Il Fondo PIF vuole darsi una regolata. L'organo di investimento dell'Arabia Saudita negli ultimi anni ha completato un lungo e sostanzioso cammino di mirati investimenti in giro per il mondo. Dall'Europa al Sud America passando per gli Stati Uniti, dall'industria allo sport passando per lo spettacolo e la cultura. Adesso è il momento di un leggero ridimensionato finalizzato alla valorizzazione di progetti interni.
A spiegare la decisione è direttamente il CEO di PIF Yasir al-Rumayyan: "Il nostro obiettivo è ora quello di scendere tra il 18 e il 20%. Detto questo, l’importo assoluto in dollari continua a crescere". Tali dichiarazioni sono state rilanciate da svariate testate online di settore tra cui Sports Pro Media e Calcio e Finanza.
Occorre sottolineare, d'altro canto, che nel giro di soli dieci anni il Fondo ha posto in essere formule di investimento fuori dall'Arabia Saudita molto rilevanti giungendo alla quota del 30% rispetto al 2% (scarso) dei periodi antecedenti.
PIF, nato nell'ormai lontano 1971, è capeggiato dal 2015 dal principe ereditario Mohammad bin Salman. Il patrimonio complessivo del Fondo ammonta oggi a 930 miliardi di dollari con coinvolgimenti diretti in numerose società di caratura planetaria. Basti pensare a SoftBank e Uber (quest'ultimo sponsor del Como in Serie A).