Al microfono di Marco Bellinazzo ha parlato l'amministratore delegato della Lega Calcio Serie A Luigi De Siervo. L'incontro è andato in scena presso la sala Football Stage dell'Allianz Stadium
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La sala Football Stage dell'Allianz Stadium di Torino ha ospitato, nell'ambito del SFS 25, una ampia intervista del gironalista del Sole 24Ore Marco Bellinazzo all'amministratore delegato della Lega Calcio Serie A Luigi De Siervo. Diverse le tematiche toccate relativamente allo stato attuale del calcio italiano e dell'organo gestito dal Presidente e dallo stesso De Siervo. Da sottolineare il confronto di consistenza economico-finanziaria tra colossi globali come FIFA o UEFA e le leghe nazionali.
“La Lega Calcio Serie A sta bene e si trova in un periodo in cui ha piena consapevolezza del futuro. Da alcuni anni ha costruito all'interno della propria struttura una vera e propria media company. Questo è lo strumento che ci consente di abilitare una serie di funzioni e quindi di affrontare il momento prossimo che sarà molto complicato. L'importante è capire il contesto e ciò che sta succedendo. Si sta concretizzando un cambiamento repentino rispetto agli ultimi 20 anni e questo tema sarà sempre più pressante nel corso dei prossimi mesi. La Lega Calcio Serie A resta un esempio di democraticità”.
“Il Covid ha accelerato il processo di polarizzazione, per cui i contenuti sono sempre sono trasmessi sempre meno sui canali lineari e sempre più su quelli OTT. Questo è un fatto tecnico ma soprattutto commerciale. Con un prodotto su OTT puoi misurare il tempo di una persona che consuma il contenuto… negli ultimi 5-6 anni questo processo sta cambiando tutta l'istituzione internazionale. Rispetto a 30-40 anni fa FIFA e UEFA hanno iniziato sempre con maggior continuità a diventare organizzatore di eventi che, a tutti gli effetti, fanno concorrenza alle leghe nazionali”.
“FIFA e UEFA sono due organizzazioni che governano e che realizzano prodotti che competono con noi sul mercato verso i broadcaster. In quel caso i soldi in più che ottengono comportano che le risorse disponibili dei vari operatori sono sempre meno per i mercati nazionali. Loro stanno passando a raccogliere sul mercato 3 miliardi e mezzo a stabilizzare il valore a 6 miliardi nell'arco di sei anni. Al netto della pirateria, con una torta decrescente la quantità di soldi che viene intercettata da FIFA e UEFA consegna ad una lenta decrescita ‘infelice’ le leghe nazionali”.