Internazionalizzazione del brand: le mosse di Milan, Inter e Napoli

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Non solo i risultati sul campo. I club di calcio focalizzano sempre di più anche sugli obiettivi da raggiungere al di fuori del rettangolo verde. L’internazionalizzazione del brand, con conseguente valorizzazione dello stesso, è sicuramente uno delle priorità delle società della nostra Serie A. A dimostrarlo sono le mosse avviate da alcuni top club come Milan, Inter e Napoli e di cui si è parlato durante Sport e Social Network, il workshop organizzato il 7 febbraio allo stadio Artemio Franchi di Firenze dalla Fiorentina, che ha riunito 150 tra giornalisti e addetti ai lavori.

MILAN - L’arrivo di una proprietà straniera in casa rossonera ha accentuato ulteriormente il concetto di internazionalizzazione nell’ottica di un brand marketing che guardi sempre più lontano, con contenuti mirati per i tifosi di ogni angolo del pianeta. Il club del presidente Li Yonghong ha ben presente l’importanza di soddisfare le esigenze e gli interessi della propria fanbase estera. Per farlo metterà in campo azioni che coinvolgano sempre di più i suoi giocatori, rendendoli protagonisti della comunicazione del club stesso. Lo storytelling per l’estero è orientato su contenuti di stampo storico che hanno maggior presa rispetto all’attualità della squadra che invece ha maggior presa in Italia. Il sito ufficiale, già presente in inglese e in cinese, si appresta a parlare altre due lingue: sul footer della home ci sono infatti due nuovi pulsanti, “Arabo” e “Giapponese”, cliccando su entrambi compare l’avviso “Coming soon. We are still working for you”.

INTER - Discorso analogo vale per i cugini dell’Inter, anch’essi di proprietà cinese. I nerazzurri, grazie alla partecipazione dei propri calciatori, creano costantemente contenuti d’intrattenimento per i propri tifosi seguendo quel processo che il Manchester City definisce “Disneyfication”, ovvero un processo che porta i club a diventare sempre più una società di produzione di intrattenimento. Così vengono costantemente creati contenuti veicolati da Inter Tv o sui canali social del club, dove i giocatori sono protagonisti come nel video di Natale “Inter Bells”, che ha totalizzato 5 milioni di visualizzazioni. La società del presidente Zhang Jindong, che già si è adoperata arruolando un giornalista madrelingua inglese, presto amplierà l’organico con un giornalista madrelingua cinese.

 

NAPOLI - Guarda a tifosi e paesi stranieri anche il Napoli. La società partenopea è tra le più attente ad esportare il proprio marchio al di fuori dei confini nazionali con delle mosse oculate e mirate. Il club del patron Aurelio De Laurentis grazie alle media partnership ha diffuso il brand in paesi come Stati Uniti e Canada e, attraverso l’ausilio di Media Partner e Influencer, ha creato buzz in paesi stranieri facendo conoscere il brand. Inoltre il Napoli, il cui sito è attualmente tradotto in quattro lingue - italiano, americano cinese e spagnolo - ha lanciato da pochi giorni il profilo Twitter in lingua portoghese. Nel 2016 il club campano aveva i profili social solo in italiano: ora comunica in inglese, francese, spagnolo, cinese, arabo, polacco e appunto in portoghese. Una virata verso l’estero maturata dopo aver analizzato la provenienze dei like sulla pagina Facebook: il 72% apparteneva a utenti localizzati all’estero. Il club di De Laurentiis ha perto anche profili su social come Weibo e Wechat per intercettare il mercato cinese, su Snapchat per penetrare tra i teenager, e su Dugout.

Jacopo Persico

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