Huddersflied & Paddy Power, un colpo a effetto….social!

PaddyPower-Huddersfied

L’annuncio della nuova maglia dell’Huddersflied Town ha scatenato i tifosi della squadra inglese. Infatti, la presentazione dei kit per la nuova stagione di Premier League aveva lasciato tutti, non solo i tifosi, a bocca aperta.

La presenza del logo Paddy Power sulla maglia da gioco posizionato in diagonale andava inoltre a violare il regolamento FA sulle dimensioni consentite.

Ma alla fine “it’s a joke”.

Paddy Power ha rivelato che il controverso kit inizialmente presentato era, infatti, falso. Oltre a sorprendere tutti con questo colpo ad effetto, l’azienda di betting ha promosso una nuova maglia da gioco rimuovendo completamente il logo e lanciando il claim "football shirts aren’t billboards". Tutto questo si va ad inserire nella campagna “Save your shirt” tramite la quale invita i marchi a non “sporcare” le sacre divise da calcio con il logo dello sponsor.

La strategia ideata sinergicamente tra il club inglese e il suo sponsor ha avuto grande successo considerata l’attenzione mediatica generata.

Engagement ad effetto

La trovata di marketing ha inoltre generato un engagement insolito per il profilo ufficiale dell’Huddersfield Town.

Dai dati elaborati da Social Media Soccer risulta un picco di interazioni in occasione della presentazione fake avvenuta il 17 luglio, e il 19 luglio quando è stato annunciato la vera maglia ufficiale.

Obiettivo, dunque, raggiunto.

Un modo alternativo di creare traffico sul profilo Instagram ufficiale della squadra inglese, trollando i tifosi e, in un certo senso, mettendo alla prova il loro attaccamento alla maglia.

La reazione è stata positiva, con l’intento di difendere la tradizione e i colori del club.

Da un design invasivo e provocatorio, per poi arrivare alla totale assenza del logo Paddy Power sulla maglia. Una rivoluzione nel modo di intendere lo sponsor di maglia.

La strategia è far parlare di sè tramite una trovata non convenzionale, anzichè avere la classica visibilità generata dalla presenza del logo sulla maglia da gara. Chi avrebbe parlato della partnership Paddy Power – Huddersfield se non ci fosse stata questa iniziativa? La risposta è facile. Certamente un numero minore di persone rispetto a quelle realmente raggiunte.

Trova le differenze

Mentre in Inghilterra, patria del betting e culla del soccer, si mettono in atto iniziative utili a legare i due mondi, in Italia la situazione è ben diversa.

Dal 14 luglio, infatti, dopo l’attuazione del Decreto Dignità, si vieta qualsiasi forma di pubblicità. Infatti, le società sportive non possono più offrire spazi pubblicitari ad aziende di scommesse e giochi d’azzardo. Un danno che si stima intorno ai 200 milioni di euro, di cui la metà destinate a società sportive.

Delle partecipanti alla scorsa stagione di Serie A, ben 14 squadre su 20 hanno in essere contratti di tipo diverso con società di scommesse. Senza dimenticare che per anni Bwin è stato official sponsor della Lega Serie B.

La norma comporterà perdite soprattutto per Lazio e Roma. Le due squadre della capitale dovranno rinunciare agli accordi sottoscritti rispettivamente con MarathonBet (6,5 milioni) e Betway (5 milioni).

Il divieto punta a colpire il mondo del betting e la possibilità di pubblicità effettuata tramite canali di comunicazione ritenuti però legali e sicuri. Lasciando, però, libero spazio a siti illegali che operano tramite mezzo web. Una scelta utopistica e in controtendenza rispetto alla direzione intrapresa dai club europei, che rischia di far perdere attrattività e risorse alle società sportive. Anche e soprattutto in termini di competitività sul mercato internazionale.

Marco Pino

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