FIFA istituisce il Premio per la Pace: Infantino sembra pronto ad assegnarlo a Donald Trump
(Photo by Alex Grimm/Getty Images)
Il presidente della FIFA, Gianni Infantino, è pronto a consegnare il neonato Premio per la Pace della FIFA direttamente al presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. L'annuncio ufficiale è arrivato mercoledì scorso dalla federazione calcistica internazionale, che ha istituito questo riconoscimento per celebrare "persone che hanno compiuto azioni eccezionali e straordinarie per la pace, unendo così popoli in tutto il mondo". Il premio, conferito "a nome di tutti gli amanti del calcio – oltre cinque miliardi di persone, pari a più della metà della popolazione mondiale" – sarà assegnato a Trump il prossimo 5 dicembre nella capitale statunitense, in concomitanza con il sorteggio dei gironi della Coppa del Mondo 2026.
Secondo quanto riportato da Inside World Football, multiple fonti interne alla FIFA confermano che il destinatario sarà proprio Trump. La scelta non giunge inaspettata: Infantino aveva già pubblicamente sostenuto la candidatura del presidente USA al Nobel per la Pace, per il suo ruolo negli accordi di normalizzazione tra Israele e diversi Paesi arabi (gli Accordi di Abramo del 2020), nonché per i recenti sforzi mediatori nella tregua Israele-Gaza. In un post sui social media, il numero uno della FIFA aveva scritto: "Il presidente Donald J. Trump merita sicuramente il Premio Nobel per la Pace per le sue azioni decisive". Il Comitato Nobel norvegese, però, ha optato per l'attivista venezuelana María Corina Machado, leader dell'opposizione pro-democrazia.
Il 5 dicembre segnerà una doppia celebrazione per il calcio a stelle e strisce: oltre al premio, Washington ospiterà il draw della fase a gironi del Mondiale 2026, co-organizzato da Stati Uniti, Canada e Messico – la prima edizione a 48 squadre, con 104 partite in totale. Inizialmente previsto a Las Vegas, l'evento è stato spostato nella capitale per motivi logistici.
La vicinanza tra Infantino e Trump è emersa con forza mercoledì durante l'America Business Forum di Miami, in Florida. Qui, il presidente FIFA ha risposto a una domanda su un possibile premiato tra i presenti: "Beh, il 5 dicembre vedrete". Non ha lesinato elogi per Trump, definendolo un leader che "dice sempre ciò che pensa, e anche ciò che molti pensano ma non osano dire, forse per questo ha tanto successo". Infantino ha poi difeso l'elezione di Trump, sottolineando: "Non sono americano, ma per quanto ho capito, è stato eletto chiaramente negli Stati Uniti, una grande democrazia. Bisogna rispettare i risultati elettorali. Ha vinto su un programma preciso e sta solo attuando ciò che ha promesso. Dovremmo sostenerlo, sta andando bene – e per la FIFA, ancora di più".
Il Premio per la Pace FIFA diventerà un appuntamento annuale, come specificato nel comunicato ufficiale della federazione. Questa mossa rafforza i legami tra Zurigo e Washington in vista del Mondiale 2026, che vedrà gli USA come nazione ospitante principale con 11 città coinvolte (tra cui New York, Los Angeles e Miami). Trump, dal canto suo, aveva espresso pubblicamente delusione per il mancato Nobel, ma questo nuovo onore calcistico potrebbe rappresentare una consolazione di peso, legando il suo nome, oltre che alla pace, al "gioco più bello del mondo".
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