare il loro sostegno ai club femminili per il prossimo futuro, con l’auspicio che questi diventino sempre più autonomi finanziariamente.

Non esiste un modello univoco

Per quanto concerne i modelli di generazione dei ricavi, pur all'interno dello stesso campionato, le fonti di guadagno sono diverse. 

La scorsa stagione, il Manchester United ha generato il 74% delle sue entrate attraverso partnership commerciali, mentre l'Arsenal ha guadagnato tanto con il matchday. 

I Gunnersi, infatti, sono stati il club con più ricavi da stadio tra i 15 analizzati (3,1 milioni di euro, il 58% dei suoi ricavi totali), avendo ospitato tre partite della WSL nel 2022-23 all'Emirates Stadium.

In quelle occasioni ha avuto presenze superiori a 40.000 persone, facendo registrare anche il record di oltre 60.000 spettatori per la semifinale di Champions League contro il Wolfsburg.

Per quanto riguarda il Chelsea, un terzo dei ricavi del Chelsea è stato generato da matchday, con il club che ha disputato tre partite di Champions League a Stamford Bridge e ha attirato più di 38.000 tifosi per la partita di WSL contro il Tottenham Hotspur.

Ma il Chelsea ha anche registrato i più alti ricavi da trasmissione tra i club inglesi (1,9 milioni di euro), oltre la metà dei quali attribuiti alla partecipazione e al successo nel raggiungere le semifinali di Champions League.

I diritti TV del calcio femminile

A contribuire alla variabilità nella generazione dei ricavi è anche la differenza nei ricavi di trasmissione tra i campionati. Il valore annuale dei diritti di trasmissione della WSL e del LaLiga F si aggirava intorno agli 8 milioni di euro nel 2022-23. 

Otto volte meno incassa la Serie A, che è diventata completamente professionistica nel 2022-2023.

Con l’interesse del pubblico, il numero di presenze e la partecipazione al calcio femminile ai massimi storici, si prevede che le trattative tra la WSL e le televisioni nazionali per il 2024-2025 vedranno coinvolte delle cifre decisamente maggiori

La Women’s Champions League si espanderà fino a diventare una competizione a 18 squadre nel 2025-26 insieme all’aggiunta di un’ulteriore competizione UEFA.

Nessun club in utile

Esiste una notevole differenza tra i ricavi generati da coloro che si trovano nella parte alta della classifica delle top 15 e quelle che si trovano nella parte bassa.

Le entrate combinate dei cinque club femminili classificati dall’11° al 15° posto nella DFML (7,3 milioni di euro) rappresentano poco più della metà delle entrate totali del Barcellona.

I dati messi a disposizione di Deloitte dai 15 club (ma non riportati nella pubblicazione) mostrano che nessun club è stato in attivo nel 2022-23.

Inoltre, il rapporto medio tra salari e ricavi si è attestato al 106% (il dato comparativo per i primi 20 club maschili è del 59%).

Deloitte riferisce che, in genere, le squadre femminili hanno ricevuto contributi dai club maschili associati per contribuire a colmare il deficit di finanziamento, con i 15 club che hanno ricevuto contributi medi pari a 1,5 milioni di euro.

Sebbene i ricavi siano in crescita, sono ancora in ritardo rispetto a quanto è necessario investire annualmente per mantenere la competitività.

Il calcio è destinato a dominare lo sport femminile

Deloitte prevede che il calcio sarà lo sport femminile di maggior valore e pronto a prendersi la scena nel 2024.

Ci si aspetta un fatturato di oltre 500 milioni di euro in tutto il mondo e club e campionati di calcio a livello globale che rappresenteranno fino al 26% del mercato totale dello sport femminile d'élite in 2024.

Tali aspettative sono giustificate dal crescente numero di spettatori e sponsor, che dovrebbero generare opportunità per i club al fine di aumentare ulteriormente le entrate commerciali e delle partite. Per i potenziali partner i costi da sostenere sarebbero minori rispetto a quelli del calcio maschile.


 


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