Ritmo serrato all'Allianz Stadium con numerosi panel ravvicinati ed estremamente interessanti. Nella sala Football Stage è stato toccato il tema della crescita esponenziale del calcio in rosa
Photo by Alessandro Sabattini/Getty Images
Un panel interamente dedicato al calcio femminile ha arricchito il programma del SFS 2025. Un dibattito approfondito sul processo di piena realizzazione del movimento calcistico femminile in Italia con speakers d'eccezione in rappresentanza delle principali compagini dello stivale.
Da Domenico Aurelio del Parma e Marta Carissimi del Genoa passando per Nicola Verdun del Como, l'ex giocatrice della Nazionale italiana Patrizia Panico, Betty Bavagnoli della Roma. Moderatrice del panel la giornalista di Tuttosport Silvia Campanella
“L'esperienza da ex calciatrice e poi da allenatrice - ha sottolineato Betty Bavagnoli della Roma - mi ha aiutato molto. Ho avuto modo di viaggiare tanto e di confrontarmi con realtà diverse. Nel momento in cui sono diventata allenatrice, e nei periodi successivi, ho avuto molto chiari gli obiettivi per il futuro. Sono stata una donna fortunata che ha avuto la possibilità di giocare in Nazionale e di vincere campionati… nel momento in cui ho avuto modo di ricoprire un ruolo diverso ho subito compresi quali erano i miglioramenti che bisognava apportare per la crescita del movimento… con la Roma ho trovato una visione comune sul lavoro da svolgere”.
Queste le dichiarazioni di Marta Carissimi del Genoa: “Il mio vissuto precedente da giocatrice mi permetto ora di capire le loro esigenze e i loro bisogni… ho iniziato a giocare nel calcio femminile nel 2002 vivendo tutta l'evoluzione del calcio femminile. C'è stato un grande cambiamento nella quotidianità delle stesse calciatrici… all'inizio le squadre femminile erano dilettantistiche con giocatrici che nella vita facevano altro. Spesso gli allenamenti erano la sera in campi particolari. C'è stata poi una evoluzione con l'avvento del professionismo per i club professionistici. A quel punto tutto è cambiato…”.
“Il calcio femminile attuale non va visto solo dal punto di vista dei risultati… abbiamo dato certamente continuità. Il calcio per le donne negli ultimi anni - ha detto l'ex giocatrice e coach UEFA Pro - sicuramente è cresciuto nelle performance delle giocatrici. Si è allargato molto il bacino delle giocatrici che praticano sport dalle giovanili. Le strutture sono totalmente diverse rispetto a prima. Di conseguenza le giocatrici sono pronte per esserlo ad alti livelli. Va detto però che anche gli altri paesi sono cresciuto tanto in questo senso”.
Significativo l'intervento di Domenico Aurelio del Parma: “La figura del Presidente del Parma Krause è capitata all'improvviso nella mia vita. Al nostro primo incontro mi ha detto che lui non fa calcio perché devo farlo ma perché vuole farlo. Questa persona mi ha fatto crescere e mi ha aperto la mente. Al Parma consideriamo le giocatrici delle atlete professioniste. Da qui si sta sviluppando il nostro progetto che si concentra sulla prima squadra e sul settore giovanile. Il proprietario è molto ambizioso. Io cerco di essere cauto. Dico sempre che bisogna contestualizzare i progetti innovativi con la cultura italiana”.